Via i titoli di trasporto gratuiti e drastica riduzione delle libere uscite dai centri 

Kompagna Baume Schneidèèèr, Achtung! Avanti con le espulsioni di massa dei finti rifugiati e BLINDARE la frontiera sud, anche usando l’esercito!

Tanta panna montata in prospettiva della visita a Chiasso della ministra del “devono entrare tutti” kompagna Baume Schneidèèèr (P$). Ma naturalmente, a parte i selfie, la gita fuori porta della sconsigliera federala $ocialista non ha portato un tubo. I reati commessi dai finti rifugiati proseguono come prima e più di prima. Ed infatti nei giorni scorsi al centro asilanti di Balerna è stata rinvenuta parte dei proventi (per un valore di circa 8000 franchi) di vari furti messi a segno in Mesolcina (!) da tre giovani finti rifugiati, due algerini ed un siriano. 

Da Balerna a Cama

Da Balerna alla Mesolcina, i migranti economici ci sono arrivati con i mezzi pubblici.  Hanno pagato il biglietto? Hanno viaggiato in nero? Oppure hanno utilizzato i titoli di trasporto che ottengono gratuitamente (ovvero: che il contribuente gli paga) per presunte necessità procedurali? 

Altrettanto evidente è che gli orari di libera uscita dai centri asilanti vanno drasticamente ridotti, come chiesto a più riprese della Lega a Berna. E ne abbiamo piene le scuffie di sentire, dai burocrati della SEM (Segreteria di Stato della migrazione), che i centri asilanti “non sono strutture chiuse”. Se non lo sono lo dovranno diventare, visto come i finti rifugiati utilizzano il tempo che trascorrono sul territorio! Sarebbe anche un bel deterrente: con i loro smartphone, i migranti economici potrebbero comunicare ai connazionali che venire in Svizzera non è poi così interessante.

Una minaccia per tutti

Come mai i finti rifugiati sono andati proprio in Mesolcina per le loro scorribande? Forse a seguito di indicazioni ricevute dai “colleghi” sempre tramite smartphone? 

In ogni caso, la lezione è chiara: tutti devono tutelarsi per non subire i furti degli asilanti; non solo gli abitanti del Mendrisiotto.

Il colmo è che la Confederella voleva considerare come “perturbamenti all’esercizio dei centri d’asilo”, e quindi rendere sanzionabili, solo i reati commessi dagli “ospiti” in prossimità delle strutture. Quando per colpa di Berna i finti rifugiati sono liberi di andare a delinquere dove gli pare: le trasferte le finanziamo noi!

La punta dell’iceberg

La refurtiva mesolcinese è solo la punta dell’iceberg. Come già segnalavamo su queste colonne, la SEM è restìa ad autorizzare la polizia a perquisire i centri asilanti. Se invece di una serie di furti ne fosse stato commesso solo uno (ad esempio, telefonino nuovo del valore di mille franchi rubato ad un cliente in un grande magazzino del Bellinzonese) l’intervento al centro non sarebbe stato autorizzato, e dunque refurtiva e colpevoli non sarebbero saltati fuori. Non si tratta di un’ipotesi di fantasia, bensì di un caso reale riportato dal Mattino negli scorsi mesi.

A proposito di casi reali: prossimamente torneremo a pubblicare, come già fatto un paio di volte, la rassegna dei reati commessi dai finti rifugiati in giro per la Svizzera. Si tratta di quelle informazioni che l’inutilissima e faziosa Commissione federale contro il razzismo vorrebbe censurare a scopo di politichetta immigrazionista. Poi però la stessa Commissione del piffero non ha niente da dire quando manifestanti “non patrizi” pro-Palestina sventolano nelle nostre piazze bandiere con la stella di Davide equiparata alla svastica. 

La pretesa della kompagna

L’unica notizia positiva sul fronte dell’asilo è la decisione del municipio di Chiasso di non prorogare di altri 6 mesi la Convenzione con Berna sull’utilizzo del dormitorio nei pressi della stazione, che ha 240 posti letto, come avrebbe voluto la kompagna Baume Schneidèèèr. La struttura dovrà di conseguenza chiudere i battenti a fine anno. 

Hai capito la ministra P$? Altro che portare soluzioni affinché Chiasso non sia più la Lampedusa della Svizzera. La kompagna pretendeva di conservare ad oltranza i posti letto provvisori! 

Il njet del municipio chiassese  alla proroga (c’è da sperare deciso all’unanimità) era peraltro scontato: con una decisione diversa, i membri dell’Esecutivo avrebbero avuto la certezza di venire lasciati tutti a casa in aprile.

Fregatura Pasture?

Rimane sempre l’incognita del vecchio centro Pasture a Balerna. A maggio 2024 sarà pronta la nuova struttura. Il sospetto è che quella vecchia continuerà a venire utilizzata comunque, specie dopo la negata proroga al dormitorio in stazione. Intervistata sul CdT di venerdì, la portavoce della SEM ha dichiarato che il vecchio centro chiuderà come previsto, aggiungendo però che la sua futura destinazione è “ancora da definire”. Quanto scommettiamo che, malgrado le rassicurazioni, la nuova destinazione sarà… alloggi per clandestini?

Stop al degrado!

E’ ora di mettere fine al caos asilo che costa miliardi e devasta la sicurezza dei cittadini. Per non farsi mancare niente, come dimostra la foto pubblicata a pagina 14, ci sono perfino asilanti che usano le fontanelle dei parchi come bidet a cielo aperto, senza farsi alcun problema nello sbattere le pudende in faccia ai passanti. 

Basta con il degrado! Avanti con le espulsioni in massa dei finti rifugiati che commettono reati e BLINDARE le frontiere, ricorrendo anche all’esercito!

I finti rifugiati in Svizzera non ci devono proprio arrivare. Anche perché troppi di loro, pur non avendo alcun diritto all’asilo, finiscono per restare qui comunque. Dove non saranno mai integrati, per il semplice motivo che non sono integrabili. Poi ci chiediamo come mai l’antisemitismo islamista esplode in Europa, Svizzera compresa!

Lorenzo Quadri