Le prese per i fondelli del Consiglio federale: dopo i milioni per chi assume asilanti…
E’ solo un trucchetto dei camerieri dell’UE per tentare di contrastare l’iniziativa popolare contro la libera circolazione delle persone in vista della votazione
Certo che le prese per i fondelli ad opera dei camerieri dell’UE in Consiglio federale non finiscono mai!
Costoro, come ben sappiamo, vorrebbero far lavorare i finti rifugiati in assistenza, ovvero quasi il 90% degli asilanti presenti in Svizzera, pagando ben 12mila Fr all’anno alle aziende disposte ad assumerli. Un vero schiaffo ai disoccupati svizzeri. Altro che “Prima i nostri”: il governicchio federale fa passare i finti rifugiati davanti ai senza lavoro elvetici, e ne finanzia l’assunzione con soldi pubblici.
A parte il fatto che, trattandosi di persone non integrabili, le assunzioni di asilanti sono destinate a fallire miseramente, l’operazione viene giustificata dichiarando che “non è corretto che i rifugiati stiano in assistenza”. Signori, ma chi pensate di prendere per i fondelli? Certo che non è corretto che gli asilanti stiano in assistenza. Ma la soluzione non è certo quella di spendere una barcata di soldi pubblici per farli lavorare al posto degli svizzeri. La soluzione sta nel rimandare i finti rifugiati al natìo paesello! Avanti con i rimpatri!
Nuova ipocrisia
E’ poi chiaro che il tentativo, da parte del Consiglio federale, di fingere preoccupazione per lo stato sociale elvetico munto come una mucca Milka dai migranti economici, fa ridere i polli. E’ l’ennesima dimostrazione di ipocrisia. Infatti questi politicanti, naturalmente con l’appoggio del solito triciclo PLR-PPD-P$$, sono poi gli stessi che vogliono lo sconcio accordo quadro istituzionale con l’UE. A seguito di tale trattato coloniale, la Confederazione dovrà applicare la direttiva sulla cittadinanza dell’Unione europea (la storiella secondo cui tale direttiva sarebbe una “linea rossa invalicabile” è, evidentemente, una fregnaccia). E la direttiva sulla cittadinanza sancirà l’assalto alla diligenza dello Stato sociale svizzero da parte di immigrati in arrivo da tutta l’UE. In più, impedirà pure l’espulsione degli stranieri che delinquono o che abusano di prestazioni sociali.
Lavarsi la coscienza?
Alla gattata dei megasussidi per l’assunzione di asilanti, il Consiglio federale tenta di mettere una pezza con le rendite ponte per i senza lavoro ultrasessantenni che hanno esaurito il diritto alle indennità di disoccupazione.
Se qualcuno pensa di potersi lavare la coscienza con simili trucchetti, forse ha fatto male i conti. Spesso e volentieri, almeno alle nostre latitudini, questi lavoratori “in là con gli anni” sono stati lasciati a casa perché soppiantanti da frontalieri, “grazie” alla devastante libera circolazione delle persone voluta proprio dalla partitocrazia PLR-PPD-P$$ in generale, e dal Consiglio federale in particolare.
Il problema, dunque, è a libera circolazione. Però, invece di intervenire a questo livello (non sia mai!) i politicanti ricorrono ai mezzucci come le rendite ponte per i disoccupati ultrasessantenni. Ma stiamo scherzando?
In vista della votazione
L’operazione è dunque truffaldina. E’ stata concepita come tentativo di contrastare l’iniziativa popolare per l’abolizione della libera circolazione delle persone, in vista della votazione popolare.
Ricapitolando: in questo sfigatissimo Cantone, il mercato del lavoro è stato devastato dall’invasione da sud. Ed i grandi scienziati bernesi pensano di rimediare con un’elemosina ai disoccupati ultrasessantenni? E tutte le altre categorie? Ed i giovani ormai costretti ad emigrare, come i nostri bisnonni, perché gli spalancatori di frontiere ci hanno distrutto il futuro?
Intanto però…
Una cosa però è interessante. Per la prima volta il Consiglio federale mette direttamente in relazione disoccupazione e libera circolazione. Quindi, ammette il fenomeno del soppiantamento di lavoratori svizzeri – non solo anziani, ma di ogni età – ad opera di manodopera estera a basso costo.
Ma come: non erano tutte balle populiste? Ma come: non erano “solo percezioni”? Ma come: immigrazione non era uguale a ricchezza? E invece adesso si scopre che è uguale a ricchezza solo per chi immigra; mentre per i cittadini elvetici immigrazione è uguale a POVERTA’.
Lorenzo Quadri