Ecco come i camerieri dell’UE in Consiglio federale sostengono l’economia ticinese
Dopo lo scandalo del travertino ROMANO alla stazione FFS di Bellinzona, ecco che arriva il bis. Ancora più grave, perché questa volta il committente dei lavori è la Confederazione medesima
Ricordate l’incresciosa vicenda del travertino ROMANO scelto dalle FFS per rivestire la nuova stazione di Bellinzona, alla faccia della pietra ticinese? Un caso analogo si sta ora creando al Centro sportivo di Tenero: quello diretto dal presidente uscente dell’ex partitone Bixio Caprara.
La situazione è ancora più deplorevole poiché questa volta il committente dei lavori non è un’ex regia federale; è la Confederazione medesima.
A denunciare la vicenda è la Graniti Maurino SA di Biasca, tramite lettera indirizzata nei giorni scorsi alle autorità nazionali e cantonali, tra cui i membri della Deputazione ticinese a Berna.
Pietra di Domodossola
Accade dunque che per i lavori della quarta tappa dell’ampliamento del Centro sportivo di Tenero, ad inizio giugno la Confederazione ha pubblicato il bando di concorso per la fornitura e la posa di 3600 metriquadri di pietra naturale.
La brutta sorpresa arriva quando si legge qual è la pietra richiesta. No, non il travertino romano come alla stazione FFS di Bellinzona. Bensì il Serizzo.
Il Serizzo, spiega la Graniti Maurino nella missiva citata sopra, è “una pietra di bassa qualità, estratta in Italia, nella regione di Domodossola, che viene tagliata e finita nel Belpaese, a costi e condizioni di lavoro italiani”. La scelta di questo materiale è peraltro in contrasto con l’esistente: “Vent’anni orsono, per la prima tappa dei lavori al Centro sportivo, è stata utilizzata pietra svizzera, estratta in Valle Maggia e lavorata in Ticino”.
“Materiale scadente”
“Il Serizzo – aggiunge l’impresa di Biasca in una raccomandata inviata a giugno all’Ufficio federale delle Costruzioni e della Logistica (UFCL) – è il materiale più scadente che ci sia, con tanti difetti, come lame, macchie nere e catene di quarzo”. Anche per questo motivo nella prima tappa dei lavori al Centro sportivo di Tenero si era optato per il granito della Valle Maggia.
Ma adesso i burocrati federali ci ricascano. “Usare il Serizzo come pietra principale, vista la scadente qualità ed il conseguente prezzo basso, significa tagliare fuori la pietra ticinese, che non potrebbe essere concorrenziale dal profilo dei costi”, denuncia la Graniti Maurino SA.
Quindi ancora una volta la Confederazione, invece di sostenere l’economia locale, la discrimina. E non è finita.
“Risposte devastanti”
Apprendendo della tipologia di pietra inserita nel capitolato, la Maurino SA ha inoltrato già ad inizio giugno una serie di domande all’UFCL ottenendo risposte che l’azienda considera “sbagliate, assurde e devastanti”.
A proposito del Serizzo, infatti, l’UFCL precisa che non si intende solo la pietra estratta a Domodossola bensì una pietra appartenente alla famiglia degli Ortogneiss “con la composizione minerale di quarzo, biotite nera e feldspato bianco (…) con un’impronta cromatica grigio chiaro”. La risposta, insorge l’azienda di Biasca, è “completamente sbagliata” poiché Serizzo è proprio solo la pietra di Domodossola. Tanto per rincarare la dose, l’UFCL precisa che il fornitore della pietra non deve rispettare alcun contratto collettivo.
La generalizzazione arbitraria della definizione di Serizzo, secondo la Maurino, permette dunque di offrire pietre che possono essere estratte e lavorate in qualsiasi parte del mondo. Non solo in Italia, ma anche in Cina, Vietnam, India, Turchia eccetera. Tutti paesi che possono praticare prezzi bassi “grazie” allo sfruttamento, al lavoro minorile, eccetera. E’ chiaro che l’industria della pietra svizzera, tenuta ovviamente a rispettare le condizioni di lavoro ed i contratti collettivi elvetici, non può competere con una concorrenza di questo tipo.
Atto parlamentare in arrivo
Altro che sostenere l’economia locale. Ancora una volta la Confederazione avvantaggia quella straniera. Senza alcun motivo oggettivo. Ciò accade, colmo dei colmi, proprio quando ci sta piombando addosso la crisi economica da virus cinese.
E’ ovvio che la Lega solleverà il caso “Serizzo” davanti al Consiglio federale.
Questa nuova e gratuita dimostrazione di disinteresse per il tessuto economico ticinese da parte dei burocrati federali non è accettabile. A maggior ragione per un’opera – il Centro sportivo di Tenero, appunto – che si trova in Ticino!
Lorenzo Quadri