Misuricchie governative: giù le mani dalle tasche dei cittadini e fare i compiti!
Nel corso degli anni, “grazie” al Triciclo, l’amministrazione cantonale si è gonfiata come una rana di uffici, servizi e burocrati in esubero: è ora di sfrondare!
Il governicchio cantonale ha varato 14 misure (misuricchie) di rientro, con le quali intende iniziare il risanamento dei conti del Cantone. Il presidente Claudio Zali ha parlato di “antipasto”.
Il Ticino, come noto, a seguito del mancato versamento dei contributi della Banca Nazionale, potrebbe ritrovarsi con un buco di ben oltre 200 milioni di franchi nell’anno di disgrazia 2023. Ma anche in quelli successivi. Secondo le previsioni di UBS, infatti, prima che la BNS torni a versare soldi alla Confederella ed ai Cantoni, passeranno vari anni. Per questo la Lega presenterà una mozione a Berna con la richiesta di recuperare 2 miliardi di franchi, tagliandoli sugli aiuti all’estero e sulla spesa dell’asilo, per compensare almeno la distribuzione “di base” della BNS agli enti pubblici, che è appunto di 2 miliardi.
Note positive
Tornando alle 14 misure: esse vertono in particolare sulla spesa per il personale del Cantone (sostituzione solo dell’80% dei partenti, più tempi d’attesa tra partenza e nuova assunzione, eccetera). Ciò è senz’altro positivo: l’amministrazione cantonale è gonfiata come una rana, con burocrati che poi sono lì ad inventarsi il lavoro, mettendo i bastoni tra le ruote a cittadini ed imprese. Senza contare che il salario mediano degli statali è ben superiore a quello di chi lavora nel privato (oltre 100mila franchi all’anno a fronte di 65mila), ed il divario continua a crescere.
Visto che, per stessa ammissione del governicchio, sul personale bisogna risparmiare, è pacifico che di compensare con soldi del contribuente la doverosa riduzione del tasso di conversione della cassa pensioni degli statali non se ne deve più nemmeno parlare.
Finalmente anche la kultura…
Da salutare positivamente anche la decisione di attribuire al fondo Swisslos spese attualmente allocate in altri conti. Questo significa che, di conseguenza, il fondo Swisslos avrà meno soldi da distribuire ad attività culturali. Era ora che si cominciasse a risparmiare sulla spesa kulturale! Ricordiamo che in Ticino essa ammonta a circa 400 franchi all’anno pro-capite, a fronte di una media svizzera di 315. Il Canton Lucerna, dove si trova il magnificato KKL, spende poco più della metà del Ticino (216 franchi). Non crediamo però che proponga meno kultura; semplicemente, il grado di autofinanziamento della medesima è maggiore!
A tal proposito, per restare su un argomento di attualità, ci aspettiamo di leggere di misure di risparmio che interessino la Ticino film commission…
Grave mancanza
Tra i 14 provvedimenti non sono citati i sussidi agli stranieri, malgrado a questa voce occorra tagliare con urgenza. Male. Non c’è più trippa per gatti, e non possiamo mantenere tutti!
Suscita inoltre una certa perplessità la misura 11, che fumosamente prevede il “prelievo straordinario dei fondi di capitalizzazione delle unità amministrative autonome dopo la chiusura del 2022”: sa tanto di “esproprio proletario” ai danni di strutture che si occupano, ad esempio, di anziani; cosa che, è chiaro, non potrà non avere conseguenze negative sulla loro progettualità.
Giù le mani!
Da bocciare senza appello è l’aumento delle tasse causali (misura 13). Le quali sono pure antisociali (vedi ad esempio i fetidi balzelli sul sacco del rüt) dal momento che colpiscono tutti nella stessa misura, indipendentemente dal reddito.
Il tentativo di mettere le mani nelle tasche dei cittadini per non “fare i compiti” è manifesto. Ed è inutile prodursi in pippe mentali sulla differenza tra aumentare le imposte e pompare le tasse causali: sempre di furto ai danni dei cittadini si tratta. Giù le mani dai nostri borselli! Di rincari ne dobbiamo già fronteggiare più che abbastanza. E’ chiaro il messaggio, ministro delle finanze PLR Christian Vitta?
Del resto, di margini di risparmio ce ne sono eccome; lo Stato – anche per colpa di politicanti che pretendono di regolamentare tutto – si è gonfiato di nuovi compiti, nuovi uffici, nuove figure professionali, per lo più inutili, a volte nocivi e sempre costosi. Ebbene, adesso è giunto il momento di fare non uno, ma tanti passi indietro.
I tassaioli impazziscono
Come da copione i $inistrati, davanti alle 14 misuricchie, si sono messi a starnazzare. I ro$$i tassaioli pretendono l’eliminazione degli sgravi fiscali previsti (?). Oltre che, naturalmente, aumenti di tasse e balzelli. E questi sarebbero gli autocertificati neo-paladini del ceto medio? Ma non facciamo ridere i gallinacei! Addirittura, i kompagni hanno il coraggio di cianciare di “coesione sociale da difendere”. Quando la coesione sociale l’hanno distrutta loro, a suon di politiche immigrazioniste e spalancatrici di frontiere!
Lorenzo Quadri