Ormai la fallimentare (Dis)unione europea è scesa a livelli da barzelletta. E’ proprio vero che, quando si pensa che sia stato toccato il fondo, ci si accorge che in realtà è sempre possibile continuare a scendere.

Il sedicente “rapporto” appena elaborato da funzionarietti UE da tre e una cicca su quello che sarebbe l’orientamento della popolazione  svizzera sulla devastante libera circolazione delle persone è un concentrato di ignoranza, di incapacità e di malafede. Un tentativo, veramente patetico, di dire al committente quello che vorrebbe sentirsi dire. Che però, ma tu guarda i casi della vita, è lontano anni luce dalla realtà.

Avanti con le fantasie

Sicché, secondo questi funzionarietti europei, il vento in Svizzera “starebbe cambiando”, l’Udc con l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” si sarebbe “spinta troppo in là” (uhhhh, che pagüüüüraaa!) e quindi (?) perderà consensi in ottobre. Quanto alle paure della popolazione a seguito della devastante libera circolazione delle persone, sarebbero “ingiustificate”.

Quindi, secondo gli incauti scribacchini, la popolazione svizzera si sarebbe di fatto pentita del voto del 9 febbraio e dell’imperdonabile gesto di insubordinazione nei confronti degli eurofalliti dopo anni di prona sottomissione.  Sognate, ragazzi, sognate…

Su quali dati si basa il vostro rapporto-carta straccia? A chi avete chiesto informazioni? Ai kompagni della SSR, quelli che quotidianamente fanno propaganda pro-UE con i soldi del canone più caro d’Europa? Ai promotori delle varie iniziative anti 9 febbraio, sodali dello strasussidiato pagliaccio Dimitri? Al miliardario residente negli USA che li finanzia? Ai kompagni del “dobbiamo rifare il voto del 9 febbraio”? Agli autocertificati intellettualini politikamente korretti, mungitori seriali di contributi pubblici che sputano il loro spocchioso disprezzo sugli svizzeri chiusi e razzisti, ma quando si tratta di attingere a finanziamenti pagati dal contribuente ecco che la puzza sotto il naso si volatilizza come per incanto, perché “pecunia non olet”?

Concentrato di fregnacce

Ma bravi funzionarietti: i vostri superiori saranno stati entusiasti di leggere un simile concentrato di fregnacce. Peccato che la realtà sia lontana anni luce da questo grottesco quadretto. E avreste potuto benissimo accorgervene anche voi, dal momento che nella carta straccia che pomposamente definite “rapporto” almeno una cosa con una parvenza di senso compiuto (sparando nel mucchio) l’avete scritta: ossia che “l’ipotesi di una votazione globale sui rapporti tra Svizzera ed UE sembrerebbe stata abbandonata poiché ritenuta non ragionevole” dal Consiglio federale.

O aquile di Bruxelles, e questa considerazione non vi fa nascere qualche domandina, qualche piccolo dubbio? Non vi chiedete come mai la votazione testé citata “non è ritenuta ragionevole”? Forse perché a Berna qualcuno si sta rendendo conto che rivotare sui bilaterali comporterebbe un alto rischio di asfaltatura per gli accordi in questione? Ma come, secondo i vostri voli pindarici gli svizzerotti non erano diventati d’incanto filo europeisti?

Lavaggio del cervello

E’ chiaro che simili “rapporti” privi di qualsiasi valore – li avesse fatti uno studente liceale avrebbe rimediato una sonora bocciatura – vengono divulgati senza vergogna con un solo scopo: il lavaggio del cervello agli svizzerotti. Specie se poi vengono pubblicati con titoli fuorvianti del tipo: “in Svizzera il vento sta cambiando”, vero Corrierone?

Il vento sta sì cambiando: ma nella direzione esattamente contraria a quella auspicata dai funzionarietti di Bruxelles e dai nostrani spalancatori di frontiere.

Certo che se la qualità dei documenti che servono poi da base per le decisioni sull’UE è quella del rapporto-fetecchia sulla situazione elvetica post 9 febbraio, non c’è da stupirsi che l’Unione europea stia andando a catafascio.

Lorenzo Quadri