Nuova sconfitta per la scuola ro$$a. Ma i tentativi di contrabbandarla continueranno
Il programma dei vertici del DECS targato P$ dopo l’asfaltatura in votazione popolare della riforma “La scuola che verrà” (scuola ro$$a) nel settembre 2018 era chiaro: quello che i cittadini hanno osato buttar fuori dalla porta, verrà fatto rientrare dalla finestra, con la tattica del salame (una fetta alla volta). Non sia mai che la $inistra rispetti la volontà popolare sgradita!
Il credito per la sperimentazione dell’abolizione dei livelli in terza media, imboscato nel Preventivo 2022, rientrava in questo disegno. E non era neppure la prima mossa compiuta in tal senso.
Ma è andata male: dopo interminabile blabla, mercoledì la maggioranza del Gran Consiglio ha stralciato il controversocredito. A fare da ago della bilancia, i tre voti del MpS: il che ha scatenato la guerra termonucleare globale all’interno della $inistra. Il PPD, dal canto suo, era accodato ai ro$$overdi. Ulteriore dimostrazione che i conservatori sono estinti. Il partito uregiatto ticinese, dove a menare il torrone sono sindacalisti OCST in costante fregola di visibilità mediatica, è ormai diventato il portaborse della gauche-caviar.
Ma il dibattito parlamentare si è distinto soprattutto per un’altra circostanza: il kompagno Bertoli ha vistosamente perso le staffe. Il “ministro” P$ ha accusato alcuni deputati di praticare il mobbing (?), di gettare fango, di utilizzare “toni particolarmente indegni”, ed analoghe amenità. I presenti affermano che nei corridoi di Palazzo si sarebbe sentito anche di peggio. Eccola qua, la tolleranza $ocialista! O fate quello che voglio io, o siete degli indegni infangatori e mobbizzatori!
Attenzione comunque a non dormire sugli allori: al direttore del DECS è andata buca ancora una volta, ma i tentativi di contrabbandare la scuola ro$$a continueranno.
Lorenzo Quadri
A pagina 3
Dida:
La maggioranza del Gran Consiglio ha respinto la sperimentazione (farlocca) sui livelli. Il direttore del DECS non l’ha presa bene.