Firmiamo tutti il referendum contro l’ennesima fallimentare riforma dell’asilo!

Cominciano a circolare anche in italiano i formulari per la raccolta firme contro l’ennesima riforma del diritto d’asilo. Il comitato referendario è formato da esponenti dell’Udc e della Lega dei Ticinesi. Il titolo del referendum, “contro gli avvocati gratis per tutti i richiedenti l’asilo”, ben esemplifica quale sia lo spirito dell’ultima revisione di legge, approvata dalle Camere federali lo scorso settembre. Ossia un incremento dei diritti dei migranti economici, naturalmente a spese del contribuente svizzerotto.
Tutti i presunti richiedenti l’asilo – e sappiamo che almeno tre quarti di questi ultimi non sono affatto perseguitati in patria, ma vengono in Svizzera solo alla ricerca di condizioni di vita migliori – riceverebbero infatti un avvocato gratis per potersi opporre al respingimento della loro domanda d’asilo. E nümm a pagum. In questo modo gli asilanti otterrebbero più diritti dei cittadini elvetici, i quali il gratuito patrocinio lo ottengono solo se adempiono ad una serie di requisiti, non solo di carattere finanziario.

Più soldi che ai “noss vecc”!
Già oggi gli asilanti ammessi ricevono dallo Stato più soldi dei pensionati svizzeri con l’AVS massima. Con la differenza che i nostri anziani hanno costruito il Paese ed il suo Stato sociale, mentre gli asilanti si limitano ad attingere a casse che altri sono chiamati a rifornire. Tanto più che oltre l’80% dei rifugiati che si sono installati in Svizzera e che potrebbero (e dovrebbero) lavorare, mica lo fanno: sono in assistenza. E non solo. Spesso e volentieri beneficiano pure di abbondanti misure di accompagnamento sociale che costano all’ente pubblico una barcata di soldi. Tipo: assistenti sociali che insegnano agli asilanti come fare la spesa (sic), ovviamente fatturando le ore al contribuente, spremuto come un limone per mantenere tutti.

Meno diritti ai cittadini
La nuova Legge sull’asilo dà ulteriori diritti ai migranti economici. Contemporaneamente, però, ne toglie ai cittadini elvetici. Per l’insediamento di nuovi centri asilanti la Confederazione potrà, infatti, espropriare terreni e immobili a Comuni e privati. In questo modo vengono calpestati i diritti dei cittadini, oltre che l’autonomia comunale e cantonale. Sì, perché a prendere le decisioni sull’insediamento di nuovi centri d’accoglienza, e poi a decidere sui reclami contro tali decisioni, sarà sempre la stessa autorità: il Dipartimento della kompagna Simonetta “dobbiamo aiutare l’Italia” Sommaruga. “Questa non è la Svizzera – ha opportunamente dichiarato qualcuno in parlamento – questa è una dittatura”.

Sicché, in un contesto simile, i Comuni previdenti non potranno che seguire l’esempio del famoso Oberwil-Lieli: lì il Municipio ha pensato bene di acquisire due stabili a rischio di trasformazione in centri d’accoglienza, per poi raderli al suolo. C’è però un problema. Il borgo argoviese, dove le casse pubbliche sono colme ed abbondano i contribuenti milionari, ha i soldi per effettuare un’operazione del genere. Si può pure permettere di versare ammende di centinaia di migliaia di Fr per comprarsi l’esenzione dall’obbligo di alloggiare finti rifugiati. E chi non ha i mezzi per pagare?

Più migranti
Conseguenza della nuova legge sarà inoltre che più migranti economici potranno rimanere in Svizzera, anche se non sono affatto dei profughi: l’esecuzione del rimpatrio degli asilanti respinti infatti non sarà migliorata. In questo modo saliranno anche i costi. Evidentemente una spesa di quasi due miliardi all’anno per il settore dell’asilo ancora non bastava.

I portali denigratori
La nuova legge non diminuisce in nulla l’attrattività della Svizzera per i finti asilanti, ma ottiene proprio l’effetto contrario. In questo senso, ci fanno involontariamente un favore i pennivendoli moralisti a senso unico che, ad esempio in un reportage pubblicato nei giorni scorsi sul portale www.internazionale.it, descrivono il sistema d’asilo svizzero – e quindi la Svizzera – come “disumana”: uhhh, che pagüüüüraaaa! E disumana perché? Perché capita che i migranti economici vengano alloggiati in rifugi della protezione civile, che si trovano sotto terra.
Apperò. Per i militi elvetici queste strutture vanno benissimo, mentre per i finti asilanti ci vogliono gli alberghi di lusso, naturalmente con i menù specifici (i signori mica si adeguano alla realtà del paese da cui vorrebbero farsi mantenere). Che simili critiche al nostro Paese vengano da giornalai italiani, i quali potrebbero cominciare col guardare come vengono trattati i clandestini nel Belpaese, fa leggermente ridere i polli. Dice, nel reportage in questione, uno dei migranti economici magrebini – naturalmente si tratta di un giovane uomo solo, chissà come mai? – alloggiati in Ticino in un rifugio della PC: “non ho fatto tutta questa strada per vivere sotto terra”. Appunto: chi ti ha detto di venire qui? Dovevi restare a casa tua.
Comunque, care associazioni e portali che supportate l’immigrazione scriteriata e senza alcun limite, andate pure avanti così. Continuate a dire che il diritto d’asilo svizzero è disumano (sic!) e che gli svizzeri sono cattivi e razzisti. Sono tutte fregnacce calunniose, dal momento che il nostro è il paese che accoglie più asilanti. Però ci aiutano a renderci meno attrattivi. Ed in fondo abbiamo bisogno di questo.
Lorenzo Quadri