I 5 milioni giunti da Roma servono solo per i debiti 2019, mentre quelli antecedenti…
Intanto ci sono ex dipendenti del Casinò che, grazie ai metodi di calcolo delle rendite della disoccupazione svizzera, ottengono rendite superiori allo stipendio di quando lavoravano
Come noto da Roma sono arrivati 5 milioni di euro per Campione d’Italia. Ma ben presto si è appreso che il Canton Ticino e gli enti pubblici ticinesi, per i rispettivi crediti nei confronti dell’enclave, non riceveranno un copeco. Nemmeno vari fornitori, visto che la somma servirà principalmente a pagare gli stipendi arretrati dei dipendenti comunali (che avevano raggiunto la stratosferica cifra di 102, per un Comune di neanche 2000 abitanti).
Intanto però il Ticino continua ad erogare prestazioni all’enclave “per solidarietà”. Quindi il debito nei nostri confronti cresce.
Ci piacerebbe proprio sapere a quanti ticinesi che non pagano – ad esempio – la bolletta della luce o dell’acqua, queste vengono comunque fornite “per solidarietà”.
Solo per il 2019
Ma c’è anche un’altra questioncella di cui praticamente nessuno ha parlato a proposito dei 5 milioni giunti da Roma. Essi serviranno solo a coprire debiti maturati nel corso del 2019.
Quindi, i debiti che il Comune ha cumulato nel 2018 e nel 2017 non verranno coperti con questi soldi. Ciò riguarda sia i debiti verso fornitori, che quelli verso altri enti pubblici, che quelli verso dipendenti (tra gli esclusi dal contributo dello Stato italiano ci sono ad esempio i 16 carabinieri, che hanno chiuso l’assegno di confine nel 2018).
In altre parole: i creditori degli anni precedenti al 2019 non beneficeranno dei 5 milioni.
Da notare che la scelta di onorare solo i debiti del 2019 con i milioni “romani” non era obbligata. Un loro impiego anche per dei buchi del 2017 e 2018 sarebbe stato di per sé possibile. Ma il Commissario prefettizio ha deciso altrimenti.
Nümm a pagum
Nel frattempo, si sa che alle dipendenze del Comune rimarranno 15 tempi pieni: è un quantitativo consono alla dimensione di Campione, e paragonabile a quello che si riscontra in comuni italiani analoghi. Sul come sia possibile che i dipendenti comunali a Campione fossero diventati addirittura 102 si potrebbe disquisire a lungo. Peccato che poi il conto di simili organici pompati – e vale anche e soprattutto per il Casinò dell’enclave – ricada alla fine anche sul groppone degli svizzerotti, sottoforma di rendite di disoccupazione da pagare. Malgrado evidentemente il nostro paese non avesse voce in capitolo sulle assunzioni allegre in quel di Campione.
I controllori
Interessante a tal proposito la posizione dei controllori del Casinò (che sono dipendenti comunali): non lavorano da un anno, visto che la Casa da gioco dell’enclave è chiusa da fine luglio 2018, ma ciononostante continuano a maturare il diritto allo stipendio. Altri funzionari comunali hanno continuato a svolgere, almeno in parte, le proprie mansioni, e a presenziare sul posto di lavoro (senza ricevere lo stipendio ma accumulando crediti). I controllori del Casinò, essendo chiusa la casa da gioco, nemmeno questo. Però, finché resteranno formalmente alle dipendenze del comune, matureranno il diritto al salario.
I numeri crescono
A seguito dei licenziamenti nell’amministrazione comunale, gli uccellini cinguettano che ben presto ci saranno una trentina di disoccupati “campionesi” in più(ex dipendenti del Comune domiciliati in Ticino: quanti con permesso B?) che beneficeranno delle rendite dell’assicurazione disoccupazione (AD) svizzera;senza però aver mai pagato i contributi. Come è già il caso dei collaboratori licenziati dal Casinò, se questi vivono in Ticino. Ed al proposito ci piacerebbe sapere quanti sono, attualmente, gli ex lavoratori dell’enclave iscritti agli URC e la cifra ad oggi erogata in prestazioni AD.
Più di quando lavoravano
E’ inoltre il caso di ricordare che non solo i disoccupati campionesi residenti in Ticino riscuotono le rendite elvetiche senza aver mai versato i contributi ma, a seguito della particolare composizione degli stipendi degli ex dipendenti del casinò e della pubblica amministrazione dell’enclave, la prestazione di disoccupazione svizzera ottenuta (calcolata sull’80% dello stipendio lordo) potrebbe risultare uguale, o addirittura superiore, alla paga percepita quando costoro lavoravano.
Questo perché, come scritto negli scorsi mesi su queste colonne, lo stipendio di un ex dipendente di Campione (Casinò o Comune) risulta essere composto da varie voci (tabellare italiano, assegno exclave mirato a compensare il diverso costo della vita tra Svizzera ed Italia, assegno ad personam), che vengono trattate fiscalmente in modo diverso (imposte prelevate ex ante). A Campione, un salario netto di – ad esempio – 6000 Fr corrisponde di conseguenza ad un lordo di 8000 Fr o più. Il risultato è che, con l’80% del lordo pagato dall’AD svizzera, il disoccupato dell’enclave potrebbe incassare la stessa somma, o addirittura una somma superiore, di quando aveva un impiego. Per contro, il disoccupato ticinese che lavorava in Ticino, entrando in disoccupazione, deve mettere in conto una diminuzione dei propri introiti. A tal proposito è pendente un’interpellanza di chi scrive al Consiglio federale.
Mele con banane
E’ chiaramente assurdo che chi non ha mai versato i relativi contributi non solo percepisca le rendite di disoccupazione svizzere, ma che tali rendite siano addirittura più elevate dello stipendio di quando lavorava. E questo perché i burocrati federali non tengono conto che le paghe di Campione sono composte in modo diverso da quelle elvetiche. Non si possono paragonare le mele con le banane!
Visto che nel caso concreto c’è di mezzo l’erogazione di importanti rendite finanziate dalle assicurazioni sociali svizzere agli ex dipendenti di Campione in quanto domiciliati nel nostro Paese, l’ente pubblico ha un chiaro interesse ad accertare che questi domicili siano reali e non farlocchi: in particolare i permessi B. Tuttavia, alle anatre del Ceresio non risulta sia mai stato svolto alcun controllo a tal proposito.
Da tenere pure presente che, una volta esaurita la disoccupazione, c’è l’assistenza. E qui a passare alla cassa saranno il Cantone ed i Comuni di residenza.
Lorenzo Quadri