Su Cantoni e Comuni sta per abbattersi un salasso miliardario. E le conseguenze…

La Confederazione non può scaricare così facilmente sulle realtà locali i costi delle sue sciagurate politiche migratorie all’insegna del “devono entrare tutti”! La Lega si attiverà a Berna

Un miliardo di franchi. Questa la pillola “extra” che già dall’anno prossimo si abbatterà sui Cantoni e sui Comuni. Questi costi supplementari, che ovviamente verranno finanziati con i soldi del solito sfigato contribuente, sono la conseguenza del caos asilo del 2015.

Ai tempi, la kompagna Simonetta “devono entrare tutti” Sommaruga, allora ministra di giustizia, come pure gli altri camerieri di Bruxelles in Consiglio federale e la partitocrazia triciclata, spalancarono le porte ai finti rifugiati con lo smartphone. Altri Paesi, stati membri dell’UE, sospesero il fallimentare accordo di Schengen reintroducendo i controlli sistematici al confine. Gli svizzerotti, naturalmente, manco parlarne. Figuriamoci!

Sul groppone

Fatto sta che nel 2015 il governicchio federale non ha fatto nulla per sventare il caos asilo e adesso – o meglio: a partire dall’anno prossimo – il conto da pagare se lo troveranno sul groppone i Cantoni ed il Comune. Il perché è presto detto: la Confederella non finanzia in eterno i sedicenti rifugiati che rimangono in Svizzera, naturalmente a nostro carico. Dopo 5, rispettivamente 7 anni di permanenza in Svizzera a seconda del permesso staccato (B o F) dall’asilante, la Confederella smette di pagare. I migranti economici vengono così scaricati sul groppone dell’assistenza. Che in Ticino è finanziata dal Cantone per il 75%, mentre il restante 25% ce lo mette il Comune di residenza.

Adesso ci piacerebbe proprio sapere a quanto ammonterà la pillola a carico dei contribuenti ticinesi. La Lega al proposito ha già presentato un’interrogazione al governicchio; inutile dire che le risposte non sono ancora arrivate. Imbarazz, tremend imbarazz?

Come detto però, per quel che riguarda il Ticino, il 25% della spesa dell’assistenza per gli asilanti rimasti da noi andrà a carico dei Comuni. E questo potrebbe voler dire punti di moltiplicatore in più!Quindi, ancora una volta, mani nelle tasche dei contribuenti! Specie in quelle realtà locali dove di migranti economici ce ne sono parecchi.

Tenuto conto?

E’ il colmo: il triciclo dice che non ci sono soldi per gli sgravi fiscali al ceto medio ed alle persone singole; sui sussidi di cassa malati si taglia; ai “noss vecc” niente Tredicesima AVS; però per mantenere finti rifugiati si spende e si spande!

Domanda da un milione: visto che su Cantone e Comuni gli effetti finanziari del caos asilo del 2015 (ringraziamo sentitamente la kompagna Simonetta Sommaruga e gli altri spalancatori di frontiere) cominceranno a palesarsi già dall’anno prossimo: in che modo se ne è tenuto conto nei preventivi comunali (e cantonali) che si stanno preparando proprio in questo periodo?

Dall’Italia…

Da considerare anche il fatto che il nuovo governo non eletto del Belpaese, uno dei più a $inistra della storia della vicina Repubblica, si è affrettato a riaprire i porti ai trafficanti delle ONG, tanto per farla all’odiato leghista Salvini. Conseguenza: gli sbarchi di clandestini sono triplicati nel giro di pochi giorni. A farne le spese saremo anche noi. Col risultato che, tra qualche anno, gli asilanti rimasti in Svizzera finiranno a carico del Cantone e dei Comuni. E nümm a pagum!

Si ricorda che il kompagno Bertoli, in occasione dell’insediamento del nuovo governo italico, si è affrettato ad auspicare che questo riaprisse i porti. Delle conseguenze finanziarie per il solito sfigato contribuente ticinese di tale scelta, si fa carico il direttore del DECS?

Allungare i tempi

Visto che i Cantoni ed i Comuni non hanno voce in capitolo sulla politica d’asilo, però ne subiscono le conseguenze anche finanziarie, Berna non può permettersi di scaricare su di essi i costi dei migranti economici dopo solo 5, rispettivamente 7 anni di permanenza in Svizzera. Anni che tra l’altro passano in un soffio!

La Lega a Berna si impegnerà affinché questa durata venga incrementata.La Confederazione provveda da sé ai costi delle sue scriteriate politiche d’asilo; ad esempio tagliando sui regali all’estero!

#votalegoiltriciclotifrega

 

Lorenzo Quadri