Ma guarda un po’: mentre alti esponenti liblab difendono a spada tratta lo studio farlocco dell’IRE sul frontalierato – non perché sia oggettivo ma per il semplice motivo che dice quello che il PLR vuole sentirsi dire – arriva la nuova puntata del caso Bravofly. Si scopre così che l’azienda in questione ha 276 dipendenti, di cui 266 frontalieri, 7 dimoranti (permesso B) e un solo svizzero.
Quanto agli stipendi, sono di certo inferiori a quelli di riferimento utilizzati nel settore, con un livello medio di retribuzione di 2800 Fr al mese. Secondo l’ispettorato del lavoro, citato dal Corriere del Ticino, la situazione sarebbe anche peggiore, visto che ci sarebbero parecchie persone che guadagnano ancora meno, attorno ai 2000 Fr al mese. 2000 Fr al mese per un lavoro a tempo pieno! E poi c’è chi dice che il dumping salariale è una balla populista e razzista?
Contatta dall’IRE?
Chissà se la Bravofly è tra le aziende contattate dall’IRE per effettuare il famoso studio taroccato? E, se sì, chissà cosa ha risposto alla domanda a sapere come mai la ditta in questione ha – o almeno: aveva al momento del rilevamento ufficiale – 266 dipendenti frontalieri ed un solo svizzero? Di certo i dirigenti d’oltreconfine avranno detto che in Ticino non si trovano i “profili” adatti; come no. Notoriamente in questo (sempre meno) ridente Cantone la formazione scolastica e professionale non esiste. Semmai non si trovano le persone che possano permettersi di lavorare a tempo pieno a 2000 Fr.
Però poi gli scienziati (frontalieri) dell’IRE vengono a raccontarci la fregnaccia che con la libera circolazione delle persone va tutto bene. E guai a contraddire: gli alti esponenti dell’ex partitone insorgono, e strillano al fascismo e al nazismo (ad emulazione della più squallida sinistruccia; ma, contenti loro…).
Non è un caso isolato
Il caso Bravofly è eclatante e non certo isolato. C’è una pletora di imprenditori in arrivo dal Belpaese che si piazzano in Ticino con il solo obiettivo di sfruttare pro saccoccia le condizioni quadro favorevoli. Ma che non si sognano, nemmeno lontanamente, di creare occupazione nel nostro Cantone. Per la serie: “vi paghiamo le imposte alla fonte e cara grazia”. Nel frattempo però si consuma territorio. Si genera traffico e inquinamento. E si crea dumping salariale. Ah già, ma per l’IRE (e per chi le regge la coda) sono “storielle”.
Riflessioni rivelatrici
Al proposito, particolarmente interessanti le considerazioni del titolare italiano della Bravofly, tale Fabio Cannavale, sul perché si è insediato in Ticino, riportate dal portale Liberatv:
1) Per il diritto del lavoro. In Svizzera posso premiare chi merita e licenziare chi non produce;
2) Per il cuneo fiscale: è più basso e permette di pagare di più i dipendenti (sic!!), trattenendo i migliori talenti;
3) Per l’accesso al credito.
Visti gli stipendi di 2000 Fr al mese indicati dall’ufficio dell’ispettorato del lavoro (non dal Mattino populista e razzista) il punto 2) suona leggermente comico. Soprattutto in considerazione dell’ escamotage messo in atto dalla Bravofly per non dover sottostare al contratto normale di lavoro per le agenzie di viaggi, che avrebbe imposto salari più alti.
Il punto 1), invece, suona assai più veritiero. Si traduce così: vengo in Ticino, assumo solo frontalieri a paghe italiane – quindi faccio dumping salariale – però posso licenziare molto più facilmente che nel Belpaese. Apperò! Eccola qua la “ricchezza” portata dalla devastante libera circolazione delle persone voluta dai partiti storici, dal padronato e dai sindacati!
Le verginelle
A quei sindacalisti OCST che sono contemporaneamente politici PPDog, e che sul caso Bravofly fanno le verginelle in funzione di campagna elettorale, è il caso di ricordare che la libera circolazione delle persone senza limiti l’hanno voluta i partiti storici; tra cui il loro. I quali partiti storici, assieme ai sindacati, hanno votato CONTRO il contingentamento dei frontalieri. E sono stati asfaltati dalle urne ticinesi.
Del resto, ai sindacati l’invasione di frontalieri va benissimo. Più frontalieri = più sindacalizzati che pagano le quote. E, lo si sa da millenni, pecunia non olet.
Lorenzo Quadri