Ci vuole la cassa malati unica

Il Consiglio federale ha annunciato un controprogetto all’iniziativa popolare che chiede la creazione, per l’assicurazione malattia di base, di una cassa malati unica e pubblica. Il controprogetto è stato presentato per sommi capi dal ministro dell’interno Berset, non ne sono dunque ancora noti i dettagli. Tuttavia il primo impatto non convince della validità della proposta.
Purtroppo il sistema attuale di assicurazione malattia ha dimostrato di essere inguaribile (tanto per restare in tema). Gli indicatori al proposito abbondano. Già il fatto che per pagare un’assicurazione sociale ed obbligatoria, un terzo dei ticinesi necessiti di sussidi pubblici, è una preoccupante anomalia. A questo si aggiungono:
– i continui aumenti di premio non giustificati dall’evoluzione dei costi della salute;
– il fatto che i ticinesi abbiano pagato e paghino premi troppo elevati che servono a tappare i buchi in altri Cantoni dove i premi sono invece insufficienti;
– l’apparente incapacità, o mancanza di volontà, dell’autorità federale di mettere un freno agli appetiti degli assicuratori e di garantire premi equi;
– il comportamento delle casse malati nelle sospensioni della copertura nei confronti degli assicurati morosi, che tende a scivolare nella manifesta illegalità (ad esempio sospensione della copertura a bambini);
– la mancanza di trasparenza su formazione dei premi e riserve;
– eccetera eccetera.
Tutti questi elementi inducono a ritenere che il sistema attuale non possa più essere corretto a suon di cerotti sulla gamba di legno. Tanto più che la concorrenza tra le casse non ha fatto diminuire i premi, ha però fatto sì che queste esse si imbarcassero da un lato in campagne pubblicitarie costose (finanziate sempre con i premi) per strapparsi l’una con l’altra i buoni rischi (ossia gli assicurati che pagano senza mai usufruire) e, dall’altro, una serie di manovre per scoraggiare dall’affiliarsi, rispettivamente per scaricare, i cattivi rischi (anziani e malati cronici, che consumano cure e quindi costano).

Possibilità di finanziamento
La cassa malati unica e pubblica di per sé non influisce sui costi della salute, se non nella misura in cui permette di risparmiare sui costi amministrativi delle singole casse malati (ad esempio tramite economie di scala, e creando una direzione unica invece di tante direzioni con tanti supermanager strapagati).
La cassa unica e pubblica permette però trasparenza ma soprattutto, dà la possibilità allo Stato di intervenire sui premi di cassa malati. Anche tramite l’utilizzo di miliardi di Fr della Banca nazionale allo scopo di ridurre i premi. Come noto infatti, per moderare la forza del franco, la Banca nazionale si sta stipando di euro, rischiando in questo modo di polverizzare decine di miliardi.
Ma, se si vuole evitare l’eccessivo rafforzamento del franco, bisogna stampare moneta. Stampare moneta, e utilizzarla a vantaggio della gente. Ad esempio, appunto, per finanziare una cassa malati pubblica, alleggerendo così in modo rilevante il premio di cassa malati, che grava come un macigno su troppe economie domestiche. Visto che la cassa malati è di fatto diventata un’imposta, quanto proposto costituirebbe anche una forma di sgravio fiscale.
Lorenzo Quadri