Nella sua ultima seduta, la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale ha approvato un’iniziativa parlamentare Udc che chiede che le imprese vengano esentate dal pagamento dal canone radioTV. Da inizio anno, con l’entrata in vigore della nuova LRTV, le aziende lo devono infatti versare in base alla cifra d’affari.
Giusto che le imprese non paghino il canone più caro d’Europa, che la SSR poi utilizza per fare propaganda di regime (pro-UE, pro-libera circolazione, pro-isterismo climatico, pro-finti rifugiati, e soprattutto sempre contro gli odiati “populisti”).
Tanto più che:
1) per artigiani e piccole imprese il canone è una pillola aggiuntiva;
2) sul posto di lavoro, come dice il nome, si lavora e non si guarda la TV.
MA: è chiaro che la quota-parte di canone che verrebbe a mancare nel caso in cui le aziende dovessero effettivamente venire esentate dalla tassa pro-SSR NON ce la mette il solito sfigato contribuente! Semplicemente, la SSR comincia a RISPARMIARE!Chiaro il messaggio?
A proposito: e col TESORETTO DA 600 MILIONI cumulato dalla Serafea danno dei cittadini tramite la fatturazione scaglionata del canone, come la mettiamo?
Come mai nessuno – ed in particolare le associazioni dei consumatori – ha nulla da dire al proposito? Forse perché queste associazioni sono delle succursali del P$, ovvero sono delle galoppine dell’area politica che ha colonizzato la SSR?
E avanti con l’iniziativa popolare per ridurre il canone a 200 Fr!
Lorenzo Quadri