Un solo passaporto per i “ministri”? La partitocrazia multikulti non ne vuole sapere

 

Tutto come previsto. La maggioranza della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale respinge l’iniziativa parlamentare Chiesa che chiede che i Consiglieri federali abbiano un solo passaporto. Il Consiglio nazionale ha già bocciato mozioni analoghe, presentate anche dalla Lega. Vedi quella di chi scrive, che chiedeva che non solo i membri del Consiglio federale, ma anche i deputati nazionali avessero un solo passaporto. Ciò che sarebbe il minimo sindacale.

A rigor di logica solo i sinistrati, quelli che vorrebbero far votare e rendere eleggibili anche gli stranieri (non si capisce del resto per quale motivo un cittadino svizzero dovrebbe concedere il proprio voto a P$ e dintorni), dovrebbero essere contrari a proposte di questo genere. Invece anche ex partitone e PPD starnazzano indignati. Il triciclo politikamente korretto colpisce ancora!

Esempio concreto

Sicché alla partitocrazia delle frontiere spalancate e del multikulti sta bene che addirittura i Consiglieri federali abbiano il doppio (o triplo…) passaporto. Forse perché la stessa partitocrazia è ormai farcita di politicanti con passaporto multiplo? Pensiamo ad esempio al ministro degli esteri italo-svizzero KrankenCassis: costui ha rinunciato al “pass” italico solo “cinque minuti prima” di venire eletto nel governicchio federale. Ergo, per anni ha fatto il capogruppo dell’ex partitone a Berna con due passaporti.

Il disegno

In altre parole, secondo la partitocrazia, si può essere ministri di uno Stato con in tasca il passaporto di un altro Paese, da tirar fuori quando fa comodo.

Chi promuove una simile aberrazione può avere in testa un solo disegno: svilire il passaporto svizzero. Favorire i neo svizzeri a scapito degli svizzeri di nascita (che di passaporti ne hanno uno solo).

Avanti di questo passo e tra un po’ – come sogna la gauche-caviar – la cittadinanza elvetica non sarà nemmeno più necessaria per entrare in politica. “Bisogna aprirsi!”; “Immigrazione uguale ricchezza”!

Mercenari

E’ aberrante: nemmeno da chi intende servire (?) la Confederazione ai massimi livelli istituzionali si pretende, se si tratta di un naturalizzato, una scelta di campo precisa a favore della Svizzera.

Con che lealtà nei confronti del nostro Paese può fare il Consigliere federale uno (o una) che non si sente nemmeno abbastanza svizzero/a da abbandonare il passaporto del paese d’origine per tenere solo quello elvetico?(Questa scelta, peraltro, dovrebbe compierla chiunque si naturalizzi; ma a maggior ragione chi intende fare politica).

E’ evidente che un Consigliere federale del genere non sarebbe un servitore della Patria; anche perché ha dimostrato di non essere in grado di stabilire quale sia la sua. Sarebbe un semplice mercenario. L’equivalente dei calciatori della Nazionale che esultano con il gesto dell’aquila.Grazie alla partitocrazia, avremo anche  “ministri” che esultano con le aquile?

Iniziativa popolare

E’ chiaro che l’unica possibilità di rimediare sarebbe il lancio di un’iniziativa popolare contro i doppi passaporti. O per lo meno – se si vuole essere “moderati” – contro i doppi passaporti in politica.

Lorenzo Quadri