Come previsto, gli immigrazionisti vogliono girare la frittata e scardinare il sistema
La SEM, Segreteria di stato della migrazione, ha stabilito che India ed i suoi familiari possono rimanere in Svizzera. Riceveranno un permesso B. La stampa di regime, quella che vuole mungere ulteriori sussidi pubblici (c’è ancora qualche ora di tempo per votare NO alla legge sui media!) ha pensato “bene”di trasformare la notizia in un giubilo nazionale, con una sequela di imbarazzanti paginate grondanti buonismo un tanto al chilo. E questo sarebbe giornalismo “di qualità”?
Per non parlare della ro$$a RSI, la quale non perde un’occasione per fare propaganda immigrazionista con i soldi del canone.
Mosca bianca?
Che per i diretti interessati l’arrivo del permesso B sia motivo di festa, è un conto. Ma la vicenda della giovane etiope andrebbeforse presentata in modo un po’ meno unilaterale. Solo un po’, neh. Non si chiede la Luna.
India ed i suoi familiari erano in Svizzera da quasi dieci anni. La loro domanda d’asilo è stata respinta da tutte le istanze possibili ed immaginabili. Ad allungare in questo modo i tempi non è stato il Gigi di Viganello. E’ stata la ricorsite dei richiedenti. Costoro – si suppone beneficiando del gratuito patrocinio – hanno impugnato tutte le decisioni negative emesse nei loro confronti. Nel frattempo India ed il fratello andavano a scuola. Perché, cos’altro avrebbero dovuto fare? Delinquere? Certo, c’è anche chi fa quello. Ma allora, la delinquenza dovrebbe essere la regola? E chi, invece, si comporta da persona civile sarebbe la lodevole eccezione? La mosca bianca che, già solo per questo motivo, merita di rimanere in Svizzera?
E’ questo il profilo dei migranti, secondo la casta multikulti? Tutti delinquenti? E poi i razzisti sarebbero gli altri?
Cosa è cambiato
Comportarsi bene non basta per ottenere il diritto all’asilo. Perché, per buona pace di tutti, non esiste un diritto umano all’immigrazione. Introdurlo è lo scopo del famigerato Patto ONU che la partitocrazia ancora sogna di sottoscrivere.
Se per un decennio tutte le istanze hanno deciso che la giovaneetiope ed i suoi familiari dovevano tornare al Paese d’origine, cosa è cambiato ora per giustificare l’improvvisa giravolta a 180 gradi? A quanto pare, nulla. Lo ammettono candidamente anche i sostenitori di India: “di fatto la situazione relativa all’insicurezza(?) di un eventuale rimpatrio in Etiopia non è mutata”.
Ah ecco. Ma allora, qual è il fatto nuovo? Risposta: la campagna mediatica e gli appelli pubblici.
E questo sarebbe motivo di esultanza collettiva? Ma scherziamo?Quindi il diritto d’asilo in Svizzera non dipende dalla legittimazione del richiedente a restare; dipende dalle campagne mediatiche. Se riesci a mobilitare la stampa di regime, allora rimani anche se devi partire. E tutti i richiedenti l’asilo che sono effettivamente partiti, accettando le decisioni negative senza coinvolgere politicanti e giornalai chi sono: gli scemi del villaggio?
Non è così che funziona uno Stato di diritto. Quale sarà il prossimo passo? La scarcerazione di delinquenti sulla scorta di “campagne mediatiche”?
La ricetta
E’ evidente che si è creato un precedente pericoloso. Vuoi immigrare clandestinamente in Svizzera? La ricetta è lì, nero su bianco: 1) ti opponi, si presume grazie alla difesa d’ufficio (pagata dal contribuente) a tutte le decisioni a te sfavorevoli, così allunghi la tempistica ad oltranza. 2) Dopo che sei riuscito a far trascorrere un decennio, ti appelli al tuo buon comportamento (come se fosse qualcosa di eccezionale, quando dovrebbe invece essere la regola), interpelli qualche giornalaio e politicante in fregola di visibilità, e costoro imbastiscano la narrativa strappalacrime. Così ottieni quello vuoi. “Chi vusa püsee, la vaca l’è sua”, dicevano una volta!
Le prime conseguenze
Creato il precedente, adesso arrivano le conseguenze a cascata.
Primo: gli immigrazionisti già girano la frittata. Non è la giovane etiope che ha ottenuto “grazie alla campagna mediatica” qualcosa che le istanze giudiziarie avevano sempre negato. Sono le persone alle quali la legge è stata applicata ad aver subito un torto! Quindi: devono restare tutti!
Secondo: la vicenda funge “ovviamente” da spunto per gettare palta sul sistema d’asilo svizzero spacciandolo per “disumano”(perché non accoglie tutti). Quando il contribuente spende 2 miliardi all’anno per i migranti economici! Cifra che, ça va sans dire, deve venire tagliata, ma alla grande.
Terzo: già arrivano le pretese che il Cantone abbia “più peso” nella decisione sulle espulsioni. Chiaro: il Cantone è in balìa della politichetta locale e delle campagne mediatiche al servizio della medesima. Quindi è molto più manipolabile della SEM bernese.Come diceva Totò: “Acca’ nisciuno è fesso!”.
Domandina facile facile: come deve sentirsi il cittadino, di qualsiasi nazionalità, che rispetta le regole senza tante storie? Un perfetto idiota?
Lorenzo Quadri