Tantissimi svizzeri perderanno il lavoro, ma il triciclo vuole che si assumano stranieri

Come c’era da attendersi i camerieri dell’UE in Consiglio federale vogliono correre a riaprire le frontiere. L’inutilissima Commissione di Politica estera del Consiglio nazionale (CPE) ha presentato una mozione in tal senso: secondo questi soldatini, bisogna immediatamente ripristinare la devastante libera circolazione delle persone. L’invasione della Svizzera deve continuare! I padroni di Bruxelles premono!

E’ invece chiaro anche al Gigi di Viganello che la libera circolazione delle persone deve saltare.

Verso il disastro

Lo stesso Consiglio federale, a causa del maledetto virus, si aspetta il raddoppio del tasso di disoccupazione a livello nazionale. Figuriamoci allora cosa accadrà in Ticino, dove le misure di lockdown sono state più dure che nel resto nella Svizzera. E lo sono state, non ci stancheremo di ripeterlo, perché la partitocrazia non ha voluto chiudere le frontiere con il Belpaese per tempo. Addirittura, il ministro degli esteri PLR Ignazio KrankenCassis si è bullato di aver chiesto lui al suo connazionale e collega Giggino di Maio di lasciar passare in Ticino i frontalieri provenienti dalle zone rosse lombarde. Il risultato è che questo sfigatissimo Cantone è stato impestato. Abbiamo tassi di contagio tra i più alti al MONDO. Di conseguenza si è dovuto fare ricorso a misure draconiane per contenere la pandemia.

“Prima gli altri”

Eppure, davanti a prospettive funeree per il mercato del lavoro a causa del maledetto virus cinese, la casta eurolecchina insiste nel rifiutare la preferenza indigena. Quindi il triciclo vuole che si assumano stranieri invece di disoccupati elvetici.

Oltretutto, è evidente che l’invasione della Svizzera è destinata a peggiorare. Visto infatti che anche nei paesi a noi confinanti i cittadini saranno messi assai male, con la devastante libera circolazione delle persone un numero crescente di abitanti dell’UE vorrà immigrare da noi. Per lavorare, o anche  per mettersi a carico della generosa (con gli altri) socialità svizzerotta. Risultato:  ancora più disoccupati nel nostro paese e casse del nostro stato sociale ulteriormente svuotate da migranti.

La richiesta mancata

Il ministro degli esteri PLR KrankenCassis si è vantato di aver fatto entrare i frontalieri in Ticino dalle zone rosse del Belpaese all’inizio della pandemia. E adesso arriva l’altra ministra liblab Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS) a fare il suo verso e a dichiarare: “ci vogliono meno restrizioni alle frontiere, bisogna tornare alla normalità”. I Cantoni, annuncia giuliva Ka-Ka-eS, ricominceranno a trattare le richieste di permessi B e G.

Ma col fischio! Nelle condizioni economiche di cui sopra, con all’orizzonte decine di migliaia di nuovi disoccupati, di permessi per lavoratori stranieri non bisogna più rilasciarne nemmeno uno! Serve uno stop al rilascio di nuovi permessi G, come ha chiesto tramite mozione la deputata leghista Sabrina Aldi. E’ questa, peraltro,  la “finestra di crisi” che il governicchio cantonale avrebbe dovuto pretendere da Berna. Ma si è ben guardato dall’emettere un cip! A tal proposito, di richieste ne ha fatte zero. Però il CdS si vanta (?) di aver impedito a tanti ticinesi di lavorare, quando avrebbero benissimo potuto farlo in tutta sicurezza.

Neanche gli occhi per piangere

La libera circolazione delle persone era deleteria già prima che ci cascasse addosso lo stramaledetto virus cinese (che è un regalo della globalizzazione e delle frontiere spalancate); in tempo di annunciata e scontata crisi economica, è un suicidio. Tanto più che, al di qua della ramina,  noi saremo presto messi male; ma al di là, dopo mesi trascorsi in lockdown, non avranno più nemmeno gli occhi per piangere. Dunque l’assalto alla diligenza elvetica è scontato!

Stop ai nuovi permessi G e via la devastante libera circolazione delle persone! Questo dovrebbe fare un governo che si preoccupa degli interessi del suo paese. Invece il consiglio federale, affetto da calabraghismo compulsivo, pretende di andare avanti come se non fosse successo nulla. Peggio che peggio: invece di impedire l’invasione di lavoratori stranieri (che soppiantano quelli svizzeri) e di immigrati nello Stato sociale, smania per sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale. Il quale, tra le altre catastrofi, renderebbe impossibile l’espulsione degli stranieri in assistenza, se questi sono cittadini UE.

Tanto per non farsi mancare niente, con la scusa di “facilitare le assunzioni” – ovviamente: le assunzioni di frontalieri – nelle prime fasi della pandemia il governicchio federale è addirittura riuscito a sospendere perfino la preferenza indigena light.

Quale “responsabilità”?

I politicanti della casta da settimane ormai fanno il mazzo ai cittadini con la necessità di mostrare “responsabilità”. E dov’è la responsabilità dei soldatini del triciclo davanti al mercato del lavoro? Pretendere di far entrare tutti quando la disoccupazione tra gli svizzeri (ticinesi in primis) schizza verso l’alto sarebbe forse “responsabilità”? Ma andate a Baggio a suonare l’organo!

Lorenzo Quadri