Cari verdi-anguria, se si fanno entrare tutti, ovvio che poi bisogna cementificare
Il 10 febbraio votiamo NO all’iniziativa “contro la dispersione degli insediamenti”: è integralista, è antisvizzera, e farà aumentare gli affitti ed il prezzo dei terreni
Arieccoli! I verdi anguria (verdi fuori, ro$$i dentro) il prossimo 10 febbraio ci chiamano alle urne con una delle loro iniziative. Quella “contro la dispersione degli insediamenti”. L’iniziativa prevede di bloccare in modo rigido le zone edificabili, mantenendole nella situazione attuale a tempo indeterminato.
Si tratta di un’iniziativa antisvizzera: perché, ancora una volta, i verdi anguria vogliono togliere prerogative – nel caso concreto, in un settore di primaria importanza, quello della pianificazione del territorio – ai Comuni ed ai Cantoni, per centralizzare potere a livello federale. Evidentemente, costoro vogliono che a gestire il nostro territorio non siano gli enti locali, quelli che conoscono la realtà di prossimità, bensì burocrati ro$$overdi d’Oltregottardo: gli stessi (tanto per dirne una) che vogliono demolire i rustici riattati dai ticinesi.
Contro il federalismo
Questa centralizzazione è contraria al federalismo, che è un valore svizzero. Ma questi kompagni ecologisti, da tempo ridotti a fotocopia del P$, dei valori svizzeri se ne fregano. Loro vogliono svenderci all’UE e sostengono le naturalizzazioni facili di gente non integrata, con l’obiettivo di far sì che cittadini naturalizzati di fresco, magari in arrivo “da altre culture”, diventino poi la maggioranza dei votanti. Così i valori svizzeri vengono mandati al macero.
La norma proposta è inoltre, come costume di verdi-anguria, talebana. Niente di strano, dal momento che i proponenti sono quelli che vogliono buttare fuori le auto dai centri città provocandone la desertificazione.
Affitti più alti
La proposta è talebana perché nel 2013 i cittadini svizzeri hanno votato la revisione della Legge federale sulla pianificazione del territorio. La revisione ha per l’appunto l’obiettivo di salvaguardare il paesaggio e di promuovere, con misure incisive, il famoso “sviluppo centripeto” opponendosi alla dispersione degli insediamenti. Ma gli ambientalisti non sono ancora contenti e pretendono regole ancora più estreme. I risultati sarebbero assai nocivi per gli svizzeri. Il “blocco” proposto dall’iniziativa verde-anguria su cui voteremo il 10 febbraio comporta un pericolo evidente: aumento del costo dei fondi edificabili laddove il terreno scarseggia, e con esso – ovviamente – degli affitti. Le associazioni inquilini non hanno nulla da dire al proposito? Ah già, ma sono tutte della stessa parrocchia politica dei promotori…
Populismo di $inistra
A sostegno dell’iniziativa vengono usati degli argomenti di pancia. Proprio quel tipo di argomenti che la gauche-caviar deplora a gran voce quando li usano gli altri. Ennesimo sfoggio di populismo di $inistra.
E cosa succede quando si fanno le leggi sotto la pressione del populismo di $inistra, lo vediamo con il bidone “Via Sicura”. Risultato: ci ritroviamo con gli automobilisti trattati peggio di rapinatori e con la dottoressa milanese del traffico a spennare gli sfigati finiti tra le sue grinfie.
Nel caso concreto, l’argomento “di pancia” è la cementificazione. Sul fatto che si siano costruite – e tuttora si costruiscano – troppe brutture non ci piove. Ma visto che in Ticino il territorio edificato è poco più del 5% del totale mentre quello boschivo è oltre il 50%, forse i toni catastrofisti sono un tantinello pompati (giusto un attimo). E le misure draconiane da allarme rosso, quando già ci sono delle norme federali restrittive approvate dal popolo solo pochi anni fa, sono vagamente fuori posto.
Sogno proibito?
Dà poi particolarmente fastidio la solita demonizzazione, dettata dall’ideologia politikamente korretta, di quello che ancora è, e lo è a buon diritto, il sogno di tanti ticinesi: ovvero la casetta monofamiliare con giardino. Che l’ambizione di tutti debba essere quella di andarsi ad ammucchiare in casermoni promiscui, lo dicono i ro$$overdi che adesso si sciacquano la bocca con lo “sviluppo centripeto” (uella). Tra l’altro, sviluppo centripeto (ovvero: verso il centro e non verso la periferia) vuol dire che giocoforza gli stabili devono crescere in altezza. Ma chi è poi che insorge contro i palazzi “troppo alti”? Sempre i sedicenti paladini del paesaggio! Sicché, cari amici verde-anguria, mettetevi poi d’accordo tra voi…
Inutile aggiungere che l’iniziativa “contro la dispersione degli insediamenti” genererebbe burocrazia a go-go. Del resto, questo probabilmente è uno degli effetti desiderati dai promotori. Più burocrazia uguale sempre più Stato, sempre più funzionari statali e sempre più tasse: una vera goduria per i $inistrati…
Siamo qui in troppi
Il tema di fondo è però un altro. Che gli iniziativisti si guardano bene, chissà come mai, dall’affrontare. Il punto è il seguente: siamo qui in troppi. Cari ro$$overdi, se si spalancano le frontiere, se si pretende di “far entrare tutti”, se con la devastante libera circolazione delle persone ogni anno in Svizzera arrivano 80mila nuovi abitanti in più solo dalla fallita UE, è ovvio che poi bisogna cementificare!
Cari ambientalisti, se volevate difendere l’ambiente, dovevate sostenere l’iniziativa Ecopop. Ed invece non solo non l’avete appoggiata (perché “bisogna aprirsi”) ma contro tale iniziativa avete pure scatenato una delle vostre shitstorm (=tempesta di cacca). E come al solito avete pure denigrato i promotori come “beceri fascisti”.
Non ci ammucchiamo
Per cui, cari verde-anguria, prima blocchiamo l’immigrazione. Poi possiamo anche parlare di bloccare le zone edificabili.Ma di ammucchiarci noi, di pagare affitti e terreni più cari, di rinunciare al sogno della casetta unifamiliare con giardino per fare spazio agli immigrati, ci spiace ma non se ne parla nemmeno!
Lorenzo Quadri