Confederella allo sbando: invece di preservare i soldi pubblici per i cittadini svizzeri…

Per colpa dello stramaledetto virus cinese e del relativo lockdown, siamo in crisi nera. Questo malgrado in Ticino i fallimenti di aziende nel 2020 siano addirittura diminuiti di quasi il 20% rispetto al 2019. Ma si tratta, è ovvio, di uno specchietto per le allodole. Come già scritto su queste colonne, la realtà è falsata dagli aiuti federali. Terminati quelli, saranno cavoli non dolcificati.

Numeri allarmanti

Comunque, i numeri attuali sulla disoccupazione e sul lavoro ridotto sono già allarmanti. In Svizzera a fine marzo i senza lavoro iscritti agli URC erano 160mila: ossia quasi 25mila in più del mese precedente. Le persone in disoccupazione parziale erano invece 400mila lo scorso gennaio, con oltre 47mila imprese che lavoravano ad orario ridotto. Nel gennaio 2020, quindi prima della pandemia, in Svizzera c’erano 3700 persone in disoccupazione parziale e 178 imprese in lavoro ridotto. Le cifre si sono dunque nientemeno che centuplicate!

Bisogna risparmiare

Quanto ai costi della pandemia, ammontano ormai a centinaia di miliardi (già nel novembre 2020 si calcolavano 140 miliardi).

Solo nella sessione di marzo le Camere federali hanno votato ben 12 miliardi di aiuti per l’economia elvetica. Soldi che poi nemmeno arrivano a destinazione. E altri contributi dovranno seguire: il ministro delle finanze Ueli Maurer non ne ha fatto mistero.

Davanti questa situazione catastrofica, dallo Stato ci si aspetta che risparmi, a cominciare dalle proprie spese amministrative e dai regali all’estero. Il denaro pubblico serve in Svizzera.

Sempre più regali all’estero

Invece, ma tu guarda i casi della vita, succede l’esatto contrario. Per quel che riguarda le proprie spese, la Confederella ha ulteriormente gonfiato l’ amministrazione pubblica bernese (ormai sempre più simile a quella di Roma) di quasi 700 effettivi. E questo nell’anno pandemico 2020!

La partitocrazia, per metterci del suo,  ha pompato gli aiuti allo sviluppo. Sempre nel 2020, i camerieri dell’UE in Consiglio federale hanno infatti destinato, a questo scopo, 3,34 miliardi dei nostri franchetti. L’aumento è di 263 milioni rispetto all’anno precedente.

Ringraziamo la partitocrazia alle Camere federali e ringraziamo pure il ministro degli esteri (ex) doppiopassaporto Ignazio KrankenCassis! E questi soldi, diversamente da quelli destinati agli indipendenti svizzeri messi nella palta dal lockdown, vengono versati eccome!

Ancora starnazzano

I regali all’estero si gonfiano, ma le solite ONG del piffero ancora starnazzano che non sarebbero abbastanza! E va da sé che i soldatini $inistrati alle Camere federali – sempre più sovente si tratta di eterni studenti che non hanno mai lavorato un giorno in vita loro: fanno i parlamentari professionisti – applaudono entusiasti. E si tirano dietro il sedicente “centro” PLR-PPD, ormai sistematicamente ridotto a ruota di scorta dei ro$$overdi.

Ma la vogliono capire questi politicanti della casta che non c’è più trippa per gatti e che i soldi pubblici servono per i cittadini svizzeri in difficoltà?

Preferenza indigena

Intanto, oltre agli aiuti all’estero, aumenta pure l’immigrazione, e dunque la spesa ad essa connessa.

In Ticino, poi, se non si introduce la preferenza indigena votata dal popolo, prepariamoci sia ad un’impennata nell’invasione di frontalieri, sia ad un aumento delle persone che arrivano in Svizzera per farsi mantenere dal nostro Stato sociale; anche perché spesso e volentieri guadagnano di più così che lavorando nel paese d’origine!

Anche gli eurobalivi

E potevano mancare gli eurobalivi? No, naturalmente.  Adesso la foffa di Bruxelles si lamenta che la Confederella non farebbe progressi nello sconcio accordo quadro istituzionale, ovvero il trattato coloniale con cui la fallita UE pretende di comandare in casa nostra. (Inutile dire che la Pravda di Comano si presta con la massima goduria a fare da grancassa alle pretese europee).

E non solo gli eurobalivi pretendono di comandare in casa nostra imponendoci le loro leggi, i loro giudici (stranieri) e pure la loro direttiva sulla cittadinanza; hanno addirittura la faccia di tolla di chiedere che la marchetta da 1.3 miliardi decisa dalla partitocrazia venga ulteriormente aumentata! Cosa, cosa? Qui davvero qualcuno è fuori come un balcone. Il “contributo di coesione” va azzerato subito! Altro che aumentarlo!

Lorenzo Quadri