In Germania arriva il museo sul colonialismo, vietato ai bianchi

Altro che “kultura”. I deliri woke continuano. E’ notizia dei giorni scorsi che nella città tedesca di Dortmund, il museo industriale Zeche Zollern ha avuto la brillante idea di vietare l’accesso ai bianchi in determinati giorni ed orari. Ogni sabato, il museo è riservato per quattro ore ai “neri, agli indigeni e alle persone di colore”. 

Il tema della mostra in corso è il colonialismo, ed i responsabili del museo intendono ritagliare alle “persone colpite dal razzismo” uno “spazio sicuro in cui potersi esprimere liberamente (?)”. Ah ecco, e questa sarebbe integrazione? Perché mai una mostra sul colonialismo non dovrebbe essere visitabile contemporaneamente da neri e bianchi? Grazie alla balorda e razzista ideologia woke, in Europa siamo arrivati all’Apartheid al contrario? O vuoi vedere che l’obiettivo della direzione del museo è quello di introdurre dei periodi di libero sfogo (libertà di odio) da parte di persone “diversamente pigmentate” nei confronti dei bianchi e, ovviamente, del paese che le ospita e non di rado le mantiene? Il “colonialismo” dei secoli scorsi è forse colpa dei tedeschi che vivono oggi in Germania? E come mai i paladini del woke non dicono che i principali mercanti di schiavi erano arabi, quindi certamente non europei e non bianchi? Oppure bisogna usare il colonialismo per giustificare le malefatte, su territorio europeo, di migranti in arrivo da altre culture, non integrati e non integrabili? O magari, per l’ennesima volta, si rivanga il passato remoto nel tentativo di giustificare la trasformazione dell’immigrazione clandestina in un diritto umano, come del resto prevede il Patto ONU sulla migrazione?
E perché, invece di continuare a menarla con l’ammuffito colonialismo, non ci si chiede quanti miliardi vengono sperperati in aiuti all’estero, ed in particolare a Paesi africani, senza che la situazione sul posto migliori e senza che ciò contenga il flusso di migranti economici che “naturalmente” devono venire tutti nella “razzista” Europa?

Lorenzo Quadri