Ennesimo colpo con esplosione ad un bancomat a Stabio: aspettiamo che ci scappi il morto?
E ricordiamoci che, se i valichi sono spalancati 24 ore su 24, la colpa è del tanto magnificato accordo di Schengen!
Lo scorso sabato, alle quattro del mattino, i soliti malviventi, evidentemente entrati in Ticino dal Belpaese, ancora una volta hanno fatto saltare per aria un bancomat della Raiffeisen. I vicini raccontano di aver sentito un botto assordante e di aver visto del fumo come quello di un fungo atomico. Si vede che i delinquenti non hanno lesinato sugli esplosivi.
Self service per delinquenti
Anche il Gigi di Viganello ha capito che questa foffa è entrata in Svizzera attraverso un valico incustodito. Chiaro: le frontiere sono da tempo spalancate, e le zone di confine ticinesi (non solo nel Mendrisiotto!) sono diventate un vero e proprio self service per delinquenti! I quali attraversano i valichi con ingenti quantitativi di esplosivo. Quindi non proprio delle sostanze innocue. Non osiamo immaginare cosa accadrebbe nel caso di una manipolazione errata. Siamo di fronte ad un pericolo pubblico, ma naturalmente gli spalancatori di frontiere ro$$overdi – quelli che (tanto per dirne una) blaterano sulle microplastiche – tacciono omertosi.
E’ chiaro che dobbiamo chiudere le frontiere. E che nessuno venga a raccontarci la fregnaccia che i delinquenti entrerebbero comunque dal confine verde. Dal confine verde non si entra in macchina con un carico di esplosivo; e ancora meno si scappa in auto con la refurtiva!
Decisione giĂ presa
Come ben sappiamo, a Berna le Camere federali, in un (sempre più raro) sprazzo di lucidità , hanno deciso che i valichi secondari vanno chiusi di notte, approvando la mozione Pantani. Ma cosa hanno fatto i burocrati bernesi? Si sono inventati la chiusura farlocca di soli tre valichi, ed oltretutto in prova per sei mesi. In altre parole: hanno disatteso sfacciatamente la decisione del parlamento. Il quale ha stabilito la chiusura notturna di tutti i valichi secondari. E in modo definitivo; non per sei mesi.
Poi cosa è successo? Terminato il periodo di prova, i camerieri dell’UE del Consiglio federale si sono presi altri sei mesi di tempo raccontando che occorreva stilare una valutazione dell’esperienza. In realtà non stavano valutando proprio un bel niente. La decisione era presa fin dall’inizio: la chiusura notturna dava fastidio ai vicini a sud, e dunque andava rottamata. Ecco così arrivare la storiella secondo cui la chiusura non servirebbe. E noi dovremmo bercela? Qui qualcuno è caduto dal seggiolone da piccolo!
La fregnaccia dell’inutilitĂ
Del resto, a raccontare che le chiusure notturne “non servono”, sono gli stessi strapagati funzionari euroturbo che hanno tacciato di inutilità anche la richiesta del casellario giudiziale prima del rilascio o del rinnovo di un permesso B o G. Quando invece tale richiesta ha impedito a centinaia di delinquenti pericolosi di stabilirsi in Ticino (senza contare quelli che, sapendo del casellario, hanno rinunciato a chiedere un permesso). Quindi: “inutile” in burocratese significa “sgradito ai vicini a sud”.
La Lega torna alla carica
E’ dunque chiaro che adesso la Lega torna alla carica: come diciamo da anni, di notte le frontiere devono essere chiuse (anzi: dovrebbero esserlo anche di giorno). Non solo tre, ma tutte! Se poi i vicini a Sud non sono contenti, tanto peggio per loro. Il gruppo parlamentare leghista in Gran Consiglio ha presentato già ad inizio settimana una proposta di risoluzione cantonale all’indirizzo del Consiglio federale. Evidentemente anche i rappresentanti della Lega a Berna torneranno a pretendere il rispetto di quanto è già stato deciso dal Parlamento.
Politica Xerox
Inutile dire che come al solito c’è chi, nella partitocrazia, ha pensato bene di saltare sul carro (politica Xerox). Vedi i deputati uregiatti del Mendrisiotto: anche loro, ma guarda un po’, adesso chiedono la chiusura notturna dei valichi. Peccato che il PPD, assieme al PLR ed al P$$ (solita formazione triciclata) da settimane vada in giro a strillare che gli svizzerotti devono lasciarsi disarmare dai funzionarietti di Bruxelles perché “bisogna salvare Schengen”. A parte il fatto che, come abbiamo ripetuto ormai fino alla nausea, non è affatto vero che in caso di rifiuto del Diktat disarmista di Bruxelles la Svizzera verrebbe espulsa da Schengen; è forse il caso di ricordare agli amici uregiatti che è proprio per colpa di Schengen che dobbiamo tenere le frontiere spalancate.Ma allora, cari politicanti della partitocrazia, decidetevi: le frontiere le volete aperte o chiuse? La risposta la sappiamo. Il triciclo vuole le frontiere spalancate, giorno e notte: “bisogna salvare Schengen!”. Le dichiarazioni in senso contrario sono solo fumo negli occhi con cui lorsignori pensano di prendere la gente per il “lato B” in prossimità degli appuntamenti elettorali. Ma, come recita il noto slogan: “non siamo mica scemi”!
Lorenzo Quadri