Fanno esplodere la spesa per i finti rifugiati in barba nostri anziani bisognosi

E non dimentichiamoci della squallida crociata dei kompagni ticinesi contro la Tredicesima AVS, affossata solo per non darla vinta all’odiata Lega

Il prossimo 25 settembre si voterà sull’iniziativa AVS plus. Questa iniziativa chiede un aumento delle rendite del primo pilastro del 10%. Ovviamente ciò comporterebbe un costo. La Confederazione parla di 4 miliardi di Fr all’anno. E avanti, dunque, con l’obiezione dell’infinanziabilità, sostenuta in particolare da PLR e PPDog. Non dalla $inistra che dell’iniziativa è promotrice, ma che – come vedremo dopo – in quanto ad ipocrisia fa  di peggio.

Asilo: i soldi per gli abusi

Strano però: quando si tratta della spesa generata dai finti rifugiati (tutti giovani uomini soli che non scappano da alcuna guerra) non si vedono i partiti storici salire sulle barricate per questioni monetarie. I soldi per finanziare gli abusi nel diritto d’asilo ci sono. Per il politikamente korretto ed il buonismo-coglionismo, non si bada a spese. Si tratta di “doveri morali”, di “principi fondamentali”, che diamine! E questi mica si mercificano!

Ancora una volta, la maggioranza di centro-$inistra pensa di prendere gli svizzerotti per i fondelli. Accogliere immigrati clandestini non è un obbligo morale e men che meno risponde ad un qualche principio fondamentale. E’ vero semmai  il contrario. “Morale e fondamentale” è far rispettare la legge – anche nel settore dell’asilo. Perché è troppo facile imporre le regole solo a chi già le rispetta. “Morale e fondamentale” è impedire l’arrivo in Svizzera di frotte di giovani musulmani che mai si integreranno (perché non si vogliono integrare): diventeranno degli emarginati e quindi ad alto rischio di jihadismo. Come ha insegnato la recente e tragica cronaca, la radicalizzazione corre sulla rete, ovvero sui social network. E tutti i finti rifugiati hanno almeno uno smartphone: secondo i kompagni si tratta di un bisogno fondamentale (!). “Morale e fondamentale” è evitare che i migranti economici si mettano in mano a delinquenti e passatori vari, rischiando la pelle, per inseguire un miraggio di benessere che l’Europa, irrimediabilmente in declino, non è in grado di fornire.

E l’assistenza?

Anche sull’asilo, dunque, si deve risparmiare eccome. Altro che tentare di imboscare quasi un miliardo (852 milioni!) di spesa extra nel preventivo 2017 della Confederazione spacciandola per uscita straordinaria, quando si sa benissimo  che la spesa sarà ricorrente. Non a caso la Confederazione per il  2018 già prevede un’uscita di 2.4 miliardi di franchi per l’asilo: rispetto al 2015, si tratta  nientemeno che di un raddoppio. E questi sono solo dei costi della Confederazione. Mancano quelli a carico di Cantoni e Comuni.

Ed è stata fatta (pf non dalla SECO…) una previsione sull’evoluzione dei costi dell’assistenza che il caos asilo  genererà sul medio termine? Sì, perché praticamente tutti i migranti che in un modo o nell’altro ottengono di restare in Svizzera finiscono in assistenza. E nümm a pagum. Poi magari tornano nel paese d’origine per trascorrervi le vacanze, “perché lì è più bello”. Sempre, naturalmente, con i soldi degli svizzerotti.

I prossimi tagli

Visto che i politikamente korretti insistono per tenere le frontiere spalancate, è chiaro che i maggiori costi generati dall’asilo bisognerà compensarli da qualche parte. Quindi, aspettiamo di conoscere le reazioni degli spalancatori di frontiere quando apprenderanno che, per finanziare i migranti economici, si taglia sugli aiuti all’estero, sulla kultura, sulla ricerca e sulla formazione, e in tutti quei settori con cui lor$ignori amano sciacquarsi la bocca.

E’ evidente che non ci facciamo dire dai responsabili dell’incontrollata esplosione della spesa dell’asilo che non ci sono i soldi per aumentare l’AVS del 10%. Sposare questa tesi, sarebbe come accettare che i migranti economici contino di più di cittadini svizzeri che hanno lavorato una vita pagando tasse e contributi.

Posizione grottesca

Altrettanto grottesca è la posizione del P$ in materia di potenziamento del primo pilastro. Sì, proprio il Partito $ocialista ticinese, che è stato in prima fila nell’affossare la Tredicesima AVS solo per non darla vinta all’odiata Lega. Per giustificare la sua “battaglia”, il P$ ha utilizzato la fregnaccia dell’aiuto “non mirato”. Per gli anziani, blateravano i kompagni alla spasmodica ricerca di pretesti, bisogna fare “ben altro” che non la 13a AVS. Bene, adesso abbiamo sotto gli occhi un bell’esempio di aiuto mirato: aumentare del 10% la rendita AVS a tutti. Scusate kompagni, fateci capire: garantire agli anziani di condizione economica modesta un piccolo contributo annuale, come chiedeva la Lega, significa distribuire i soldi ad innaffiatoio, mentre aumentare l’AVS a tutti, compresi i multimilionari, vuol dire sostenere in modo “mirato”? Ma credete che la gente sia scema?

L’iniziativa AVS plus lascia dunque, per l’ennesima volta, la $inistruccia cantonticinese in braghe di tela. Se fossero coerenti, i nostrani kompagnuzzi che si sono “strenuamente battuti” contro la Tredicesima AVS dovrebbero fare lo stesso contro AVS plus, lanciata dalla $inistra. Invece…

Lorenzo Quadri