Le cappellate non finiscono mai! Il ministro dei flop (P$$) continua a spararle grosse

Il governicchio federale ha confermato – e ci sarebbe mancato altro – che domani i ristoranti potranno tornare ad utilizzare anche gli spazi interni. Dal 19 aprile, data in cui sono avvenute le prime riaperture (terrazze degli esercizi pubblici, palestre, qualche evento…) i contagi non solo non sono aumentati, ma sono nettamente calati. In ospedale di malati di stramaledetto virus cinese ne sono rimasti (per fortuna) ben pochi. Ciò dimostra che i ristoranti avrebbero benissimo potuto tornare a lavorare a ritmi normali già da settimane. Vedremo quanti di loro sopravvivranno alle politiche chiusuriste di $inistra.

Gli strapagati burocrati

Venerdì anche i burocrati dell’Ufficio federale di sanità pubblica(UFSP), che ormai hanno sviluppato una perniciosa dipendenza da visibilità mediatica, hanno organizzato la loro ennesimaconferenza stampa. Sono stati proprio questi strapagati funzionari i primi a fare terrorismo sulla terza ondata virale, che poi non è arrivata. In questo modo hanno provocato l’allungamento ad oltranza del rovinoso lockdown. Ma figuriamoci se se ne assumono la responsabilità. Commentando il “trend positivo” sul fronte sanitario, tale Patrick Mathys dell’UFSP ha dichiarato che esso è “imputabile al ritmo accelerato (?) delle vaccinazioni, che hanno tra l’altro spinto verso il basso la mortalità per Covid.

Ma bene! Si dà il caso che la Svizzera, alla faccia del preteso “ritmo accelerato,  sia in scandaloso ritardo con le vaccinazioni. Solo di recente la campagna vaccinale ha preso un po’ di slancio. Il ritardo, come ben sappiamo, è dovuto al fatto che per parecchio tempo la Confederella non è stata in grado di procurarsi i vaccini necessari alla popolazione. Altri paesi ci hanno bagnato il naso alla grande.

CHI porta la responsabilità di questo flop? Risposta: il kompagnoBerset (P$$) ed i burocrati ro$$i dell’UFSP. Ed ora lo stesso UFSP spiega – facendo un vistoso autogol – che l’attuale “trend positivo” è frutto della campagna di vaccinazione. Di conseguenza, se l’UFSP non avesse FALLITO nel proprio compito principale, ovvero procurarsi i vaccini, il “trend positivo” sarebbe subentrato parecchio prima (e dunque anche le aperture). Quante morti si sarebbero evitate e quanti soldi pubblici sarebbero stati risparmiati?

Federalismo rafforzato?

Invece di recitare il mea culpa per la sterminata serie di cappellate messe a segno nella gestione della pandemia – e c’è da scommettere che lo sfacelo non è finito – il kompagno Berset ha avuto il coraggio di uscirsene con l’ennesima “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi). Ha infatti sostenuto che la pandemia avrebbe “rafforzato il federalismo”. Cosa, cosa? Rafforzato il federalismo? Con la scusa del virus, il governicchio federale ha instaurato un regime di tipo autoritario, sul modello della dittatura cinese. I diritti fondamentali dei cittadini sono stati rottamati. I cantoni sono stati ripetutamente presi a pesci in faccia con consultazioni farlocche (il CF aveva già deciso e quindi se ne impipava alla grande delle prese di posizione cantonali sulle varie misure).

E questo sarebbe “rafforzare il federalismo”?

Come diceva Totò: Ma ci faccia il piacere!

Telelavoro

Il covid ha portato all’obbligo di telelavoro e quindi alla sua diffusione su larga scala. Ebbene, teniamo sempre presenti le conseguenze deleterie che tale andazzo rischia di avere sugli impieghi in Ticino. Per telelavorare, come dice il nome, non è necessario essere presenti sul territorio. E dunque i datori di lavoro “con scarsa responsabilità sociale”, invece di assumere residenti, possono assumere direttamente italiani che vivono e lavorano in Italia; ovviamente a paghe italiane.

La pandemia ed il lockdown non solo porteranno a fallimenti a catena che a loro volta causeranno (lo stanno già causando) un disastro sul mercato del lavoro. Ma altri impieghi (quanti?) spariranno dal Ticino per andare all’estero “grazie” al telelavoro: quel telelavoro pistonato alla grande dalla casta come se fosse la scoperta del secolo! Tafazzi in confronto era un dilettante!

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Per finire, una chicca: sempre durante la conferenza stampa dell’UFSP, il direttore dell’Ufficio federale delle abitazioni Martin Tschirren ha dichiarato che lo stramaledetto virus cinese ha generato una maggior richiesta di appartamenti più grandi, a causa del telelavoro. Gli appartamenti più grandi, è ovvio, necessitano di più energia per venire riscaldati. E quindi di più olio combustibile. E la partitocrazia, come ben sappiamo, vuole colpire la nafta con balzelli stratosferici tramite la sciagurata nuova Legge sul CO2.

Quindi, gli svizzeri vengono spinti a scegliere abitazioni di dimensioni maggiori (che già costano di più) e poi, in tempo di crisi nera, munti ad oltranza con le ecotasse che fanno aumentare i costi dell’alloggio!

 

Lorenzo Quadri