Finti rifugiati, grazie al Triciclo arriva qui tutta la foffa. Tentata rapina a Coldrerio

Lunedì a Coldrerio un 18enne è stato aggredito e picchiato da due uomini che volevano rubargli il telefonino. Il giorno dopo i due malviventi sono stati identificati ed arrestati. Si tratta, ma guarda un po’, di due richiedenti l’asilo: un 27enne tunisino ed un 21enne marocchino. Ovvero, i soliti giovani uomini che non scappano da nessuna guerra! Migranti economici con lo smartphone (o che lo smartphone tentano di procurarselo tramite rapine). “Grazie” alle frontiere spalancate volute dalla partitocrazia, arriva qui tutta la foffa!

Ci pare scontato che i due finti rifugiati vanno rispediti per direttissima al natìo paesello. Altro che mantenerli a spese del contribuente nelle nostre carceri simili ad alberghi! Eppure troppi “irregolari” rimangono qui anche se commettono reati.

Situazione fuori controllo

E’ evidente che la situazione sul fronte dell’asilo è ormai fuori controllo. Due Cantoni – Lucerna ed Argovia – hanno già decretato lo stato d’emergenza. La spesa per l’asilo, e solo la parte di competenza della Confederella, ha frattanto raggiunto i 4 miliardi all’anno, se si conteggiano anche i profughi ucraini.

Però a ripristinare i controlli sistematici ai confini, la politichetta non ci pensa proprio. Non ne vuole sapere nemmeno della chiusura notturna dei valichi secondari. Ma quando mai: la preoccupazione della partitocrazia è quella di trovare il posto per alloggiare tutte le persone che entrano illegalmente in Svizzera. Magari requisendo ostelli e palestre. Vedi il caso del Palagiovani di Locarno, su cui il Mattino ha riferito la scorsa domenica. Di trovare il posto e naturalmente anche i soldi per foraggiare i migranti economici. Impedirne l’arrivo? Giammai! E’ roba da beceri populisti e razzisti!

E’ notizia dei giorni scorsi che la chiusura delle frontiere ha effettivamente frenato la diffusione dello stramaledetto virus cinese. Lo ha rilevato uno studio del Politecnico di Zurigo. E allora, perché mai non si potrebbero chiudere le frontiere anche per contrastare il caos asilo che ci costa miliardi?

Ma lo capiscono o no i politicanti triciclati che – soprattutto adesso – i soldi pubblici servono per le necessità dei cittadini svizzeri e non per mantenere finti rifugiati?

I sabotaggi

Purtroppo è ormai la norma: il migrante economico arriva in Svizzera abusando del sistema dell’asilo e, con un pretesto o con l’altro, riesce a rimanere. Magari tramite un’ammissione provvisoria che poi si dilata ad oltranza. Nel frattempo i migranti abitano qui, i figli (se ci sono) vanno a scuola qui… e, quando alla fine le decisioni di allontanamento arrivano, si assiste alle pantomime della politichetta locale che tenta di sabotarle per mettersi in mostra. Vedi quanto accaduto in Gran Consiglio durante l’ultima sessione. La maggioranza, con l’unica eccezione della Lega, ha votato una risoluzione parlamentare P$ che chiede al governicchio di impedire (?) che due migranti afghane, oggi residenti a Brione Verzasca, vengano mandate non certo in Afghanistan, bensì in Slovenia: ovvero in un Paese sicuro, Stato membro UE e pure con un governo di $inistra.

Li dobbiamo tenere tutti?

Tanto per non farsi mancare niente, ieri uno dei soliti gruppuscoli immigrazionisti ha pensato bene di organizzare a Berna una manifestazione, alla quale hanno partecipato un centinaio di persone, per protestare contro i rinvii di migranti verso la Croazia. La quale, come la Slovenia, è anch’essa uno Stato sicuro nonché membro dell’UE dal 2013 (lo scorso primo gennaio è entrata pure nello spazio Schengen e nell’eurozona).

Quindi, se non possiamo rinviare i finti rifugiati nemmeno nei Paesi membri della DisUnione europea, vuol dire che li dobbiamo tenere tutti qui? Va da sé a spese nostre? Ma col piffero!

I signori che sostengono simili boiate, invece di manifestare, che comincino ad alloggiare gli asilanti in casa propria, a mantenerli con i propri soldi ed anche a rispondere di persona del loro buon comportamento. Ad esempio: se un finto rifugiato ruba o se molesta una ragazza, anche il garante che lo ospita viene sanzionato. Poi vediamo…

Esempi da seguire

L’attuale caos asilo dimostra inoltre che la Svizzera deve seguire con urgenza la via tracciata da Danimarca e Gran Bretagna. Quella, cioè, di spostare la procedura d’asilo al di fuori del paese. I centri asilanti, invece di costruirli “in casa”, li realizziamo in Africa. Sarebbe una misura di risparmio importante, oltre che – soprattutto – un ottimo deterrente. A Berna la Lega batte da tempo questo chiodo. Sveglia!

Lorenzo Quadri