Ma come, gli stranieri che delinquono non erano una balla della Lega razzista?

Ma come, gli stranieri che delinquono non erano tutta un’invenzione della Lega populista e razzista? Ed invece la cronaca della sola giornata di giovedì riportava queste due notizie.

  • Pestaggio a Bellinzona, vittima un 57enne svizzero che versa in condizioni gravi. Autore: un 21enne kosovaro.
  • A Riva San Vitale un africano tenta di rubare una barca e di violentare la proprietaria. L’africano sarebbe titolare di un permesso B.

Ci piacerebbe sapere se i galantuomini di cui sopra sono già noti alla giustizia e/o allo stato sociale ticinese, ossia se sono pure mantenuti da noi! Ah già, ma queste sono proprio le domande da non porre: sono quesiti da beceri populisti e razzisti.

Altrettanto interessante sarebbe sapere come l’africano del tentato furto e tentato stupro abbia ottenuto il permesso B. Si tratta forse di un ex asilante, che ringrazia con comportamenti delinquenziali il paese che l’ha ospitato e mantenuto?  Oppure il permesso l’ha ottenuto nell’ambito di un qualche “ricongiungimento facile”?

Sicurezza a rischio

E poi hanno il coraggio di venirci a dire che non bisogna limitare l’arrivo dei migranti economici? Che questi ultimi non rappresentano un problema per la sicurezza, ed in particolare per quella delle donne? Dalla Germania è arrivata la notizia che nelle piscine si sono moltiplicate le molestie sessuali “in stile Colonia”. In Ticino, invece, ci vogliono rifilare – lo ha dichiarato il capo della Sezione della migrazione Mario Gattiker – un nuovo megacentro per asilanti. Beh, certo: visto che si aumenta la già stellare attrattività svizzera per i finti rifugiati con nuovi diritti (avvocato gratis), e ci si rifiuta di sospendere i fallimentari accordi di Schengen, è ovvio che bisogna aprire ulteriori centri asilanti: bisogna fare spazio ai nuovi arrivi!

Va da sé che, nel nostro Paese, i finti rifugiati continueranno a godere di amplissima libertà di movimento. Proprio come oggi. La fiumana di migranti economici (giovani uomini che non scappano da alcuna guerra) arriverà anche in Ticino; ma tutti continueranno ad essere liberi di andare in giro a fare quel che l’istinto detta, magari sotto l’influsso dell’alcool.

Tagli alla formazione?

Intanto la spesa per l’asilo esplode, e per finanziarla si farà, giocoforza, tirare la cinghia agli svizzerotti. Siamo dunque curiosi di sapere cosa diranno i moralisti a senso unico, gli intellettualini, l’élite spalancatrice di frontiere, quando si scoprirà che, per finanziare i costi dell’asilo andati completamente fuori controllo, bisognerà tagliare anche sulla formazione e sulla ricerca. Sì, proprio sulla formazione e sulla ricerca, che i camerieri dell’UE hanno identificato come nuovi argomenti di ricatto morale: dobbiamo calare le braghe davanti a Bruxelles ed estendere la libera circolazione delle persone alla Croazia, violando la Costituzione; altrimenti gli eurofunzionarietti ci radiano da programmi – panna montata come Horizon 2020 e quindi perdiamo soldi per la ricerca.

Aspettiamo dunque con impazienza la partitocrazia, la casta dei professori universitari e la stampa di regime chiedere a gran voce risparmi nel settore dell’asilo – quindi: meno migranti economici – per non mettere a rischio i finanziamenti per la ricerca. O vuoi vedere che la formazione è sacra solo quando si tratta di strumentalizzarla come pretesto per spalancare le frontiere e bastonare gli svizzerotti “chiusi e gretti”, mentre se si tratta di asilanti…?

Quei 189 permessi…

Sempre sul fronte dei migranti che approfittano della Svizzera, è arrivata un’altra novità: l’anno scorso è stato revocato l’asilo a 189 finti rifugiati che però erano stati riconosciuti come profughi. Riconosciuti e finanziati: infatti questi presunti rifugiati, se ottengono di restare in Svizzera, vanno praticamente tutti in assistenza.

Ma perché questi 189 si sono visti revocare il diritto d’asilo? Perché questi signori si recavano nel paese d’origine in vacanza. Trascorrevano le ferie proprio in quel paese in cui, stando a quanto hanno raccontato agli svizzerotti – i quali se la sono bevuta, da veri boccaloni – avrebbero dovuto essere in pericolo di vita. Del resto le abbiamo lette le dichiarazioni dei migranti eritrei che  andavano in vacanza, a spese del contribuente elvetico, nei paesi d’origine, “perché lì è più bello”. Ma noi “dobbiamo aprirci”!

Lorenzo Quadri