A Losanna ci sono problemi con gli asilanti. La locale sezione dell’Udc ha cominciato a raccogliere le firme affinché i sedicenti rifugiati ospitati in città non superino il 22.2% di quelli che la Confederazione ha scaricato sul Canton Vaud (percentuale calcolata in base alla popolazione), mentre attualmente sono al 30%.
Quella lanciata è una petizione. Non è un’iniziativa o un referendum. Ciononostante, si tratta sempre di un mezzo di pressione importante. A condizione, va da sé, che le firme raccolte siano molte. Ad esempio: la petizione a sostegno della richiesta del casellario giudiziale introdotta da Norman Gobbi di firme ne ha raccolte oltre 12mila senza particolare sforzo: un’enormità. Certamente anche a Losanna i risultati della mobilitazione saranno buoni. E’ poi chiaro che i promotori saranno sufficientemente accorti per abbinare la raccolta di firme per la petizione a quella per il referendum contro l’ennesima riforma del settore dell’asilo, appena approvata dalle Camere federali.
Cornuti e mazziati
Sì, perché è qui che casca l’asino. Grazie alla kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga, la Svizzera corre in soccorso degli eurofalliti travolti dall’assalto di migranti economici. Si associa a quote di distribuzione UE ancora prima che vengano approvate. E cosa ottiene dai funzionarietti di Bruxelles in cambio di tanto zelo prossimo al servilismo? Forse delle aperture sul 9 febbraio? Ma neanche per sogno! Siamo facili profeti: un conto, diranno gli eurobalivi, è l’emergenza asilo; altra storia i (presunti) “valori fondanti” della (dis)unione europea, come la devastante libera circolazione. La domanda a questo punto è: ma i sette scienziati bernesi pensano davvero di ottenere qualcosa dall’UE slinguazzandola? Oppure è solo quello che vogliono far credere alla gente per sdoganare l’arrivo in massa di migranti economici che, in base agli accordi internazionali in vigore, non ci spettano affatto? Per la serie: facciamo uno sforzo adesso che verremo ricompensati dalla benevolenza di Bruxelles? Quanto ci scommettiamo che, invece, rimarremmo fregati ancora una volta?
Raccolte di firme
L’ennesima revisione della legge sull’asilo amputa in modo scandaloso i diritti dei cittadini a difendersi dall’improvviso spuntare di centri asilanti vicino a casa loro in strutture della Confederazione. Quest’ultima ha avocato a sé – e più precisamente al Dipartimento della kompagna Simonetta – tutti i diritti di decisione. I cittadini devono dunque mobilitarsi adesso prima che sia troppo tardi. Del resto c’è come il sospetto che, in materia di asilo, nei prossimi tempi in vari Cantoni – non solo nel Canton Vaud e non solo a Losanna – ci saranno delle raccolte di firme.
E ti pareva…
Proprio ieri, per la serie “non c’è limite al peggio”, in quel di Ginevra ben (?) 400 persone, naturalmente provenienti dai collettivi di $inistra, hanno pensato bene di manifestare contro la politica d’asilo svizzera definita “disumana”. Uella! Questi figli di papà con i piedi al caldo potrebbero non solo cominciare ad ospitare migranti economici a casa propria, ma anche ad andare a prestare aiuto nei paesi in guerra. Perché aiutare sul posto i veri perseguitati costa molto meno ed è molto più utile che attirare in Svizzera fiumane di finti rifugiati (e nümm a pagum) in nome del politikamente korretto e delle frontiere spalancate.
Lorenzo Quadri