Sui “tamponi di massa” non decide il medico cantonale, bensì il governicchio! E i numeri…
Il governicchio cantonale, e pure quello federale, non ne vogliono sapere di procedere con i tamponi rapidi a tappeto che permetterebbero di individuare un alto numero di contagiati asintomatici da stramaledetto virus cinese, scongiurando così la nascita di nuovi focolai. Come noto la Lega ed il Mattino sostengono invece i tamponi “di massa” (su base volontaria). Atti parlamentari sul tema sono stati presentati la scorsa settimana sia a Berna che a Bellinzona.
Miss Universo al Rabadan
Secondo il medico cantonale Giorgio Merlani, i test rapidi a tappeto sarebbero inutili e financo pericolosi a causa dei “falsi negativi”.
Visto che Merlani era quello che a fine febbraio diceva che i carnevali non sono un problema, che al Rabadan era più facile incontrare Miss Universo che un contagiato da covid, che le mascherine sono inutili, eccetera eccetera, sulla validità delle sue affermazioni ci sentiamo di avanzare qualche dubbio, per usare un eufemismo!
Tutti scemi?
Gli è che l’Alto Adige, con una popolazione paragonabile a quella del Ticino, i test rapidi a tappeto li ha fatti. Pura la Slovacchia li ha svolti: in pochi giorni ha testato 3 milioni di persone. Li ha fatti l’Austria, che ha una popolazione paragonabile a quella della Svizzera. Li sta eseguendo pure il Canton Grigioni.
In Alto Adige è emerso che circa l’1% dei testati era asintomatico. Una percentuale analoga si delinea anche nei Grigioni. Quindi c’è una buona probabilità che testando 300mila persone in Ticino si scoprirebbero 3000 asintomatici!
Che i test rapidi, per quanto affidabili, non lo siano al 100%, sarà anche vero. Può anche darsi che, sul totale degli asintomatici testati, una piccola percentuale non venga rilevata. E allora? La stragrande maggioranza viene però “beccata” e ogni asintomatico in meno è un rischio di focolaio in meno! Se non si fanno i test, di asintomatici non se ne identifica nemmeno uno!
Quindi, cosa cavolo viene a raccontare il medico cantonale? O forse vorrebbe farci credere che nei Grigioni sono tutti scemi, che in Austria sono tutti scemi, che in Alto Adige sono tutti scemi, che in Slovacchia sono tutti scemi, eccetera eccetera, mentre l’unico che capisce qualcosa è lui? In considerazione anche delle monumentali cappellate pregresse (vedi sopra) magari un bagno d’umiltà potrebbe essere salutare. O, come dicevano i noss vecc: “giò do dida”!
Decide il governicchio
D’altra parte, l’opinione del medico cantonale – che è poi un burocrate, mica un virologo di punta; e comunque anche i virologi hanno detto tutto ed il contrario di tutto – è irrilevante. Se si fanno o no i tamponi a tappeto non lo decide il medico cantonale; lo decide il governicchio.
Ora: la Lega è favore dei test rapidi onde evitare una nuova serrata (=lockdown). Il PLR, che è contrario ai lockdown, dovrebbe pure lui essere favorevole. Al Quotidiano RSI di venerdì sera, il consigliere nazionale nonché ex presidente liblab Rocco Cattaneo ha appunto dichiarato che “ci vogliono test rapidi a tappeto”.
In governicchio siedono due leghisti ed un PLR. Quindi, se uno più uno fa ancora due, nel CdS ci dovrebbe essere una maggioranza favorevole ai test in questione! E allora perché non vengono svolti?
Colpa dei 70mila?
Chissà come mai, abbiamo il sospetto che il problema non sia l’affidabilità dei test rapidi ma che sia, ancora una volta, l’INVASIONE DA SUD voluta dal triciclo PLR-PPD-P$. Ossia i 70mila e passa frontalieri e le svariate migliaia di padroncini che, pandemia o non pandemia, arrivano tutti i giorni in Ticino “come se niente fudesse”; ed ovviamente senza fare alcun test. E allora? Vorrà dire che per entrare in Ticino bisognerà esibire l’esito negativo di un tampone! Altrimenti si effettua il test in dogana, e chi non lo vuole fare gira la macchina e rientra a casina!
Del resto, dei 70mila frontalieri attivi in questo sfigatissimo Cantone solo una piccola percentuale svolge mansioni indispensabili, ad esempio nel settore sanitario. Quindi delle limitazioni d’accesso in base al settore d’attività sono senz’altro possibili! E’ chiaro il messaggio, o ci vuole un disegno?
Vaccini subito!
Le ultime sortite dei balivi bernesi sul sospirato vaccino non ci sono piaciute proprio per niente. Secondo costoro, bisognerà ancora attendere vari mesi per avere il vaccino anti-covid disponibile in Svizzera per ampie fasce della popolazione. Ma col fischio!
Uno Stato indubbiamente serio come la Gran Bretagna, che non è il Burundi, sta già vaccinando a tambur battente. In Israele le vaccinazioni su larga scala inizieranno il 27 dicembre. Il Canada ha appena approvato il vaccino e gli USA lo stanno approvando ora. E noi? Stiamo dormendo?
O vuoi vedere che i camerieri di Bruxelles in Consiglio federale stanno ritardando apposta i tempi per adeguarsi alla fallita UE?
Lorenzo Quadri