Al direttore dell’USTRA (ufficio federale delle strade nazionali) Jürg Röthlisberger il caldo evidentemente fa male! Nel giro di pochi giorni, infatti, l’ineffabile funzionario se ne è uscito con due castronerie di prima grandezza. Vendute nella consueta confezione “politikamente korretta”, spacciate addirittura per misure “a favore degli automobilisti” (!) (per la serie: non solo li freghiamo, ma li prendiamo pure per il popò) in realtà i provvedimenti ipotizzati vanno unicamente ad allungare la già sterminata lista delle chicane contro i conducenti.
Si sarà capito che stiamo parlando del limite generalizzato di 80 Km/h in autostrada (prima alzata d’ingegno del direttore USTRA) e della sostituzione della vignetta con un tachigrafo (seconda e più grave baggianata). Se ci aggiungiamo anche la precedente sortita di Doris Leuthard sul mobility pricing – ma le cose sono legate – si arriva a tre cappellate in un paio di settimane. Triplete!
Ci vogliono misure mirate
Il limite generalizzato di 80 Km/h in autostrada, secondo il capoburocrate dell’USTRA, servirebbe a fluidificare (?) il traffico nelle ore di punta. Per quel che riguarda il Ticino, da Lugano in giù se nelle ore di punta si potesse viaggiare ad 80 Km/h sarebbe in effetti un bel passo avanti, dal momento che adesso si va più o meno a trenta. Il problema viario di questo sempre meno ridente Cantone, ormai l’hanno capito anche i paracarri (compresi quelli autostradali) ma non, evidentemente, gli alti papaveri dell’USTRA, è l’invasione di targhe azzurre: 62’500 frontalieri che entrano quotidianamente in Ticino uno per macchina e svariate migliaia di padroncini. E’ lì che bisogna intervenire. Ci vogliono misure mirate per contenere l’assalto di veicoli italici. Ma la Confederazione (di cui l’USTRA è uno dei tanti uffici) si rifiuta di intervenire. Ogni proposta in questo senso viene respinta. I camerieri dell’UE insediati nell’ipertrofica burocrazia bernese strillano alla “discriminazione”. E quindi, secondo lorsignori, dovremmo venire penalizzati tutti? Non ci stiamo!
Multe a go-go
Gli 80 Km/h venduti per fluidificare il traffico (ma se le auto che si spostano sono sempre quelle, la durata del viaggio mica cambia) sono in realtà l’ennesima scusa per introdurre un nuovo divieto a danno dei soliti automobilisti. E naturalmente per riscuotere le relative contravvenzioni. Vai con i radar a go-go per fare cassetta! Eh già: visto che i costi del “caos asilo” sono ormai completamente fuori controllo, da qualche parte bisognerà pure recuperare, nevvero?
Oltretutto il limite di 80 Km/h generalizzato è nocivo alla sicurezza. Infatti – e ci sono studi che lo dimostrano – la monotonia della guida a quella velocità provoca perdita di concentrazione e anche i temibili abbiocchi al volante, le cui conseguenze possono essere disastrose.
Il Grande fratello
Ma evidentemente per l’USTRA la priorità è bastonare gli automobilisti con nuovi divieti. E ben lo si è visto con la seconda e ancora più balorda proposta del Röthlisberger (ma non ha nient’altro da fare?): quella di sostituire la vignetta autostradale con un tachigrafo per riscuotere una tassa in base al km percorso. Bravo, applausi a scena aperta. Massì, visto che gli automobilisti non sono ancora sufficientemente vessati, tanto per divertirci creiamo un bel Grande fratello! Con il tachigrafo di Röthlisberger, infatti, non solo sarà possibile vedere quanti km ha percorso ciascuno, e dove è andato, ma anche l’orario degli spostamenti. E quindi, già che ci siamo, ne approfittiamo per rifilare agli automobilisti pure quella ciofeca del mobility pricing: chi si sposta nell’ora di punta paga di più!
Forse il superburocrate Röthlisberger può scegliere liberamente l’orario in cui andare a lavorare. La maggioranza degli svizzeri no.
Non è tutto. Oltre a km percorsi ed orario, è chiaro che il tachigrafo del Grande fratello Röthlisberger vedrà pure la velocità di crociera degli automobilisti, in ogni momento. E giù multe a tutto spiano per ogni minima distrazione! In pratica sarebbe come avere il radar direttamente nell’abitacolo. Ecco il bel regalo che ci prepara l’USTRA!
USTRA, “circolare”!
Sarebbe ora di rendersi conto che l’ultima cosa di cui hanno bisogno gli automobilisti svizzeri è di superfunzionari che passano il tempo ad autoerotizzarsi cerebralmente alla ricerca di sempre nuove chicane per vessarli con imposizioni, divieti e balzelli.
Per quel che ci riguarda, cominceremo a prendere sul serio l’USTRA allorquando proporrà delle misure mirate sui frontalieri. In Ticino non si è più liberi di circolare per colpa della… libera circolazione. Se invece il burocrate Röthlisberger, la Doris uregiatta e soci pensano che i ticinesotti, oltre a subire la devastazione del proprio mercato del lavoro provocata dall’invasione da sud, debbano pure venire limitati (loro!) nella libertà di movimento perché sulle autostrade del nostro Cantone, infesciate da targhe azzurre, non ci si muove più, continueremo a mandarli, come diceva il Nano, “a scopare il mare”.
E i paladini della privacy?
Se alla desolante “triplete” di cui sopra – limite di 80km/h generalizzato; Grande fratello in macchina; mobility pricing – aggiungiamo l’ormai arcinoto programma “via sicura” (quello che sanziona un eccesso di velocità senza alcuna conseguenza più duramente di una rapina), il quadretto è completo.
A proposito: visto che qui c’è la proposta del capo dell’USTRA di creare, tramite tachigrafo, un Grande fratello a danno degli automobilisti, ci attendiamo la veemente e scandalizzata protesta dei kompagni ro$$overdi: quelli che hanno lanciato il referendum dal titolo “No allo Stato ficcanaso”, fallendo nella raccolta di firme. Quel referendum, come noto, era rivolto contro la nuova legge sui sistemi informativi, che si prefigge di dotare l’intelligence svizzera di strumenti giuridici adeguati a combattere il terrorismo islamico (il quadro legale attuale è da medioevo). I kompagni ro$$overdi sono insorti: bisogna tutelare la privacy dei cittadini (nel caso concreto: dei sospetti miliziani dell’Isis)! Come mai invece questi improvvisati paladini della sfera privata non hanno nulla da dire sul tachigrafo del Röthlisberger? O vuoi vedere che, per i kompagni, la privacy dei presunti terroristi islamici (ovviamente trattasi per lo più di immigrati) è sacra, mentre imporre il Grande fratello agli automobilisti è cosa buona e giusta?
Lorenzo Quadri