Svendono la Svizzera nella ridicola illusione di contare qualcosa. E se ne vantano pure
Senza alcun ritegno, e senza uno straccio di spirito critico, la stampa di regime (quella che sognava di MUNGERE ulteriori sussidi pubblici) slinguazza con toni ridicolmente trionfali lo sciagurato ingresso della Svizzera nel Consiglio di sicurezza del BidONU.
Giovedì l’entrata della Confederella nel gremio onusiano è stata votata praticamente all’unanimità dall’Assemblea della Nazioni unite. Chiaro: la cadrega ottenuta conta meno del due di briscola. Assieme alla Svizzera anche Malta è entrata nel Consiglio di sicurezza. Quindi la Confederazione sullo scacchiere internazionale pesa come Malta. Se questo è un motivo di giubilo…
Dichiarazioni da barzelletta
Il resto del mondo se ne impipa alla grande del nuovo seggio biennale bernese. E’ il “medico italiano” (cit. Corriere della Sera) del PLR (grazie, ex partitone!) che monta la panna fino a farla diventare burro Floralp su questa elezione, per farsi campagna elettorale. Pensare – come blatera il governicchio nella sua pomposa comunicazione ufficiale –  che la Svizzera possa contribuire “ad una pace stabile nel mondo”  grazie alla nuova cadrega “a termine”, fa ridere i polli. La Svizzera può (poteva) contribuire alla pace tramite la neutralitĂ ed il ruolo di mediazione che essa consente. Ma la neutralitĂ , il governicchio federale piĂą debole della storia l’ha gettata nel water in un battito di ciglia, per correre dietro ai Diktat dei suoi padroni di Bruxelles e di Washington. Ed è di questo che tutto il mondo parla: della fine della neutralitĂ svizzera, ormai priva di ogni credibilitĂ . Non certo dell’ingresso nel Consiglio di sicurezza dell’ONU, che è semmai solo una conferma che il nostro Paese non è piĂą un Sonderfall, ma è sempre piĂą uguale agli altri.
Il festival delle astensioni?
Interessante al proposito la posizione di René Schwok, professore di scienze politiche all’Università di Ginevra, interpellato sul Corriere del Ticino di venerdì. A parte che l’intervista è pubblicata con un titolo farlocco mirato a reggere la coda al PLR Cassis, alcune dichiarazioni del professore sono assai interessanti. Tra l’altro confermano quello che da mesi andiamo scrivendo su queste colonne. Ossia che la Svizzera all’interno del Consiglio di sicurezza non conterà un tubo. Dice l’accademico: “Non c’è nulla di straordinario (nell’elezione di giovedì). Il Consiglio federale esagera l’importanza di questa adesione. L’influenza della Svizzera sull’Organizzazione continuerà ad essere marginale. Quasi tutti gli Stati prima o poi ne fanno parte. All’estero il fatto è considerato del tutto secondario”.
E come la mettiamo con le decisioni del Consiglio di sicurezza ONU che sono incompatibili con la neutralità elvetica? Per il professore la ricetta è semplice: “La Svizzera non avrà che da astenersi di fronte a scelte problematiche”.
Geniale: la Confederella entra in un gremio dove non conta un tubo ed oltretutto ci va per astenersi alle votazioni! Se questa non è una monumentale presa per i fondelli… Tuttavia, non ci vuole il Mago Otelma per prevedere come andrà a finire. Nelle votazioni “problematiche” (eufemismo) i pavidi rappresentanti bernesi non si asterranno, ma si posizioneranno secondo gli ordini impartiti dai padroni di Bruxelles e di Washington.
La prossima cappellata
Il governicchio federale (in primis il “medico italiano” del PLR) e la partitocrazia stanno trascinando la Svizzera FU neutrale nelle guerre altrui. La stanno sempre più impegolando in organismi internazionali del piffero.
I politichetti bernesi in stato confusionale – a partire da quelli del sedicente “centro” PLR e PPD – addirittura blaterano di “avvicinamenti alla NATO”: la prossima cappellata della casta sarĂ l’adesione all’Alleanza atlantica? Fermiamoli!
Lorenzo Quadri