Ogni giorno salta fuori un nuovo disastro di questi burocrati col posto di lavoro a vita
Non lo ripeteremo mai abbastanza. Se ci ritroviamo con interi settori economici chiusi ed in fallimento, se il parlamenticchio federale vota in fretta e furia aiuti supplementari di 10 miliardi (soldi del solito sfigato contribuente, non di Berset o di Sommaruga, su cui però si decide in scioltezza, in base al ben noto principio, in auge presso la partitocrazia, del “soldi di tutti, soldi di nessuno”), è perché la Svizzera si trova senza vaccini contro lo stramaledetto virus cinese.
Se non abbiamo i vaccini la colpa non è delle congiunzioni astrali o del malocchio. La colpa è del ministro $ocialista Alain Berset (sempre coperto dal resto del governicchio) e degli inetti burocrati dell’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP).
In Israele sono state vaccinate oltre 5 milioni di persone su una popolazione di 9. Le fasce a rischio sono ormai tutte immunizzate. La pandemia è dunque un ricordo. L’economia riapre e non chiuderà più.
Noi dobbiamo invece subire lo stillicidio di decisioni fumogene ed incoerenti del governicchio federale; il terrorismo di regime dei funzionarietti dell’UFSP in fregola di visibilità ed alla ricerca costante di scuse per tenere tutto chiuso; le mezze riaperture e le rapide retromarce.
Scuse arrampicate
La via d’uscita della pandemia sono i vaccini. Non certo il lockdown che costa miliardi: una montagna di debiti che peserà anche sul groppone delle prossime generazioni. E sui vaccini la Svizzera, grazie ai signori citati sopra, ha clamorosamente, e vergognosamente, fallito. Si è accodata all’UE e adesso ne condivide il FLOP. Avrebbe potuto fare la prima della classe. Grazie a Berset e soci, si trova ad essere tra le ultime. E le arrampicate scuse accampate per giustificare l’ingiustificabile sono al limite dell’oltraggioso.
Come ha fatto?
Come ha fatto Israele a vaccinare “a manetta”?
- Ha pagato di più i vaccini. Embè? Forse che la Svizzera non avrebbe potuto fare la stessa cosa? Con tutti i MILIARDI che regaliamo all’estero e quelli che sperperiamo per mantenere finti rifugiati e migranti economici? E poi: il lockdown infinito costa un multiplo del prezzo maggiorato dei vaccini!
- Israele ha trasmesso, ovviamente in forma anonimizzata, i dati dei vaccinati al produttore. E al proposito la vicedirettrice dell’UFSP Nora Kronig (Nora chi?) ha dichiarato che la Svizzera “mai avrebbe fatto una cosa del genere”. O Kronig, ma ci sei o ci fai? Sarebbe uno scandalo se la Svizzera avesse fornito dei dati medici anonimizzati ad un’industria farmaceutica, però va bene che lasci morire la gente e mandi in fallimento l’economia per mancanza di vaccini? Qui qualcuno è fuori come un balcone! La gente muore, le aziende chiudono i battenti, ma i funzionarietti bernesi si fanno le pippe mentali sulla presunta “privacy”? Quando poi Berna è la prima a creare il Grande Fratello con applicazioni di tracciamento che nemmeno funzionano? Avanti con la ramazza, perché all’UFSP c’è gente che ruba lo stipendio!
- Nei giorni scorsi è pure emerso che il governicchio federale avrebbe rifiutato un’offerta della vallesana Lonza per rilevare una linea di produzione del vaccino Moderna e realizzarlo in proprio in Svizzera. E’ evidente che sull’accaduto bisogna aprire subito un’inchiesta. E se salta fuori che è stata commessa l’ennesima cappellata, e che la Confederella ha scelleratamente rinunciato a dei vaccini, non solo all’UFSP devono partire i licenziamenti, ma anche il kompagno Berset va spedito a casa per direttissima! Ricordiamo che Elisabeth Kopp dovette mollare con infamia la cadrega per aver spifferato un’informazione confidenziale al marito: una quisquilia se paragonata a quel che accade ora!
Merlani: tirarsi assieme!
Poiché i vaccini per gli svizzeri mancano per colpa del consigliere federale $ocialista Berset e dei burocrati dell’UFSP, adesso – con mesi di ritardo! – il governicchio federale punta sui test di massa, ed in particolare su quelli salivari. Però il medico cantonale ticinese, quel Giorgio Merlani che “in una tendina del Rabadan è più facile incontrare miss Universo che un malato di covid”, ancora si permette di sindacare, dicendo che se si pensa di rendere i test a tappeto un’alternativa alle chiusure, lui non è d’accordo. Ö la Peppa!
Se Merlani è d’accordo oppure no, non ce ne potrebbe fregare di meno! Secondo costui, dunque, quelli che puntano sui test a tappeto, cioè ormai praticamente tutti, sono una banda di scemi? Oppure è lui ad essere fuori a sbalzo, per l’ennesima volta? Invece di continuare ad apparire sui media per gonfiarsi l’ego, il medico cantonale faccia il piacere di adeguarsi! Ed il governicchio si sbrighi a finalmente ordinare i test a tappeto anche in Ticino!
Già che siamo in tema, ricordiamo che l’Ufficio del medico cantonale ticinese è uno dei più gonfiati e costosi della Svizzera, senza che questo corrisponda ad una maggiore qualità delle prestazioni fornite, anzi. Dall’inizio della pandemia ha detto tutto ed il contrario di tutto, e non è migliorato col tempo.
Lorenzo Quadri