Berna ci prova, ma per fortuna anche il governo ticinese ha dato preavviso negativo
Il Consiglio di Stato non è entusiasta della vignetta elettronica, che Berna vorrebbe invece introdurre. Il modello attuale, dice il governo ticinese, funziona bene e non c’è bisogno di cambiarlo. Specialmente non con un sistema, come quello della vignetta elettronica, che comporterebbe grossi investimenti. Meglio sarebbe pensare semmai ad introdurre delle vignette di breve durata, come esistono in vari paesi europei.
Il primo passo
Il CdS fa bene a prendere questa posizione. E’ infatti evidente che la vignetta elettronica costituisce il primo passo per l’introduzione del road pricing, del mobility pricing, e di altri ciofeca-pricing che servono a mettere ulteriormente le mani nelle tasche degli automobilisti e, nel contempo, a limitarne ancora di più le libertà.
Road pricing significa rendere a pagamento l’accesso a determinate strade (in particolare dei centri cittadini). Mobility pricing vuol dire far pagare di più chi si muove nelle ore di punta. E questo sia che utilizzi l’automobile sia che si serva dei mezzi pubblici. Perché nelle ore di punta tutte le reti di trasporto sono sovraccariche.
Quindi si penalizza anche chi prende il bus o il treno per andare al lavoro: ma come, non bisognava incentivare?
Tre domandine
A questo punto però qualche domandina vale la pena porsela. Ad esempio: forse che la gente è masochista e quindi fa apposta ad andare in giro quando le strade sono intasate ed i bus ed i treni stracolmi? O magari il problema è che il cittadino “comune” in genere non può scegliere liberamente l’orario di inizio e della fine della giornata lavorativa, ed è dunque per questo che in tanti si trovano in viaggio alla stessa ora? Sicché il mobility pricing serve per tartassare ulteriormente i lavoratori che sono già costretti a subire i disagi dell’ora di punta perché non hanno alternative?
Seconda domandina: come mai strade e mezzi pubblici sono intasati? Forse perché “siamo qui in troppi”? Per sgravare la viabilità – pubblica o privata che sia – la prima cosa da fare sarebbe dunque limitare l’immigrazione ed il frontalierato. Così come votato dal popolo e come di conseguenza prescritto dalla Costituzione. Ed invece, ma tu guarda i casi della vita, quelli che vogliono il mobility pricing (area ro$$overde) sono poi gli stessi che vogliono anche l’immigrazione incontrollata, e la conseguente sovrappopolazione, perché “devono entrare tutti”.
Terza domandina: come si fa a sapere se l’automobilista circola nelle ore di punta o rispettivamente se accede a zone a pagamento? Ovviamente, lo si sorveglia tramite la vignetta elettronica. All’inizio la sorveglianza sarà limitata. Poi si troveranno delle scuse per estenderla sempre di più. Fino a farla diventare totale. Alla faccia della tutela della sfera privata!
I tassatori sbragheranno
Ovviamente, una volta che si potrà sapere dove si trova in qualsiasi momento l’automobilista X, i tassatori potranno sbragare senza alcun limite. Si potranno inventare il sovrapprezzo per chi circola in salita ed inquina di più, quello per chi va in campagna, quello per chi va in città, quello per chi è da solo in auto, eccetera. Una volta creato il giocattolo per mettere le mani nelle tasche degli automobilisti, non ci saranno remore nel farne uso. Che diamine: se si fanno degli investimenti infrastrutturali, bisognerà pur ammortizzarli!
Le trasferibili
La vignetta elettronica avrebbe, è vero, un vantaggio. Essendo legata alla targa, chi ha le “trasferibili” non sarebbe più tenuto a comprare due vignette, come accade ora. Tuttavia, se il prezzo di questo vantaggio è la costruzione di un sistema destinato col tempo, e a colpi di politikamente korretto, a trasformarsi nel grimaldello ideale di chi vuole tartassare e criminalizzare gli “automobilisti cattivi”, forse è meglio – molto meglio! – lasciar perdere.
Corta durata
Quanto alle vignette di corta durata per turisti, pure evocate dal Consiglio di Stato: tale proposta è stata avanzata anche da chi scrive. E’ accaduto in Consiglio nazionale oltre quattro anni fa, quando si dibatteva sulla vignetta a 100 Fr, poi asfaltata in votazione popolare. Naturalmente ai tempi erano tutte balle populiste. Adesso invece perfino il governo ticinese…
Lorenzo Quadri