Ringraziamo la devastante libera circolazione voluta dalla partitocrazia. E a Lugano…

In vari centri urbani ticinesi ed in particolare a Lugano si monta la panna sulla “questione demografica” ovvero la diminuzione – per quanto esigua – della popolazione. Naturalmente “dimenticandosi” le vere origini del fenomeno. Poiché esse sono fonte di imbarazz, tremend imbarazz, per la partitocrazia.

Tanto per cominciare, il problema demografico non è dell’uno o dell’altro centro urbano. E’ di tutto il cantone. La causa è lo sfacelo del marcato del lavoro ticinese provocato dalla devastante libera circolazione delle persone voluta dal triciclo.  La pandemia peggiorerà ulteriormente le cose. Chiaro che, se non c’è lavoro per i ticinesi ma solo per i frontalieri, gli abitanti se ne vanno. Per colpa della casta spalancatrice di frontiere, responsabile dell’invasione da sud, il Ticino ha fatto un balzo indietro di cent’anni: è tornato ad essere terra d’emigrazione.

Piazza finanziaria

Per quel che riguarda specificamente Lugano. La città ha perso una caterva di posti di lavoro e 40 milioni di indotto fiscale a seguito del drastico ridimensionamento della piazza finanziaria. La colpa, ancora una volta, è della partitocrazia.

La catastrofica ex ministra del 5% Widmer Puffo, messa in Consiglio federale dai $inistrati e dagli uregiatti (ricordarsene alle prossime elezioni!) è stata una vera sciagura. In particolare lo è stata per il Ticino. Costei ha svenduto il segreto bancario svizzero in men che non si dica; con dietro la partitocrazia che applaudiva giuliva. Ne è risultata un’ecatombe occupazionale con conseguenze a tutti livelli: introiti fiscali, indotto sul territorio (negozi, ristoranti,…) ed anche abitanti.

I più scalmanati nemici della piazza finanziaria svizzera sono i $inistrati ro$$overdi. I quali sono pure talebani della libera circolazione, e quindi dell’invasione da sud. Però costoro hanno ancora il coraggio di starnazzare allo “spopolamento” ed ai ticinesi che se ne vanno? Che tolla, kompagni!

Accudimento dei bambini

Sempre su Lugano, per giustificare il calo demografico, la gauche-caviar ama parlare a vanvera della conciliabilità famiglia-lavoro. Come se la città non fosse attiva su questo fronte! I $inistrati, con la loro consueta politichetta da tre e una cicca, cascano male. Lugano è ben consapevole dell’importanza della conciliabilità famiglia-lavoro che permette alle donne, appunto, di continuare a lavorare (e quindi di pagare le tasse). Lugano è stata la prima città in Ticino  ad offrire un servizio extrascolastico comunale a costi contenuti per chi guadagna meno (tariffe in base al reddito). I bambini iscritti sono quasi mille. Per gli alunni della scuola elementare c’è la mensa ed il doposcuola; per la scuola d’infanzia l’orario prolungato. L’offerta del settore extrascolastico si estende quasi su tutto l’anno tra colonie diurne (ViviLugano) e residenziali (corsi di sci a Natale e Carnevale e colonie estive a Nante) e asilo estivo.

Il servizio è capillare dove c’è la richiesta, ed ogni scuola elementare ha una sua mensa di riferimento. A fine anno sarà pronta la nuova mensa di Viganello che sostituirà quella di Villa Rava con un aumento di capienza.

I nidi

Anche per quel che riguarda gli asili nido (bimbi da 0 a 3 anni) l’offerta è ampia. La città è proprietaria di quattro nidi (il quarto aperto a tempo parziale), anch’essi con tariffe in base al reddito, che si aggiungono all’offerta privata. I bambini accolti ogni anno sono circa 200. In più, annualmente, la città finanzia i numerosi nidi d’infanzia presenti sul territorio per un ammontare di circa 1.8 milioni di Fr.

L’apertura della nuova Casa anziani di Pregassona porterà a tempo pieno anche il quarto nido. Con la realizzazione delle future nuove scuole di Viganello se ne creerà un quinto.

Sostenere che Lugano sarebbe “poco attrattiva” per le giovani famiglie perché mancherebbero le strutture per accudire i bambini, è, semplicemente, una balla colossale.

Lorenzo Quadri