Schierati contro i propri associati!
L’ASIB favorevole allo scambio automatico d’informazioni che causerà svariate decine di migliaia di licenziamenti sulla piazza finanziaria elvetica
Quando si dice essere “ben” rappresentati! I vertici dell’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB) si schierano contro il segreto bancario e a favore dello scambio automatico di informazioni. Lo scambio automatico di informazioni porterà… automaticamente ad un drastico e drammatico ridimensionamento della piazza finanziaria svizzera. Ciò si tradurrà nella cancellazione di svariate decine di migliaia di posti di lavoro in Svizzera. Per quel che riguarda il Ticino, si parla di almeno 5000 impieghi. Del resto i licenziamenti sono già in atto.
Segare il ramo su cui si è seduti
Sicché l’ASIB svizzera si schiera a favore dello scambio automatico d’informazioni che provocherà uno sfacelo occupazionale nel settore. Come segare il ramo su cui si è seduti. Ci troviamo davanti ad un caso plateale di rappresentanti di categoria che si schierano contro gli interessi della categoria che dovrebbero difendere.
Il minimo, ma proprio il minimo, che un simile atteggiamento dovrebbe produrre, sono delle dimissioni in blocco di soci ASIB. Non si vede infatti per quale motivo uno dovrebbe restare affiliato e pagare le quote d’iscrizione ad un’associazione di categoria che, invece di fare i suoi interessi, gli gioca contro.
C’è almeno da sperare che la sezione ticinese dell’ASIB abbia il coraggio di prendere una posizione diversa rispetto a quella delle sedi centrale e romanda.
Romandia: il kompagno presidente
Al proposito di ASIB Romandia, vale la pena ricordare che essa è presieduta da tale Jean-Christophe Schwaab, Konsigliere nazionale $ocialista vodese. Non che in Parlamento molti si siano accorti della presenza di Monsieur Schwaab. Ma anche in tale sede isituzionale, costui non ha perso l’occasione per ribadire la linea del Partito $ocialista contro il segreto bancario – e quindi contro la piazza finanziaria e chi ci lavora.
Perché sostenere lo scambio automatico d’informazioni, ripetiamo, significa sostenere il licenziamento di decine di migliaia di bancari. E per chi viene lasciato a casa le prospettive sono tutt’altro che rosee. Pensiamo ad esempio a chi, cinquantenne, ha svolto tutta la sua carriera professionale in banca ed improvvisamente si trova messo alla porta. Messo alla porta perché? Non per colpa sua, ma perché il Consiglio federale, con l’approvazione dei suoi rappresentanti di categoria, sta sfasciando la piazza finanziaria elvetica, in quanto totalmente incapace di opporre resistenza alle pretese di un’UE sull’orlo del baratro, che ha trovato nella Svizzera la diligenza ideale da assaltare. Ideale perché i soldi ci sono. E ideale perché nessuno la difende. Anzi: chi da svizzero difende la Svizzera viene criminalizzato, in patria, dai politikamente korretti con le solite trite accuse di razzismo. L’UE sa benissimo che il terrore più grande della Svizzera non è creare disoccupati o devastare uno dei principali settori economici. No. La principale paura dei governanti elvetici, l’incubo con cui proprio non riescono a convivere nemmeno con la consulenza di uno staff di psicoterapeuti, è venire accusati di xenofobia. E di questo, chi ci ha dichiarato guerra economica per proprio tornaconto se ne approfitta in grande stile.
Trovando, appunto, degli alleati all’interno della Svizzera. La $inistra in primis. Ma, che tra questi alleati nella demolizione della piazza finanziaria elvetica, ci sia chi dovrebbe rappresentare quanti traggono dalla piazza finanziaria il proprio sostentamento, è a dir poco indecente. E’ evidente che i vari Schwaab si fanno campagna elettorale tra il popolo di $inistra sulla pelle dei bancari che dovrebbero rappresentare. Questo è forse “moralmente corretto”?
Va da sé che nessuno, al proposito, dice alcunché; non sia mai…
Lorenzo Quadri