A Berna vogliono fare in modo di respingere meno finti rifugiati. Intanto a Como…
Ohibò, quando il Consiglio federale se ne esce ufficialmente con certe dichiarazioni, c’è ben poco da stare allegri! L’ultima esternazione che giustamente ha fatto scattare i campanelli d’allarme è la seguente: i camerieri dell’UE in governo intendono “impegnarsi per lo sviluppo del sistema” degli accordi di Dublino.
Chissà perché, ma c’è come il vago sospetto che qui l’unica cosa che si sta “sviluppando” è una monumentale fregatura per i cittadini!
Riforme?
Gli accordi di Dublino prevedono infatti che ad occuparsi dei migranti economici debba essere il primo Paese firmatario in cui sono stati registrati (a patto ovviamente che le registrazioni avvengano, ciò che non è scontato). Naturalmente questo permette alla Svizzera di respingere un numero interessante di finti rifugiati. Questo però non piace a chi si vede “restituire” i migranti. E quindi adesso si sostiene che il sistema va riformato. Su questo naturalmente il Consiglio federale non solo è disposto ad entrare nel merito, ma anche ad impegnarsi in prima linea. Perché “bisogna aiutare l’Italia”. Perché “bisogna aiutare la Grecia”. E soprattutto perché i finti rifugiati “devono entrare tutti”.
I nostri vicini…
Quindi, quei trattati internazionali che prevedono i respingimenti di migranti si possono mettere in discussione. Invece i fallimentari accordi di Schengen, quelli che impongono di tenere le frontiere spalancate, non si toccano! Guai! Sono scolpiti nella granito! Vanno applicati alla lettera con masochistico zelo! E questo malgrado l’Italia stessa ne abbia sospeso l’applicazione in occasione del G7, mandando addirittura i militari a presidiare i confini con la Svizzera. E questo malgrado la Germania nelle prossime settimane – poco ma sicuro – deciderà di reintrodurre i controlli sistematici ai confini con la Confederella, perché “attraverso quelle frontiere a colabrodo passano troppi finti rifugiati”. E i controlli, hanno fatto sapere i ministri degli interni dei “Land” tedeschi a noi vicini, verranno ripristinati “anche autonomamente”. Ovvero, si procederà alla chiusura dei valichi impipandosene degli accordi internazionali. Perché loro, i tedeschi, “possono”. Così come gli italiani possono di fatto applicare “prima i nostri” annullando l’assunzione di stranieri alla direzione di alcuni importanti musei. Solo gli svizzerotti non “possono” mai!
Fuori da Schengen!
Sicché, di “riformare” gli accordi di Dublino nel senso di far entrare in Svizzera sempre più finti rifugiati con lo smartphone, magari legati all’Isis, non se ne parla nemmeno! Ma siamo bolliti al punto da accettare giulivi, ed addirittura promuovere, ogni modifica di accordi internazionali a nostro svantaggio? Mentre quando si tratta di limitare l’invasione caliamo sistematicamente le braghe?
Cominciamo invece DISDIRE i fallimentari accordi di Schengen e a ripristinare i controlli sistematici sui confini. Poi vederemo!
Allarme Jihad
Oltretutto, sarebbe anche bello sapere cosa intende fare il Consiglio federale adesso che il Magistrato antiterrorismo italiano Franco Roberti ha informato che è in corso un’indagine a Como – quindi ad un tiro di schioppo da noi! – sul sostegno logistico dato dall’Isis ai flussi migratori. Come noto, la stragrande maggioranza dei finti rifugiati entra in Ticino proprio da Como. E adesso che si fa? Andiamo avanti come se niente fudesse? Facciamo entrare jihadisti perché chiudere le frontiere “sa po’ mia”? Insistiamo con la politica del suicidio, o finalmente facciamo passare la sicurezza interna davanti alle fregole internazionaliste?
Temere il peggio
Chissà perché, c’è da temere il peggio. E’ infatti evidente che la ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga vuole:
- Ridurre drasticamente le riconsegne al Belpaese di migranti economici giunti in Ticino;
- Aumentare la capacità d’accoglienza di finti rifugiati. Infatti il centro asilanti di Losone, contrariamente a quanto era stato promesso, non verrà chiuso in ottobre. E anche a Chiasso si cominciano a temere brutte sorprese;
- Infischiarsene dell’allarme Isis lanciato a Como dal procuratore italiano antiterrorismo;
- Mantenere le frontiere spalancate, quando i paesi attorno a noi fanno il contrario;
- Dare agli asilanti provvisoriamente ammessi sempre più possibilità di rimanere. Sommaruga ha mandato in consultazione un progetto in questo senso. A parte i kompagni, l’hanno respinto tutti i partiti… ma è chiaro che la ministra P$$ tornerà alla carica. Perché non solo in Svizzera “devono entrare tutti”, ma chi è entrato deve anche restare.
Il colmo
Ciliegina sulla torta: a quanto risulta, c’è un asilante con permesso F, sospettato di legami con l’Isis, che ha lasciato la Svizzera per svariati mesi. Dove sia stato realmente in questo periodo non lo sa nessuno: magari in Siria? Eppure il signore ha potuto rientrare allegramente in Svizzera, e adesso si pare si trovi in Ticino a carico dell’assistenza! Qui qualcuno ha davvero perso la trebisonda. Vero kompagna Simonetta?
Lorenzo Quadri