Due ex ministri PLR vogliono rottamare le nostre radici: ricordarsene in aprile

 

 “Ticino laico” allo sbando: difendere lo Stato liberale combattendo il cristianesimo?

Complimenti, eccole qui le priorità della casta radikalchic e multikulti: cancellare dalla  Costituzione cantonale ticinese l’articolo che riconosce alla Chiesa cattolica ed a quella evangelica lo statuto di ente di diritto pubblico. Perché? Ma perché quella ticinese sarebbe una società sempre più multukulturale; di modo che  la nostra religione non può più (?) godere di alcun “privilegio” rispetto a quelle dei migranti economici. “Sa po’ mia”!

Il gruppetto radikalchic

Ecco dunque arrivare un gruppetto di esponenti  radikalchic con molto tempo da perdere, tra cui gli ex esponenti PLR (!) nel governicchio cantonale Lele Gendotti e Dick Marty ed il pregiudicato Marco Cagnotti, a proporre un’iniziativa popolare per declassare il cristianesimo in Ticino. Tale è l’obiettivo del clan spalancatore di frontiere. Rottamare le nostre radici che sono indiscutibilmente cristiane. E quale sarebbe il risultato di una simile operazione? Evidentemente, spianare la strada all’islamizzazione della Svizzera, cancellando sul nascere ogni parvenza di resistenza all’invasione islamista.

Ecco dunque che ci troviamo con due ex consiglieri di Stato PLR che raccolgono le firme per un’iniziativa che mira alla rimozione della nostra identità. Complimenti all’ex partitone: ricordarsene in aprile!  Il colmo è che i promotori dell’iniziativa contro le nostre radici – perché bisogna essere aperti e multikulti – giustificano la loro geniale pensata argomentando che i nostri valori non sarebbero cristiani, bensì  illuministi e liberali. Ah beh. Infatti illuminismo e liberismo sono cresciuti su un humus musulmano, nevvero?

Altro che “valori liberali”!

La realtà è che con la scusa politikamente korrettissima della “laicità dello Stato” si intende promuovere l’islamizzazione della Svizzera. Altro che laicità. Si vogliono demolire i nostri valori identitari, che sono poi le nostre difese. E una volta che l’islam in Svizzera ed in Ticino – grazie agli spalancatori di frontiere, ai multikulti, agli xenofili ed agli  svizzerofobi – avrà i numeri necessari per imporre le sue, di regole, vedranno i radikalchic che fine faranno i valori liberali con cui si sciacquano ipocritamente la bocca.

I multikulti vogliono la sharia

I due ex ministri dell’ex partitone, forse a causa dell’età avanzata, pensano di essere ancora ai tempi delle lotte per tra Stato e Chiesa. Credono che il pericolo per il liberalismo sia la religione cristiana. Quando invece il pericolo è l’Islam,  a cui costoro però spianano la strada perché “bisogna aprirsi”. L’integrazione dell’islam non è possibile. L’intellettuale tedesco di sinistra (!) Thilo Sarrazin, in una recente intervista al Blick, è stato chiarissimo. Nel giro di due o tre generazioni, anche da noi la maggioranza dei bambini avrà genitori musulmani. E non c’è un paese islamico dove esista piena democrazia e libertà di culto. Il 70% dei musulmani è per un’applicazione letterale del Corano. Di conseguenza, quando i musulmani avranno la maggioranza, cancelleranno le nostre regole – e le nostre leggi liberali – per sostituirle con le loro. Questo, ribadiamo, non l’ha scritto il Mattino razzista e fascista. L’ha detto il citato Thilo Sarrazin: membro del partito socialista tedesco ed uno dei più importanti intellettuali della Germania. E’ poi evidente che, grazie all’immigrazione scriteriata ed alle naturalizzazioni facili sostenute proprio dalla cricca radikalchic a cui appartengono i promotori dell’iniziativa “Ticino laico”, i votanti islamici in Svizzera aumentano a ritmo serrato: vengono tutti fatti svizzeri.

Indietro di un secolo e mezzo

L’epilogo è in grado di prevederlo anche il Gigi di Viganello. Eppure, prendendo a calci ogni logica, i radiko$ocialisti  pretendono di difendere lo stato laico combattendo il cristianesimo. Questi sono fuori come balconi. Sono in ritardo sulla storia di un secolo e mezzo. Altro che firmare la loro iniziativa anti-cristianesimo. Per difendere lo stato laico, bisognerebbe semmai lanciare un’iniziativa per fermare l’immigrazione islamica. Ma a  questo proposito la gauche-caviar, a partire dai due ex ministri PLR, non ci sente. Tra l’altro: il buon Marty  ha preso le difese di Youssef Nada, ovvero un importante esponente dei fratelli musulmani, che è un’associazione islamista. Un’associazione che vari Stati hanno dichiarato fuorilegge considerandola un gruppo terrorista. Gli amici degli islamisti pretendono di ergersi a difensori dello Stato laico? Ma non facciamo ridere i polli.

Lorenzo Quadri