La disoccupazione sta per esplodere: è impensabile mandare la gente in pensione più tardi
Nella sessione parlamentare da poco conclusa, il Consiglio degli Stati ha deciso di aumentare l’età di pensionamento per le donne a 65 anni. Contemporaneamente, le misure di compensazione per la fase transitoria verranno decurtate. L’obiettivo dell’operazione è di sgravare il primo pilastro di 1.4 miliardi di franchetti entro il 2030.
L’idea di peggiorare lo stato sociale risparmiando sulle spalle delle donne non sembra granché accorta (eufemismo) vista la situazione.
I flop
Il ministro dei flop kompagno Alain Berset ed i burocrati dell’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP) hanno FALLITO la campagna di vaccinazione contro lo stramaledetto virus cinese. Non ci sono vaccini per la popolazione. Nella graduatoria degli Stati europei con più abitanti immunizzati la Svizzera, situata nei piani bassi, rimedia un posizionamento miserevole. Pure la campagna di test di massa ha cumulato mesi di scandaloso ritardo. Risultato: il lockdown viene prolungato ad oltranza, con conseguenze economiche ed occupazionali deleterie, oltre che con costi astronomici. Questo per paura di una terza ondata pandemica, da cui non siamo al riparo.
Perfino il governicchio federale ha dovuto ammettere – e del resto non poteva negarlo – che, se interi settori economici restano chiusi, la colpa è del flop della campagna vaccinale in Svizzera.
Solo il primo passo
Il lockdown infinito farà un disastro occupazionale. Ed è ovvio che il disastro durerà per anni ed anni. E sarà ulteriormente aggravato dalla devastante libera circolazione delle persone (ovvero: sostituzione di lavoratori svizzeri con stranieri pagati meno e dumping salariale) che i camerieri bernesi dell’UE, succubi di Bruxelles, non si sognano nemmeno di mettere in discussione.
Adesso chi, con frontiere spalancate e lockdown, ha provocato lo sfacelo del mercato del lavoro (Berset e compagnia cantante) pretende pure di alzare l’età di pensionamento delle donne. E naturalmente è solo il primo passo: l’obiettivo è portare l’età dell’AVS a 67 anni per tutti.
E’ il colmo. Da un recente studio federale risulta che sempre più svizzeri cadono in assistenza già dopo i 46 anni. Già a quell’età, dunque, si fatica maledettamente a trovare un altro lavoro, se si rimane a piedi. Però i politicanti pensano di alzare l’età di pensionamento?
Hanno raccontato balle?
Ma non ci siamo proprio! La pandemia da stramaledetto virus cinese ed il lockdown infinito hanno fatto impennare la disoccupazione e la povertà. E quindi di mandare gli svizzeri in pensione più tardi non se ne parla. Visto che il lavoro non c’è proprio, non si può pensare che la gente lavori più a lungo.
E poi: da lustri il triciclo euroturbo mica ci racconta la storiella che i lavoratori stranieri pagherebbero le pensioni a quelli elvetici? E allora come si spiega che, dopo oltre 15 anni di immigrazione incontrollata, le casse dell’AVS sono sempre vuote? Vuoi vedere che, ancora una volta, la partitocrazia spalancatrice di frontiere ha raccontato un sacco di balle?
Miliardi per tutto, tranne…
Per finanziare (?) la serrata provocata dai flop del kompagno Berset si sono scovati in scioltezza i miliardi del contribuente: il parlamenticchio federale ne ha votati 12 durante l’ultima sessione.
Quindi, i miliardi per finanziare (?) il lockdown voluto dalla $inistra chiusurista si trovano. I miliardi per mantenere i finti rifugiati si trovano. I miliardi da regalare all’estero (fallita UE compresa, che poi ringrazia ricattandoci per farci sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale) si trovano. Sono solo i soldi per l’AVS che non si trovano?
“Il mondo è cambiato”
A seguito della pandemia, come ama ripetere la casta, “il mondo è cambiato”. Se il mondo è cambiato, questo vuol dire che c’è una serie di cose che non ci possiamo più permettere.
Libera circolazione delle persone, regali all’estero, ecobalzelli, politica del “devono entrare tutti”, fanno parte di queste. Ed anche l’aumento dell’età AVS.
Lorenzo Quadri