Ben il 95% dei funzionari federali si vede aumentare lo stipendio per presunti “meriti”
La SonntagsZeitung ha portato un nuovo esempio di come l’amministrazione della Confederella “ben” gestisce i soldi del contribuente. Il tema sono gli aumenti salariali ai funzionari della Confederazione, aumenti che dovrebbero venire accordati in base “al merito”, ed invece…
“Gli impiegati federali sono tutti eroi del lavoro” titolava sarcasticamente lunedì il quotidiano 24 Heures, riprendendo il servizio del domenicale citato in ingresso.
“Sarcasticamente” perché il modo in cui a Berna viene applicata la meritocrazia ha fatto sì che nell’anno di disgrazia 2018 oltre il 95% dei dipendenti dell’amministrazione federale ottenesse un aumento di stipendio sulla base di asseriti meriti. Oltre il 95% dei funzionari ha infatti ottenuto la valutazione “buono”, che implica un aumento salariale tra l’1.5% ed il 2.5%, oppure “molto buono”, che comporta un aumento di paga tra il 2% ed il 4%.
Tutti degli eroi del lavoro, dunque, questi funzionari federali?
E’ evidente che non è così, come altrettanto evidente è che a Berna la meritocrazia viene gestita con il sistema del “6 a religione”. Un bel voto non si nega a nessuno! Tanto poi a pagare gli aumenti salariali è il solito sfigato contribuente! Il quale, se lavora nel privato, non si vede di sicuro aumentare lo stipendio tramite valutazioni “compiacenti”, anzi!
Circolo vizioso
Senza contare che la valutazione positiva “di cortesia” è un circolo vizioso. Se la si è concessa un anno, come si giustifica un passo indietro l’anno successivo, a meno che il funzionario in questione abbia combinato disastri manifesti? In questo modo, gli aumenti di stipendio diventano automatici. Ed i costi non sono irrisori. Nel 2018 i 38mila dipendenti della Confederazione hanno in media beneficiato di 1088 Fr di aumento di stipendio, per un costo globale di 41.6 milioni di franchetti, e scusate se sono pochi.
A seguito del “circolo vizioso” di cui sopra, per il 2019 le cifre saranno analoghe, così come pure per gli anni successivi.
Aspetto particolarmente piccante: a staccare le migliori valutazioni sono stati i dipendenti della centrale di compensazione dell’AVS e dell’AI di Ginevra, dove tuttavia i problemi non sono di certo mancati.
Senza poi dimenticare che oltre agli aumenti di stipendio a seguito di valutazioni positive ci sono pure le gratifiche.
Apperò! Ma questa è l’amministrazione pubblica federale (tra l’altro sempre più simile a quella di Roma) o è il Paese dei Balocchi?
E’ evidente che la Lega intende vederci chiaro in questa situazione e non mancherà di interpellare i camerieri dell’UE in Consiglio federale sulle valutazioni “allegre”. Perché il cittadino-contribuente, per l’ennesima volta, si sente “leggermente” preso per i fondelli!
Lorenzo Quadri