Fingono di combattere i talebani ma vogliono il burqa in casa nostra
Giovedì sera a Bruxelles un poliziotto è stato ucciso a coltellate, ed anche un altro agente è stato attaccato. L’omicida prima di colpire ha gridato “Allah Akbar”. Su di lui al momento non disponiamo di ulteriori informazioni: si tratta forse di un migrante economico?
Alle nostre latitudini, la stampa di regime ha dedicato al dramma il consueto spazio formato francobollo. Solo pochi anni fa, le cose sarebbero andate diversamente. Ma ormai agli attentati terroristici islamici abbiamo fatto il callo. Sono diventati una sorta di routine. Non fanno più notizia. Per la gioia della casta immigrazionista, la cui missione è quella di silenziare l’avanzata islamista in Occidente. Perché i migranti economici “devono entrare tutti”. La casta mette in pericolo la sicurezza dei cittadini ed in più pretende pure di farli fessi. E – se non ci stanno – di trattarli da razzisti. Magari da “razzisti sistemici”: un aggettivo ricercato fa sempre la sua porca figura.
La Svizzera (non solo lei) è da mesi oggetto di un vero e proprio assalto alla diligenza ad opera di finti rifugiati africani. Nessuno si chiede quanti musulmani radicalizzati, se non addirittura quanti potenziali terroristi, si nascondano tra loro. Del resto, la partitocrazia nemmeno si preoccupa di fermare l’invasione, diversamente da quanto fanno altri paesi, anche con governi di $inistra. Non sia mai! Grande accoglienza per tutti, con i soldi dei contribuenti! L’unica preoccupazione dei camerieri di Bruxelles in Consiglio federale è di trovare la modalità più idonea per spalmare i migranti sui vari cantoni senza provocare troppe reazioni a livello locale.
Solidarietà pelosa
Con una faccia di tolla che la metà basta, le sedicenti femministe ro$$overdi adesso si tagliano ciocche di capelli in pubblico per solidarietà pelosa (in tutti i sensi) nei confronti delle donne iraniane, perseguitate dal regime dei talebani. Ma queste $inistrate sono le stesse che, in casa nostra, difendono il burqa. Non si sentono ridicole a blaterare che l’orrido straccio sarebbe “un simbolo di libertà”. Quando invece esso è simbolo e testimonianza del dilagare dell’estremismo islamico in Occidente, causa immigrazione scriteriata. E la Svizzera non fa eccezione. Anzi.
Queste autocertificate femministe sono tali solo nei confronti degli odiati uomini bianchi occidentali. Con i migranti economici, invece, la musica cambia. Eccome che cambia! Se essi commettono violenze di genere, le immigrazioniste ro$$overdi si lanciano all’affannosa ricerca di scusanti farlocche.
Si assiste così al grottesco spettacolo di politichette gauche-caviar che pretendono di combattere l’estremismo islamico in Iran mentre contemporaneamente gli stendono il tappeto rosso in casa nostra.
Peggio di così… ma avanti, votatele!
Lorenzo Quadri