Incredibilmente, la Commissione degli Stati accetta una proposta che farà discutere
La Commissione della sicurezza sociale del Consiglio degli Stati (CSSS-S) ha di recente approvato, anche se con un solo voto di scarto, un’iniziativa parlamentare della Consigliera nazionale turgoviese Verena Herzog (Udc) sugli assegni familiari che vengono versati in Svizzera a cittadini residenti nella fallita UE: quindi anche, ed in prima linea, ai frontalieri. L’iniziativa chiede che detti assegni vengano adeguati al potere d’acquisto nel paese di residenza dei beneficiari.
Verena Herzog ha RAGIONE da vendere. Il tema degli assegni familiari dei frontalieri è peraltro già stato tematizzato a più riprese dalla Lega e dal Mattino.
In effetti, i figli dei frontalieri mica vivono in Svizzera. Non pagano la cassa malati in Svizzera, non comprano in Svizzera, eccetera. Vivono nella vicina Penisola, dove il costo della vita è nettamente inferiore a quello elvetico. Quindi, non si vede perché dovrebbero ricevere assegni familiari calcolati sul costo della vita nel nostro Paese, con cui non si devono affatto confrontare.
Privilegiati
E’ inoltre il caso di ricordare che i frontalieri guadagnano assai di più degli italiani che abitano in Italia, sono privilegiati anche dal punto di vista fiscale (pagano molte meno tasse) e perfino con gli assegni familiari si fanno gli attributi di platino. E non ci si venga a raccontare fregnacce sulla lunga distanza dal posto di lavoro e sul tempo trascorso in macchina in colonna. Punto primo, le colonne sono provocate da altri frontalieri. Punto secondo: forse che tutti gli italiani che hanno un impiego in patria hanno il posto di lavoro sotto casa? Certo che no! I tempi di percorrenza lunghi e le code se li devono sorbire pure loro! Punto terzo: e come la mettiamo con le ore che i ticinesi perdono in colonna a causa delle strade infesciate di auto con targhe azzurre ed una sola persona a bordo?
La situazione di privilegio dei frontalieri è plateale; con il salario minimo – che, senza adeguate misure sul fronte della preferenza indigena, si trasforma in un regalo ai permessi G – è destinata ad accentuarsi ancora di più. E’ stupefacente che nel Belpaese nessuno abbia da ridire sui favoritismi di cui godono i frontalieri.
Sorpresa
Il cammino dell’iniziativa Herzog sull’adeguamento degli assegni familiari dei cittadini UE al costo della vita nel luogo di residenza è ancora lungo. Per dirla tutta, stupisce che la proposta abbia trovato una maggioranza, seppur risicata, nella CSSS-S: una Commissione del Consiglio degli Stati, il quale – essendo colonizzato da $inistrati e da uregiatti – è una Camera politikamente korretta ed euroturbo quant’altre mai. Vedremo quanto durerà questa maggioranza. Non per portare sfiga, ma c’è da temere che l’improvviso sprazzo di lucidità avrà vita breve. Il triciclo non ci metterà molto a cambiare bandiera blaterando di “discriminazione”. Quando semmai ad essere discriminatoria è la situazione attuale: avvantaggia indebitamente i frontalieri a scapito sia dei lavoratori svizzeri che vivono in Svizzera, sia dei lavoratori italiani che vivono in Italia.
Già starnazzano
Davanti all’iniziativa Herzog, al di là della ramina il politicante $inistrato di turno si è già messo a starnazzare. Trattasi di tale kompagno Angelo Orsenigo, consigliere regionale PD della Lombardia, che sui media italici sbrocca: “E’ vergognoso ed impensabile che si proceda ad una decurtazione (…) i nostri frontalieri andrebbero a perderci ed è un’ingiustizia”. Per poi prodursi in un paragone di rara idiozia: “sarebbe come se noi alzassimo i prezzi dei supermercati ai ticinesi”. Uhhh, che pagüüüraaa!
Allora: “Vergognosi ed impensabili” sono semmai i privilegi di cui godono attualmente i frontalieri rispetto agli altri lavoratori italiani. E’ inaudito che oltreconfine nessun politicante se ne renda conto. Nel Belpaese votano solo i frontalieri?
Promemoria ai vicini a sud
E’ poi assai divertente vedere come $inistrati alla Orsenigo si straccino le vesti per difendere… dei privilegi! Specie se pensiamo che dalle nostre parti il motto dei kompagnuzzi è “Per tutti, senza privilegi”, e che il P$ ticinese è la fotocopia del PD italico.
Quanto alla scempiaggine sui prezzi dei supermercati:
- I ticinesi che fanno la spesa in Italia non sono certo la maggioranza.
- Se – comunque – troppi ticinesi sono costretti a fare la spesa oltreconfine per risparmiare, è “grazie” alla devastante libera circolazione delle persone, voluta dalla partitocrazia PLR-PPD-P$$ (Verdi-anguria ovviamente inclusi). Essa ha provocato l’invasione di 70mila frontalieri con tutto quel che ne consegue per i ticinesi: disoccupazione, dumping salariale, precariato, povertà…
- Al kompagno Orsenigo, che non deve essere un’aquila, sfugge forse la differenza tra frontalieri e ticinesi che fanno la spesa in Italia. I frontalieri portano via il lavoro ai ticinesi ed in genere sul nostro territorio lasciano solo abbondanti emissioni di gas di scarico (ovviamente gli eco-isterici non hanno nulla da dire al proposito, chissà come mai?), ma non un centesimo: si portano perfino la “schiscetta” da casa. Per contro, i ticinesi che fanno la spesa in Italia immettono dei bei soldoni nell’economia del Belpaese, per i quali gli italici dovrebbero essere riconoscenti.
- Prima di parlare di Svizzera e di Ticino, i politicanti tricolore dovrebbero sciacquarsi la bocca: solo grazie al Ticino centinaia di migliaia di loro concittadini hanno la pagnotta sul tavolo, e sempre grazie al Ticino attività commerciali d’Oltreconfine incrementano le proprie entrate. Però troppi parolai peninsulari hanno ancora la tolla di farsi campagna elettorale spalando palta su di noi ed accusandoci di “razzismo” (tra l’altro: i frontalieri sono forse una razza)?
- E’ triste che, per colpa del triciclo PLR-PPD-P$ in Consiglio di Stato, ogni fine giugno parta regolarmente il versamento dei ristorni. Che ormai sono lievitati ad 84milioni, di pari passo con l’esplosione del frontalierato.
Lorenzo Quadri