Il club del “devono entrare tutti” pretende di accollarci finti rifugiati a go-go
A volte ritornano! La casta si mobilita a favore dell’Aquarius, ossia il taxi marittimo per finti rifugiati con lo smartphone. Un paio di settimane fa tre consiglieri nazionali, prima firmataria la kompagna Addolorata Marra di Botrugno assieme all’uregiatto ginevrino Barazzone e al liblab Kurt Fluri sindaco di Soletta, hanno presentato un’interpellanza al governicchio federale in cui chiedono, udite udite, di concedere la bandiera svizzera all’Aquarius. Certo, come no! Così saremmo pure obbligati ad accoglierne tutti i passeggeri. Risultato: il business ro$$o dell’asilo prospera, ed i kompagnuzzi che ci tettano dentro alla grande pure. Geniale!
Il club degli “ex”
Qualche giorno dopo, ecco che arriva l’establishment “caviar, huîtres et champagne”, nella fattispecie il club degli annoiati “ex” a chiedere, tramite lettera aperta al Consiglio federale, la medesima boiata. Cosa non si fa per occupare il tempo tra una partita di golf e l’altra! Tra i firmatari figurano, ma guarda un po’, Carla Del Ponte, Dick Marty, Micheline Calmy Rey, il regista Markus Imhoof… insomma: la crème de la crème dello yogurt!
E’ scandaloso che degli ex magistrati, il cui lavoro era proprio quello di sanzionare chi infrange la legge, firmino delle lettere a sostegno dell’immigrazione clandestina. Ma evidentemente in certi ambienti non solo la morale, ma anche la legalità, si applica a senso unico. Inutile parlare poi della neutralità svizzera, che per la casta internazionalista vale meno della carta straccia.
Quando le Signorie Loro muoveranno un dito a sostegno dei cittadini elvetici, nevicherà viola!
Il solito ricatto morale
Inutile dire che, a proposito dell’Aquarius, la casta si produce nel consueto – ed oltremodo squallido – ricatto morale all’indirizzo degli svizzerotti, sciacquandosi a sproposito la bocca con le morti in mare. Come dire: chi chiude i porti alle navi-taxi dei clandestini ne è il responsabile. E’ uno spregevole criminale!
Eh no, cari intolleranti internazionalisti del piffero!
Certo che bisogna scongiurare le morti in mare: ma l’unico modo per farlo è impedire le partenze dei finti rifugiati! Non certo incoraggiarle, come invece fa il raffinato club dei danarosi fautori dell’invasione. Detto club, con le sue prese di posizione, incita i migranti economici a mettersi in pericolo per raggiungere l’Europa. E procaccia il lavoro per gli scafisti. Ecco chi la porta, la responsabilità morale delle morti in mare!
La petizione
Ultima puntata della saga: la petizione online con 27mile firme (uella) sempre per chiedere al Consiglio federale di concedere la bandiera svizzera all’Aquarius. Una petizione online vale come il due di briscola, oltre ad essere facilmente manipolabile. Ci piacerebbe anche sapere quanti svizzeri ci sono tra i 25mila firmatari. Una petizione la può infatti sottoscrivere chiunque; non serve il diritto di voto.
Da notare che nel 2011 venne lanciata una petizione per ridurre il canone radioTV a 200 Fr, che raccolse circa 145mila firme di cui 137mila online. I $inistrati sghignazzarono e dissero che le 137mila firme online valevano zero. Se 137mila firme valgono zero, le 27mila firme pro-Aquarius valgono molto, ma molto meno di zero. Speriamo almeno che i firmatari abbiano indicato le proprie vere generalità: in tal caso, sapremmo a chi fatturare la spesa miliardaria provocata ogni anno dagli immigrati clandestini.
Rimandare in Africa
Per quel che riguarda l’Aquarius, altro che bandiera svizzera: sulla nave cominciamo a mandarci qualche promotore di atti parlamentari e petizioni insensate. Assieme magari ai disturbatori del Palapenz di Chiasso, quelli che farneticavano accuse di razzismo all’indirizzo degli svizzeri. Da notare che si tratta degli stessi che quest’estate sbraitavano perché il centro della protezione civile (PC) di Camorino non sarebbe abbastanza confortevole per i giovanotti immigrati clandestinamente che vi alloggiano. Naturalmente con la solita Pravda di Comano a garantire visibilità. Chiaro: i centri della PC vanno bene per i militi svizzeri, ma non per i finti rifugiati. E’ decisamente ora di rimandare in Africa un po’ di migranti economici; a partire dagli eritrei, che sono tutti finti rifugiati. E li facciamo accompagnare, con un biglietto di sola andata, dai manifestanti di Camorino e del Palapenz.
Lorenzo Quadri