La Tredicesima AVS della Lega era molto meglio; ma qualcosa per i “noss vecc” va fatto

 

Il prossimo 25 settembre voteremo sull’iniziativa AVS plus. Ciò che essa chiede è molto semplice: aumentare del 10% le rendite del primo pilastro. L’iniziativa, promossa dalla $inistra e relativi sindacati, si spiega in questo modo (citazioni dall’argomentario): “perché da 40 anni le rendite AVS non sono fondamentalmente più state aumentate”; “perché, per la maggior parte dei pensionati, l’AVS rappresenta la principale fonte di reddito, per il 19% dei pensionati e per il 38% delle pensionate addirittura l’unica”; “perché chi ha lavorato per tutta la vita deve poter vivere dignitosamente il proprio pensionamento, e la Svizzera si può permettere delle rendite dignitose”.

Avanti popolo, alla Xerox

Ohibò: questi argomenti ci suonano familiari. Ed infatti, sembrano proprio un copia-incolla delle affermazioni fatte dalla Lega nella sua battaglia per la Tredicesima AVS in Ticino. Una battaglia durata un ventennio, e conclusasi con un No in votazione popolare nel settembre 2012. A Lugano invece la stessa proposta venne rifiutata dalla maggioranza del Consiglio comunale nel 2009.

Chi affossò la 13a AVS?

Così, tanto per gradire, ricordiamo che in prima linea ad affossare il modesto contributo a sostegno dei “noss vecc” che tirano la cinghia ci fu proprio il P$: sia a Lugano che a livello cantonale. Ohibò. E adesso, ma tu guarda i casi della vita, proprio i kompagni si trovano a fotocopiare (Xerox a go-go) quegli stessi argomenti che loro stessi denigrarono ad oltranza come “populisti” e “peronisti” (sic!). Dissero pure, i kompagni, che la Tredicesima AVS era un deplorevole aiuto ad innaffiatoio. E questa sì che era una balla populista, perché la proposta della Lega prevedeva invece dei limiti di reddito e di sostanza per i beneficiari, onde evitare che ne  usufruissero i plurimilionari. Limiti che invece nell’iniziativa AVS plus, lanciata dagli scienziati degli “aiuti mirati”, NON ci sono proprio.

Morale: la Tredicesima AVS della Lega era studiata molto meglio dell’AVS plus lanciata dai kompagni, quelli che pensano di sapere – e di fare – tutto sempre meglio degli altri.

Respingere perché lacunosa?

L’iniziativa AVS plus, dunque, è tutt’altro che perfetta. Ecco quindi la domanda “cruciale”: deve essere bocciata  perché lacunosa? Personalmente, la mia risposta è no. Quindi, pur con le riserve del caso, il 25 settembre voterò Sì.  Per vari motivi.

Anzitutto perché respingere l’AVS plus significherebbe privare gli anziani svizzeri meno abbienti di un sostegno più che meritato. Sarebbe facile, e comodo, dire “è giusto aiutare gli anziani però non così, bisogna fare altro”. Ma questo significherebbe:

1) fotocopiare il ritornello usato dalla partitocrazia contro la Tredicesima AVS dell’odiata Lega, e

2) scadere nella consueta pratica del “benaltrismo”. Ossia del bisogna fare “ben altro”; però, intanto che si aspetta il “ben altro”,  che nessuno si sogna poi di definire concretamente, non si fa un tubo!

A livello più personale, sono stato co-promotore della Tredicesima AVS. A Lugano, come capodicastero della socialità, nel 2008 portai in Municipio il messaggio per la sua istituzione,  che l’esecutivo approvò all’unanimità (sic!). In seguito lo difesi in consiglio comunale, dove i partiti storici, con in testa proprio il P$, lo affossarono solo per non darla vinta alla Lega, alla faccia degli anziani in difficoltà economica. E’ quindi evidente che non posso che sostenere un’iniziativa, per quanto affetta da vistose carenze, che va nella stessa direzione della Tredicesima AVS: quella di aiutare i nostri anziani.

Il finanziamento

Infine la questione economica.  E’ vero che l’iniziativa AVS plus ha un costo importante. Circa 4 miliardi all’anno. Non sono noccioline. Tuttavia, sulle modalità di finanziamento in caso di approvazione popolare, il testo dell’iniziativa non dice nulla. Si può quindi essere creativi. Chi l’ha detto che bisogna pagare – o pagare tutto – tramite prelievi salariali? Un paese dove si votano crediti quadro di 11,11 MILIARDI di Fr per aiuti all’estero per il periodo 2017-2020, un paese che per i finti rifugiati spende  una cifra stimata (sommando tutti i livelli: federale, cantonale e comunale) a 4 miliardi all’anno (quindi proprio come l’AVS plus) può permettersi di aumentare del 10%  le rendite di vecchiaia ai propri concittadini.

Nei sussidi ad immigrati nello Stato sociale, ma anche in altri ambiti (vedi i sussidi alla kultura autoreferenziale e senza pubblico) ci sono ampi margini di risparmio. Pensiamo prima ai “noss vecc”!

Lorenzo Quadri