I legulei del Tribunale amministrativo federale vogliono impedire i rinvii nel Belpaese

Proseguono le sentenze del piffero ad opera di legulei politicizzati!

Visto che l’assoluzione degli attivisti (ovvero dei nullafacenti) climatici per l’okkupazione illegale dei locali di una filiale del Credit Suisse a Losanna con la risibile fregnaccia dello “stato di necessità” (ma va là!) ancora non bastava, ecco che arriva il TAF (Tribunale amministrativo federale) ad aggiungervi una seconda monumentale cappellata.

Sabotano Dublino

Il TAF infatti sta allegramente sabotando l’accordo di Dublino. Quello che prevede che il paese in cui un migrante (spesso e volentieri: un FINTO rifugiato) ha depositato la prima domanda d’asilo sia poi tenuto a farsi carico del prosieguo della procedura.

Grazie a questa norma, tanti migranti economici con lo smartphone che arrivano in Ticino dal Belpaese possono venire riconsegnati alla Vicina Repubblica.

Che questa disposizione non sia favorevole ai Paesi siti sui confini esterni dello spazio Schengen è manifesto ed era chiaro fin dall’inizio; d’altronde, essa serve a parzialmente controbilanciare proprio i fallimentari accordi di Schengen, quelli che impongono le frontiere spalancate. Altrimenti, nella Svizzera buonista-coglionista e xenofila, che ad un finto rifugiato dà più soldi di quelli che riceve un cittadino elvetico in assistenza, sarebbe letteralmente assalto alla diligenza.

“Agevolare” gli Stati di confine

Naturalmente gli eurobalivi di Bruxelles sognano di smantellare l’accordo di Dublino per “agevolare” gli Stati ai confini esterni di Schengen. Mantenendo però le frontiere spalancate ed il divieto di controlli sistematici sui confini nazionali. Ovvero: rottamiamo Dublino, ma la ciofeca-Schengen non si tocca! Il che per la Svizzera sarebbe deleterio. Perché una cosa è certa. Se i funzionarietti di Bruxelles fanno saltare Dublino, noi ci ritiriamo da Schengen e chiudiamo le frontiere!

Al servizio dei balivi

Adesso a picconare l’accordo di Dublino ci si mettono anche i legulei politicizzati del TAF, quelli nominati dalla partitocrazia federale cameriera dell’UE con metodi da fiera del bestiame. Costoro, come da copione, fanno esattamente il gioco degli eurobalivi. Ed infatti, cosa ti vanno a decidere lorsignori?

Che una migrante economica nigeriana, assieme ai suoi due figli, malgrado

  • abbia vissuto vario tempo in Italia e lì si fosse pure sposata, quindi lo Stato incaricato di seguire il “caso” fosse evidentemente il Belpaese;
  • l’Italia fosse pronta a riceverla,

potrà invece rimanere in Svizzera, dove ha chiesto asilo, naturalmente mantenuta dal solito sfigato contribuente rossocrociato!

Idem con patate un’altra famiglia nigeriana composta da ben 9 persone (!), naturalmente tutte a carico delle casse pubbliche svizzere!

E questo perché, secondo i legulei partiticizzati del TAF, il Belpaese, a seguito del Decreto sicurezza bis varato dall’odiato leghista Matteo Salvini, non sarebbe un paese sufficientemente accogliente (?) per le famiglie di finti rifugiati!

E nümm a pagum!

Qui qualcuno è fuori come un balcone! Sicché,  visto che i vicini a Sud giustamente inaspriscono le norme sull’asilo, noi ci teniamo i migranti che spetterebbero all’Italia e che quest’ ultima – colmo dei colmi! – è pure pronta a riprendersi? Ce li teniamo, e li manteniamo pure? Ma non ci siamo proprio!

E’ evidente che una simile scellerata sentenza, se dovesse costituire un precedente – e lo costituirà di sicuro – ci costerà milioni su milioni! E allora questi soldi li tirano fuori i legulei del TAF dalle proprie rigonfie saccocce!

Se un tribunale si può permettere allegramente di NON applicare gli accordi internazionali – il che, chissà come mai, accade solo all’insegna del “devono entrare e devono restare tutti” – allora i signori del TAF fanno il piacere di NON applicare nemmeno la devastante libera circolazione delle persone!

Asilo: tagliare la spesa!

Se poi il Belpaese, a seguito del Decreto sicurezza bis, è diventato un paese “non sufficientemente accogliente” per gli asilanti, non è certo compito dei tribunali svizzeri risolvere (?) la questione addebitando il conto stratosferico ai cittadini elvetici. Se del caso, che intervengano i balivi di Bruxelles.  Ma di certo noi NON ci accolliamo finti rifugiati che spettano ad altri! E’ chiaro il messaggio, o ci vuole in disegno?

Per l’asilo ed i suoi annessi e connessi  già spendiamo miliardi di franchi ogni anno. Questa spesa immane va drasticamente tagliata. Non certo aumentata!

Meno soldi per i finti rifugiati con lo smartphone, più risorse per gli svizzeri in difficoltà! E’ ora di finirla di fare il Paese del Bengodi per tutti gli approfittatori in arrivo da “altre culture”!

Lorenzo Quadri