La Confederella disposta a finanziare solo quelli musulmani. Ma sa po’?
Avanti con la cultura dell’accoglienza a beneficio dei finti rifugiati con lo smartphone, così ne arriveranno sempre di più! La Confederella (kompagna Baume Schneidèèèr, P$) si rifiuta di partecipare ai costi di gestione del Centro temporaneo di Rancate per la riammissione semplificata dei migranti, che infatti resteranno sul groppone del contribuente ticinese (vedi a pagina 2). Però i soldi per foraggiare gli imam per asilanti ci sono!
Nella sua revisione della Legge sull’asilo, infatti, Berna prevede di sborsare mezzo milione all’anno per l’assistenza religiosa musulmana ai finti rifugiati.
Ma stiamo busciando? Se i migranti economici vogliono l’assistenza spirituale islamica, fanno il piacere di rimanere a casa loro, rispettivamente di andare a chiedere asilo ad una nazione musulmana (ce ne sono parecchie, e anche di molto ricche)! La Svizzera è un paese cristiano; anche se questo non piace ai ro$$overdi come Baume Schneidèèèr (i giovani Verdi-anguria vorrebbero addirittura “decristianizzare” (?) il calendario). Sicché gli asilanti o si adeguano, o partono. Ne abbiamo piene le scuffie di fornire – e pagare – sempre nuovi servizi a gente che non ha alcun diritto di rimanere qui! Ma che però, grazie alla casta immigrazionista, rimane comunque!
E il peggio deve ancora venire. La Confederella è disposta a finanziare i cappellani musulmani, ma non quelli cristiani ed ebrei, blaterando che queste comunità religiose hanno il diritto di riscuotere tasse ecclesiastiche. Ah, ecco. Il diritto in questione l’avranno anche; ma le tasse ecclesiastiche servono a finanziare l’assistenza spirituale alla popolazione residente, non certo ai finti rifugiati!
Come avevano preconizzato, Baume Schneidèèèr si sta dimostrando perfino peggio di Sommaruga. Avanti con la discriminazione al contrario: i cappellani musulmani vengono pagati da Berna, quelli cristiani no! Povera Svizzera…
Lorenzo Quadri