Giustizia allo sbando: ancora buonismo-coglionismo nei confronti dei migranti economici
Intanto, grazie al ricongiungimento familiare, manteniamo famiglie somale di 10 persone
Nei giorni scorsi, soprattutto sui media d’Oltralpe, si è parlato del caso di due genitori somali assolti in Argovia dall’accusa di aver permesso che, prima del loro arrivo in Svizzera, venisse praticata l’infibulazione a cinque delle loro sei figlie. L’assoluzione è motivata dal fatto che, secondo la giudice, “non è chiaro se i due imputati fossero consapevoli di aver fatto del male alle figlie e di aver commesso un reato perseguibile per legge”. Ah, ecco.
In Ticino, la stampa di regime ha ridotto il caso ad una semplice noterella di cronaca. Eppure gli spunti per commentare non mancherebbero. Ad esempio:
Tutti a nostro carico
La famiglia di somali è composta di ben 10 persone: padre, madre e otto tra figli e figlie. Il padre è arrivato in Svizzera nel 2014. Poi, grazie ai ricongiungimenti familiari, si è fatto raggiungere dalla moglie e dai figli. Naturalmente tutti sono a carico dello Stato sociale. Quante decine di migliaia di franchi costa ogni mese al contribuente questa famiglia di 10 persone per nulla integrate? Quanto è costata fino ad oggi? Quanti casi simili ci sono in giro per il Paese?
La Svizzera è sovrappopolata a causa dell’immigrazione scriteriata voluta dalla partitocrazia. Con tutte le conseguenze negative del caso (anche ambientali, per buona pace della $inistra ro$$overde). Quindi occorre un giro di vite, ed occorre in particolare sui ricongiungimenti familiari.
Motivazioni inquietanti
Inquietante anche l’argomentazione che ha portato all’assoluzione della coppia somala. Ossia che, procedendo alla mutilazione genitale delle figlie, forse (!) i genitori non erano consapevoli di aver infranto la legge. In nome del fallimentare multikulti si stanno minimizzando e sdoganando reati gravi, contro l’integrità fisica delle bambine. Stranamente, però, le femministe immigrazioniste di $inistra, sempre logorroiche quando c’è da inveire contro i maschi bianchi eterosessuali, questa volta non hanno nulla da dire. E’ così che difendono le donne? A queste signore va bene che la Svizzera accetti l’escissione se i genitori “forse” non erano in chiaro sulla sua valenza di reato penale? Qui qualcuno dev’essere caduto dal seggiolone da piccolo. E poi: una volta non si diceva che “l’ignoranza non è una scusante”? Avanti di questo passo, si giustificherà anche le aggressioni sessuali dei finti rifugiati ai danni di donne europee in minigonna poiché “forse” i migranti potevano credere, secondo la loro cultura, che si trattasse di donne disponibili. Ma allora è vero che la giustizia svizzera è inflessibile solo con gli sfigati automobilisti incappati nelle maglie del bidone Via Sicura! Nei confronti dei migranti in arrivo da altre culture e che oltretutto sono qui mantenuti con i soldi del contribuente, invece… buonismo-coglionismo a go-go!
Una decina di giorni fa alla stazione centrale di Zurigo due donne sono state brutalmente aggredite da un finto rifugiato eritreo, che è accusato di tentato omicidio. E adesso c’è chi immagina di riempire le stazioni di poliziotti e di videocamere per migliorare la sicurezza. Eh no! Per migliorare la sicurezza bisogna finalmente sbatter fuori tutta la foffa d’importazione che ci ritroviamo in casa!
Lorenzo Quadri