Proseguono le prodezze dei sedicenti richiedenti l’asilo. Nei giorni scorsi si è appreso di uno stupro messo a segno in agosto al Parco Ciani da quattro richiedenti l’asilo sulla ventina (!) ai danni di una trentenne. Poi c’è stata la rissa a Chiasso in un centro commerciale in cui è rimasta coinvolta anche una donna che si trovava lì per caso, e a seguire un’altra rissa al centro asilanti. Venerdì a Coira un finto asilante ha aggredito un sessantenne.

Va da sé che i responsabili di queste aggressioni  (con l’eccezione dello stupro) grazie al noto garantismo spinto ad oltranza delle nostre leggi erano a piede libero – e quindi liberi di nuocere ancora – già  ad un paio d’ore di distanza dai fatti. Malgrado le esperienze fatte sul terreno si dimostrino sempre più deleterie, non ci si rende conto che non sta né in cielo né in terra continuare a lasciare libertà di movimento a sedicenti profughi magrebini, tutti giovani uomini soli, che non solo abusano del diritto d’asilo: troppi di essi non hanno la benché minima intenzione di comportarsi correttamente, poiché passano tutto il giorno ad ubriacarsi, a molestare, a rubacchiare, ad attaccare briga.  I fatti recenti dimostrano che dipendenti pubblici ma anche semplici cittadini possono, da un momento all’altro, rimanere vittime di aggressioni. Botte e stupri già ci sono. Aspettiamo che ci scappi il morto?

Il problema è – come ovvio – particolarmente sentito a Chiasso, ma non solo: in effetti, chissà come mai, i finti asilanti magrebini già al loro arrivo sanno perfettamente come spostarsi su territorio ticinese, e non certo per ammirare il paesaggio.

Per Berna invece, come al solito, tout va très bien, Madame la Marquise. Nei confronti dei finti asilanti, si assume il medesimo atteggiamento tenuto davanti alla totalità dei problemi ticinesi: negazione ad oltranza della realtà del territorio, che si pretende di smentire nascondendosi dietro a statistiche taroccate. Sicché gli scritti del Comune di Chiasso, come pure gli atti parlamentari sul catastrofico centro di registrazione, vengono allegramente snobbati.

I flussi incontrollati di finti asilanti sono la dimostrazione del fallimento degli Accordi di Schengen. La Lega ed il Mattino l’avevano detto fin dai tempi della votazione su questi accordi che sarebbe andata a finire così. Ma naturalmente non era vero niente; erano solo frottole populiste e razziste. Allo stesso modo, da anni la Lega batte il chiodo sul fatto che i centri asilanti devono essere collocati in zone discoste, lontani dall’abitato,  e la libertà di movimento dei richiedenti l’asilo deve essere limitata. Naturalmente anche queste erano tutte frottole populiste e razziste. Senonché nei giorni scorsi il Plr, fotocopiando le proposte leghiste che fino al giorno prima denigrava, ha sottoposto al Gran Consiglio una proposta di risoluzione che prevede che i centri asilanti debbano essere collocati fuori dagli abitati. Per la serie: dopo la decima fetta…

Qui siamo allo stesso livello del presidente del partito $ocialista svizzero Christian Levrat che dichiara che in Ticino e a Ginevra la libera circolazione delle persone, fortemente voluta dal $uo partito, provoca danni. Strano: quando queste cose le diceva la Lega, per la $inistra erano tutte frottole populiste e razziste.

Ma i cittadini non sono scemi e sanno distinguere benissimo l’originale dalle iniziative fotocopiate, o proposte-Xerox che dir si voglia.