Il governicchio federale riduca immediatamente i balzelli sul carburante!

Non ci voleva il Mago Otelma per prevederlo: a seguito della guerra in Ucraina e del circo equestre di sanzioni e controsanzioni, il prezzo della benzina è schizzato alle stelle. Un’impennata di cui non si vede la fine. Ma i cittadini già ora la sentono dolorosamente sul sempre più magro borsello! Idem le aziende.

L’esplosione dei costi dell’energia avrà conseguenze pesanti per l’economia svizzera. Porterà a fallimenti e quindi a licenziamenti. Non bastava la crisi da stramaledetto virus cinese!

Il governicchio federale in questo disastro ci ha messo del suo. Con la “ripresa automatica” delle sanzioni UE alla Russia (giù le braghe davanti ai padroni di Bruxelles!) ha rottamato la neutralità svizzera: la quale ormai, a livello internazionale, è diventata una barzelletta. La Handelszeitung scrive che le sanzioni decise da Berna sono addirittura di più di quelle europee (o almeno, così era qualche giorno fa)! La Confederella si è colpevolmente bruciata ogni possibilità di contribuire alla pace in Europa ed è finita sulla lista nera di Putin, cosa che non resterà senza conseguenze. E il prezzo delle ritorsioni del Cremlino lo pagheranno i cittadini elvetici!

Dopo tutte queste epiche cappellate, sarebbe ora che il consiglio federale facesse qualcosa di utile. Quindi, che rinunci subito ad almeno una parte dell’esorbitante prelievo fiscale sul carburante, e questo per attenuare il salasso a carico dei cittadini! Chiaro il messaggio o ci vuole un disegno?

Intanto, per la serie “non c’è limite al peggio”, i Verdi-anguria sono già corsi ad esultare per il caro-benzina. Costoro festeggiano mentre la gente viene depredata! Ma avanti, votate per la gauche-caviar climatista!

Lorenzo Quadri

A pagina 12

Dida: Altro che fare il pieno! Con i prezzi attuali, la macchina bisognerà spingerla. E il peggio deve ancora venire!