Nel 2023 il Cantone avrà 230 milioni di deficit. Ma i kompagni pensano solo a sperperare
Lunedì 23 gennaio abbiamo appreso dalla RSI che, in Ticino, ben 12 iniziative popolari legislative hanno raccolto le firme necessarie alla loro riuscita, ma tuttavia ancora giacciono imboscate in qualche cassetto di Palazzo delle Orsoline. Stiamo parlano di diritti popolari. Quindi di proposte che sono state sottoscritte da almeno 7000 cittadini ticinesi; alcune da molti di più.
Sempre imboscati nei cassetti di Palazzo delle Orsoline, s’impolverano numerosi atti parlamentari su questioni importanti.
Però caso vuole che quello stesso lunedì 23 gennaio il Gran Consiglio abbia trovato il tempo di blaterare per circa un’ora (naturalmente a spese del contribuente) su un’assurda mozione Mp$ contenente una sterminata lista di richieste, va da sé tutte da finanziare con i soldi di contribuenti. Richieste che, se accettate, sarebbero costate a Pantalone una paccata di milioni ogni anno.
Anche gli anticoncezionali
Di che richieste si tratta? Ci limitiamo per carità di patria e per motivi di spazio a citarne un paio: assorbenti igienici gratis, contraccettivi maschili e femminili gratis, pillola del giorno dopo gratis. E questo per tutti, milionari compresi. In più, sempre con i soldi pubblici, il Cantone avrebbe dovuto “realizzare uno studio che miri a chiarire i bisogni specifici in materia di salute delle persone lesbiche, bisessuali e transgender e mettere in opera una politica di salute pubblica specifica in favore di queste popolazioni”.
La pittoresca mozione, ça va sans dire, godeva del sostegno dell’intera $inistra. Ah, ecco. Forse qualcuno non si è ancora reso conto che nel 2023 questo sfigatissimo Cantone si ritroverà con un disavanzo di 230 milioni. Altro che regalare assorbenti ed anticoncezionali!
Senza alcun ritegno
La domanda è una sola: ma i kompagni non si vergognano ad uscirsene con simili pretese e per di più a far perdere ore al parlamento (prima del dibattito in plenum ci sono le discussioni commissionali ed i relativi rapporti)? No, evidentemente. I giovani $ocialisti sulla distribuzione gratuita di assorbenti igienici stanno da tempo conducendo una crociata, nel cui contesto tra l’altro asseriscono che “la maggioranza delle persone con mestruazioni sono donne”: aspettiamo delucidazioni a proposito della minoranza composta da uomini con mestruazioni.
Ma davvero il Gran Consiglio non ha temi più seri di cui occuparsi? Perché, se proprio simili ciofeche devono essere trattate, l’Ufficio presidenziale non ha imposto la procedura scritta, ovvero si vota e basta, senza perdere tempo in ciance?
Davanti a tali imbarazzanti pantomime, non c’è da stupirsi se poi i ticinesi non vanno più nemmeno a votare. Grazie, kompagni! Altro che difendere i lavoratori!
La balla della “precarietà mestruale”
Vale anche la pena ricordare che il governicchio cantonale lo scorso settembre ha dato il via ad un progetto pilota che prevede l’installazione in 11 istituti scolastici di distributori automatici di assorbenti igienici, prelevabili gratis.
Ora, l’unica parte godibile del dibattito parlamentare sulla mozione Mp$ è stata l’intervento della deputata Udc Lara Filippini. La quale ha tenuto ai colleghi una vivace presentazione delle varie tipologie di assorbenti a disposizione sul mercato, dimostrando che i prezzi sono alla portata di chiunque (un paio di franchi per una confezione di 60 pezzi) e ridicolizzando le $inistrate.
La storiella della “precarietà mestruale” – ossia della moltitudine di “persone” (non “donne”: come insegnano i giovani P$, ci sarebbero anche uomini con le mestruazioni) che non si potrebbe permettere di comprarsi gli assorbenti – è l’ennesima balla di fra’ Luca. Che però è arrivata fino a Berna. La consigliera nazionala vodesa Verde-anguria Léonore Porchet (Léonore chi?) nel dicembre 2020 ha infatti presentato un postulato in cui chiedeva al governicchio federale di “elaborare un rapporto sulla precarietà mestruale in Svizzera e di studiare misure che permettano di garantire l’accesso gratuito ai prodotti mestruali a tutte le persone (sic) che ne hanno bisogno”. Eccole qua, le grandi priorità dei climatisti. Il postulato è stato tolto dal ruolo lo scorso dicembre, poiché non trattato dalla Camera entro i due anni. Poco ma sicuro che verrà ripresentato.
Eh certo: secondo i kompagnuzz*, spendere due franchi per sessanta assorbenti genera povertà. La spesa sarebbe inarrivabile in particolare per le giovani e per le loro famiglie. Sicché, avanti con l’ennesimo, grottesco, sussidio statale! Però i soldi per i telefonini, peri i capi modaioli, per gli scooter, per le discoteche, eccetera eccetera, quelli si trovano.
Statistiche chiare?
Nella mozione Mp$ si parla anche di persone LGBTQVattelapesca: mica si poteva rinunciare al pistolotto “gender”! Nel rapporto di maggioranza che chiede di respingerla, a tal proposito si legge quanto segue: “La Commissione giustizia e diritti ha di recente approvato una mozione della collega Laura Riget (P$) che chiede di elaborare una chiara statistica delle aggressioni LGBT-fobiche”. Se la statistica sarà davvero chiara e non (come di consueto) farlocca, allora dovrà anche indicare la nazionalità degli aggressori, rispettivamente il loro trascorso migratorio. Così i kompagni immigrazionisti, sedicenti paladini delle persone LGBTQeccetera, saranno finalmente costretti a prendere atto che la grande maggioranza degli aggressori sono stranieri in arrivo da “altre culture”. Quelli che, secondo la $inistra, devono entrare tutti.
E alla fine…
Da notare che, alla fine, sulla mozione Mp$ il parlatoio cantonale nemmeno ha votato. Poiché l’autora Lepori ha pensato bene di ritirarla dopo l’ “entusiasmante” dibattito. Nemmeno il coraggio di farsela bocciare.
Lorenzo Quadri