La vignetta a 100 Fr sarebbe solo un primo passo

La vignetta a 100 Fr è un furto ingiustificato a danno degli automobilisti. Infatti, come più volte ripetuto, la strada – tramite i balzelli imposti agli automobilisti – produce sufficienti fondi per autofinanziarsi. Se i soldi mancano è solo perché avviene un travaso miliardario di fondi dalla strada alla ferrovia. Quindi, la vignetta a 100 Fr non si giustifica.  E’  solo un ulteriore modo per mungere gli automobolisti. Ancor meno si giustifica il ricatto della ministra del trasporti uregiatta Doris Leuthard,  la quale vincola all’aumento spropositato del costo della vignetta la realizzazione di investimenti infrastrutturali in Ticino, vedi collegamento A2-A13. Poiché la Confederazione di sicuro non è in bancarotta e nemmeno in shut-down come gli USA, gli investimenti in Ticino si fanno come si fanno nel resto della Svizzera: in  base alla necessità – che è data –  e non al voto sulla vignetta.

Oltretutto, nella denegata ipotesi in cui la vignetta deluxe dovesse essere accordata dal popolo, nessuno si sogni che gli automobilisti verrebbero lasciati in pace per un po’, ritenendo giustamente che essi abbiano già dato. Sarebbe una pericolosa illusione. Infatti se da un lato la Doris batte cassa con la vignetta deluxe, d’altra parte la ministra del 5% Widmer Schlumpf vorrebbe aumentare la benzina di 15 centesimi al litro. Questo furto si aggiungerebbe a quello sulla vignetta andando così a creare un ladrocinio doppio ai danni del solito automobilista, che viene depredato con ogni scusa. A ciò si aggiungono i radar che sempre più enti pubblici utilizzano per fare cassetta, ossia per migliorare i consuntivi a spese degli automobilisti. Questi ultimi si trovano costantemente nel mirino perché ritenuti responsabili di tutti i mali del mondo, ecologici e non solo. Ma naturalmente non tutti  gli automobilisti inquinano alla stessa maniera. Secondo la ministra del 5%, ad esempio, gli automobilisti italiani che  fanno il turismo del pieno nel Mendrisiotto, dando quindi un contributo al commercio locale, inquinano; sicché il turismo del pieno non va difeso bensì dismesso (proprio come la piazza finanziaria). Per contro, le 60mila auto dei frontalieri e le migliaia di veicoli dei padroncini non inquinano, quindi guai ad intervenire! Sarebbe dimostrazione di populismo e di razzismo!

Le sanzioni sempre più pesanti, sia penali che fiscali, che vengono fatte gravare sugli automobilisti, dimostrano come il nostro Stato si faccia sempre più repressivo nei confronti del normale cittadino, che viene limitato  nella sua libertà e nella sua responsabilità come se fosse un criminale potenzialmente pericoloso.

Mentre nei confronti dei delinquenti le maglie della giustizia si allargano sempre di più, mentre i politikamente korretti, quando si tratta di criminali,  vogliono sentire parlare solo di “prevenzione” e di “riabilitazione” e mai di repressione (è roba da beceri populisti e razzisti), nei confronti del cittadino normale il martellamento è in continua crescita. Come se il nemico della società fosse proprio lui. Il cittadino. Non certo il criminale.

Ed infatti, tramite il programma via sicura, per sanzionare gli automobilisti che infrangono i limiti di velocita sono state introdotte sanzioni di una durezza decisamente degna di miglior causa. Questa criminalizzazione dell’automobilista serve a creare la base per la sua tassazione ad oltranza. Poiché l’automobilista (che è poi un normale cittadino) è pericoloso ed inquina, allora è giusto che venga tassato e ancora tassato. Un circolo vizioso che occorre rompere: votare No alla vignetta a 100 Fr il prossimo 24 novembre costituisce un significativo primo passo.

Lorenzo Quadri