Il ministro Alfano continua a cambiare versione sulle mancate registrazioni

Intanto nel Canton Argovia una giovane donna è stata aggredita e picchiata a sangue da un finto rifugiato eritreo giunto da poco dalla vicina Penisola

La kompagna Simonetta Sommaruga ribadisce che l’Italia non si attiene agli accordi di Dublino, quelli che la obbligano a registrare gli asilanti e, di conseguenza, a doverseli riprendere se questi ultimi depositano una ulteriore richiesta d’asilo in un altro Stato firmatario. E’ la seconda volta in poco tempo. Per la serie: dopo averne mangiate 15 fette, ci si accorge che era polenta. Anche la kompagna Simonetta si è infatti resa conto che il numero dei rinvii di finti rifugiati al Belpaese è crollato.  Ciò non toglie che, secondo la ministra di Giustizia, “dobbiamo aiutare l’Italia” (che ci ringrazia con l’iscrizione su liste nere illegali).

Versioni ballerine

Pronta la risposta del ministro degli esteri italiano Angelino Alfano alle osservazioni di Sommaruga. Alfano smentisce categoricamente che il suo Paese, o meglio il suo ministero, non faccia i compiti. Ma guarda po’, chi l’avrebbe mai pensato! Chissà perché circolano voci insistenti sul fatto che proprio il ministero degli Esteri  italico abbia esplicitamente disposto di far registrare il minor numero possibile di clandestini, così da poterli indirizzare – senza rischio di ritorno – verso i paesi confinanti?

Il buon Alfano si affretta a smentire simili voci, peccato che  ogni volta continui a cambiare versione. Prima dice che “purtroppo” non ce la si fa a registrare tutti i clandestini perché sono troppi. Adesso, invece, virata a 180 gradi: sono gli immigrati che rifiuterebbero pervicacemente di farsi registrare, ma guarda un po’!

Intanto continua il carrozzone Mare Nostrum con il quale la vicina Penisola, invece di respingere i clandestini, come fanno Spagna e Grecia, li va a prendere. Poi ci si chiede come mai ne arrivano a migliaia al giorno…

Ebola in Ticino

Interessante notare, alle nostre latitudini, l’evoluzione delle dichiarazioni sull’Ebola. Fino a qualche mese fa il medico cantonale assicurava: «nessun rischio in Ticino». Poi però all’ospedale Civico viene realizzata la stanza d’isolamento apposita, e anche altrove ci si attrezza. Ma allora il rischio c’è, eccome che c’è; altrimenti mica si sarebbero investiti tutti questi soldi…

Aggressione nel Canton Argovia

Per la serie: “ma come, gli asilanti non erano tutti brava gente ed in particolare quelli arrivati dall’Eritrea”, ecco che da Oltregottardo giunge una notizia da far accapponare la pelle.

Nel canton Argovia una giovane donna di trent’anni  viene aggredita e picchiata a sangue da un asilante eritreo, appena giunto in Svizzera dall’Italia. A svelare il caso, con tanto di foto della vittima, è il Blick. L’aggressore è un 24 enne. E non ha nemmeno avuto il buon senso di ammettere le proprie responsabilità, dichiarandosi sotto l’effetto dell’alcool. Per il momento il bravo giovane è stato incarcerato (naturalmente nelle nostre prigioni deluxe) ma per quanto? Perché chi si distingue in simili prodezze non viene mandato immediatamente nelle prigioni del suo paese?

Libera uscita

Non si pensi poi che gli asilanti pericolosi come l’aggressore argoviese si trovino solo Oltregottardo, anzi. Poco ma sicuro che ce ne sono anche in Ticino. Dal centro asilanti di Chiasso gli “ospiti” possono andare tranquillamente in libera uscita. Ciò vale anche per persone disturbate, in crisi d’astinenza da droghe o magari sospette di essere affette da malattie gravi (ad esempio la tubercolosi). E questo lo confermano medici della regione.

Ma, secondo la kompagna Sommaruga, “dobbiamo aiutare l’Italia” facendoci carico di clandestini che spettano alla Penisola!

Lorenzo Quadri