I kompagni volevano trasformare il Ticino nel paese del Bengodi degli accattoni Rom

I $inistrati toppano ancora una volta! Per dimostrare a tutti quali sono le loro priorità, i kompagni qualche mese fa hanno presentato un’interrogazione al governicchio cantonale in cui chiedono di depenalizzare l’accattonaggio.

In Ticino in effetti tale pratica – svolta da Rom in arrivo dai campi nomadi lombardi o piemontesi, non certo da persone residenti – è proibita. Lo è anche a Ginevra. Ma, per quel che riguarda la città di Calvino, la solita CEDU (Corte europea dei diritti dell’uomo) ha annullato la sanzione emessa contro una mendicante rumena recidiva.

Proprio vero che la CEDU, dopo la famosa sentenza di sette anni fa in cui stabiliva che il divieto di burqa non lede i diritti umani, non ne ha più azzeccata mezza!

Sempre contro la Svizzera

Subito i $inistrati ticinesi si sono mossi sulla scorta del caso ginevrino. Il loro obiettivo è infatti fare entrare tutti gli stranieri, mantenerli con i soldi degli altri (dei contribuenti) e dargli sempre più diritti a scapito degli svizzerotti.

La richiesta $ocialista in ambito di accattonaggio era ovviamente quella di abrogare il divieto ticinese, così da rendere questo sfigatissimo Cantone il paese dei balocchi pure per gli accattoni. Ma il governicchio cantonale ha risposto picche: la disposizione resta in vigore. Infatti le sanzioni che prevede nei confronti dei contravventori non possono essere ritenute sproporzionate ai sensi della CEDU. Prendere su e portare a casa!

La vicenda è comunque indicativa delle priorità della gauche-caviar. Riempire il Ticino, ed in particolare le città ticinesi, di casi sociali d’importazione!

I bei risultati

Oltre che all’accattonaggio, i kompagni sono a favore  della devastante libera circolazione delle persone, ed hanno fatto la guerra al segreto bancario. Per Lugano i risultati di questa bella politica di $inistra sono i seguenti:

  • invasione di frontalieri a basso costo che soppiantano i lavoratori locali e quindi creano disoccupazione e povertà sul nostro territorio, senza peraltro lasciare qui nemmeno un franco;
  • partenza delle banche a causa della fine del segreto bancario, con perdita di migliaia di impieghi;
  • fine dell’afflusso dei clienti italiani facoltosi delle banche che facevano girare l’economia del centro città.

Per non parlare della criminalizzazione degli automobilisti che desertifica ulteriormente il centro.

Il lockdown eterno che sta mandando in fallimento la Svizzera è pure un regalo di politicanti federali di $inistra che hanno toppato la campagna di vaccinazione. La mancata riapertura delle terrazze degli esercizi pubblici, anch’essa voluta dal consigliere federale $ocialista, provoca il “caos assembramenti” di questi giorni.

Tanto per mettere la ciliegina sulla torta, la gauche caviar pretende di aumentare tasse, balzelli e moltiplicatori con la scusa del virus cinese. Avanti così, mettiamo in fuga i buoni contribuenti e costruiamo la città degli stranieri in assistenza e dei brozzoni autogestiti!

Del resto, i kompagni vorrebbero pure realizzare dei “dormitori” che ovviamente verrebbero utilizzati non certo da cittadini luganesi, ma da finti rifugiati con decreto d’espulsione, da clandestini di ogni ordine e grado, come pure da rom in arrivo dai campi nomadi della vicina Penisola. I quali, dopo aver pernottato gratis, potrebbero poi passare il giorno successivo a svaligiare appartamenti. Geniale!

A proposito

A proposito di brozzoni: ci piacerebbe sapere se sono state emesse delle condanne nei confronti dei molinari che hanno provocato disordini e violenze in stazione lo scorso 8 marzo!

Come mai a San Gallo venerdì notte a seguito degli scontri con la polizia sono state arrestate delle persone, mentre gli “autogestiti” che hanno manifestato l’8 marzo sono stati tutti rilasciati dopo i controlli?

Lorenzo Quadri