La Legge sul CO2 non basta, il mobility pricing non basta: adesso arriva anche l’ARE

La popolazione in Svizzera sale, mentre la produzione di CO2 continua a diminuire. Ogni anno le emissioni calano del 2.5%. Eppure la partitocrazia – ovvero: i ro$$overdi, con il sedicente “centro” PLR-PPD sempre a rimorchio – vogliono opprimere i cittadini con tasse, balzelli e divieti tramite la fallimentare nuova legge sul CO2, su cui voteremo il prossimo 13 giugno.

Sempre nuove tasse

In ballo però non c’è solo la nuova legge sul CO2. C’è anche altro. Ad esempio il famigeratomobility pricing: ovvero ulteriori nuove tassecon cui si vuole gravare chi si sposta nelle ore di punta, con qualsiasi mezzo di trasporto, pubblico o privato che sia. Come se andare in giro quando c’è colonna fosse una scelta deliberata. La stragrande maggioranza della gente non può scegliersi gli orari di lavoro à la carte!

Non ci sarebbe poi da stupirsi se, con la scusa che si risparmiano spostamenti e quindi inquinamento, la partitocrazia ($inistra in primis) volesse pistonare ad oltranza il telelavoro. Con un piccolo (si fa per dire) problema: il telelavoro può essere svolto da qualsiasi posto. Non c’è bisogno di essere in Svizzera. Si può anche telelavorare dalla Romania o dall’India; ovviamente a paghe rumene o indiane. E allora addio impieghi sul territorio.

Ancora vessazioni

Non è finita. In tempi recenti l’ARE (Ufficio federale per lo sviluppo territoriale) ha pensato bene di proporre l’introduzione di nuove misure vessatorie contro gli automobilisti: oltre all’aumento della benzina, la riduzione dei parcheggi con aumento delle rispettive tariffe, limiti di  velocità più severi, e via andando in nome del politikamente korretto.

E’ evidente che la kompagna Simonetta, purtroppo approdata al DATEC (Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e della comunicazione) queste proposte le vorrà anche realizzare. Ed il triciclo PLR-PPD-P$ seguirà.  

Come ormai sappiamo il sedicente “centro” è da tempo ridotto a ruota di scorta dei tassaioli ro$$overdi, che fanno la guerra agli automobilisti per motivi ideologici, ma anche per tornaconto pecuniario personale. Infatti, nella malaugurata ipotesi in cui la nuova Legge sul CO2 dovesse venire approvata in votazione popolare, con i soldi estorti ai cittadini si creerebbe il fondo miliardario per il clima: una mangiatoia per eco (?) – imprenditori amici degli amici, i quali potranno tettarci dentro alla grande. Piatto ricco, mi ci ficco!

L’iniziativa verde

In più i soldatini verdi-anguria alle Camere federali hanno pure presentato un’iniziativa parlamentare affinché a partire dal 2023 vengano immatricolate solo auto elettriche. Ohibò, il 2023 è tra un anno e mezzo! Naturalmente i verdi-anguria, avendo i piedi bene al caldo, si dimenticano che chi tira la cinghia i soldi per comprarsi l’auto elettrica non li ha. Sotto le cupole federali si sono sentiti deputati milionari dichiarare che non pagare i nuovi balzelli sulla benzina è facile: basta acquistare una macchina elettrica. Come dire: chi non ha pane, mangi le brioches!

Attendiamo al varco

Non bisogna poi credere che ai ro$$overdi – ed alla kompagna Simonetta – le automobili elettriche vadano bene. Costoro infatti sono contrari a tutte le automobili. I divieti di parcheggio, le multe sempre più salate, eccetera, toccano anche i veicoli elettrici. I quali verranno ben presto gravati di tasse ad hoc! Magari con la scusa che non inquinano in loco, ma spostano il problema altrove, ossia nel posto di fabbricazione e smaltimento delle batterie.

C’è poi un ulteriore piccolo problema. Non tutti hanno il garage dotato di spina della corrente per ricaricare nottetempo la propria vettura. Chi ha un parcheggio esterno cosa fa, lancia la prolunga dalla finestra?

Il Consiglio nazionale nella sessione estiva dovrà esprimersi su due atti parlamentari. Uno è la citata iniziativa parlamentare dei Verdi che vuole permettere, a partire dal 2023, solo l’immatricolazione di auto elettriche. L’altro è una mozione di chi scrive, che chiede di rinunciare alle nuove, balorde misure vessatorie contro gli automobilisti partorite dall’ARE.

Aspettiamo al varco i partiti cosiddetti borghesi, ovvero il presunto centro PLR-PPD!

Lorenzo Quadri