I premi di cassa malati sarebbero dovuti diminuire del 10.3%. Questo non ce lo possiamo né dobbiamo dimenticare. Visto che, come sappiamo, è successo ben altro. E’ successo infatti che i premi sono diminuiti in media di meno dell’1%. In media, appunto. Ciò significa che c’è anche gente che i premi di cassa malati, invece che diminuire, se li è visti aumentare. E’ il caso di una lettrice che ci ha segnalato che il suo premio è passato da 376 Fr mensili nel 2011 a 403 nel 2012. O un lettore che ci ha invece comunicato che lui lo scorso anno ha pagato in totale 4911 Fr di premi, mentre nel 2012 ne dovrà sborsare 5029. E si tratta di persone affiliate a casse malati diverse.
Per anni i ticinesi hanno pagati premi di cassa malati troppo elevati: e adesso che si tratta di restituire quanto è stato pagato in esubero, ecco che a Berna si inventano sistemi cervellotici per dare indietro solo una parte, diluendola oltretutto su più anni. La fregatura continua, e il cittadino ticinese, come abbiamo avuto modo di scrivere, viene turlupinato su più fronti: perché non solo paga premi troppo elevati, ma con le sue imposte è anche chiamato a finanziare i sussidi che servono a diminuire i premi a chi non è in grado di pagare. Inoltre, il travaso di oneri dagli assicuratori malattia al Cantone non viene compensato da diminuzioni di premio.
Adesso arriva il conto: il Consiglio di Stato batte cassa e vorrebbe ottenere 40 milioni di Fr in più dai Comuni. In caso di rifiuto questo soldi verranno chiesti ai cittadini tramite aggravi fiscali: questa la minaccia lanciata. Una quota dei 40 milioni extra è legata al finanziamento dei sussidi di cassa malati.
E qui decisamente casca l’asino. Se infatti i premi di cassa malati non sono diminuiti, e quindi non si è risparmiato sussidi come si sarebbe dovuto, la colpa non è certo dei comuni e nemmeno dei cittadini.
Sarebbe infatti stato compito del Cantone battere i pugni sul tavolo per ottenere la riduzione. Al proposito si ricorderà che il DSS (nella scorsa legislatura) ha invece smantellato l’ufficio dell’assicurazione malattia, perdendo così un centro di competenze creato in 20 anni di lavoro in un momento particolarmente critico: ovvero proprio quando si trattava di rivendicare doverose riduzioni dei premi di cassa malati e c’era quindi bisogno di tutta l’artiglieria e le argomentazioni possibili. Un errore tattico clamoroso, di cui – da queste colonne l’avevamo detto subito – si sarebbe ben presto pagato il prezzo.
Ed infatti le previsioni si sono puntualmente avverate.
Prima della fissazione dei premi di cassa malati 2012, non risulta che il DSS si sia strappato i panni di dosso per fare pressioni affinché arrivasse la doverosa diminuzione. Anzi: i toni, laddove avrebbero dovuto essere battaglieri, sono stati fin da subito rassegnati e dimessi.
La riduzione non c’è stata (riduzione che avrebbe costituito, di fatto, uno sgravio fiscale a vantaggio delle famiglie) e adesso, a mo’ di beffa che si aggiunge al danno: perché adesso il Cantone, che come detto non è privo di responsabilità per la situazione attuale, se ne esce addirittura con la minaccia di un aggravio fiscale. E’ evidente che questo modo di fare non può essere tollerato e va respinto al mittente senza tanti se né ma.
Lorenzo Quadri